Per una notte d’amore – recensione

Si sente odore di fiction ultimamente. Dopo Rebecca – La prima moglie , forte del nome di Alfred Hitchcock e di una buona dose di ottime qualità, tra intenzioni e buoni attori, siamo giunti a questa favola romantica, Per una notte d’amore.

Stiamo parlando niente meno che di un film in due puntate, proiettato sugli schermi di Rai1 in prima serata, per due sere consecutive. Una storia d’amore iniettata di tutte le complessità del caso, una serie drammatica tutta italiana alla ricerca di un racconto intenso.

Il film è di Vittorio Sindoni, e nel cast troviamo Vanessa Hessler, Roberto Farnesi, Isa Barzizza, Peppino Mazzotta, Paolo Lombardi, Mirko Batoni, Sergio Forconi, Rosanna Susini, Isabella Briganti e Roberto Accorsero.

Rai-Mediaset: è tempo di fiction!

L’overdose elettorale è per fortuna finita, non senza aver lasciato il proprio segno indelebile nei palinsesti televisivi di talune reti, nello specifico di Raidue, che ha visto nel periodo di messa in onda delle tribune elettorali non solo la propria programmazione stravolta, ma anche gli indici di gradimento scesi pericolosamente a livelli che definire bassi sarebbe eufemistico.

Ne sa qualcosa il direttore di Raidue, Antonio Marano, che qualche giorno fa scriveva al dg Claudio Cappon: “La situazione che si è venuta a creare in seguito alla decisione dei vertici aziendali di collocare su RaiDue in prima serata le cosiddette ‘Tribune elettorali’, realizzate dalla direzione Rai Parlamento e i cui dati di ascolto sottopongono la Rete a una criticità che avrà ripercussioni negative non solo nel periodo di messa in onda ma anche per la programmazione successiva, inducono il direttore e i vicedirettori della seconda Rete a manifestare forti preoccupazioni al Direttore generale sulla gestione editoriale presente e futura”. Come dargli torto?

Fatto sta che dopo la mareggiata elettorale, è finalmente ora che la programmazione televisiva riprenda il suo regolare corso, non senza subire qualche aggiustamento, come di recente ci hanno abituato i canali Mediaset in particolare. Facciamo il punto sulle fiction, cominciando proprio dalle reti del Biscione.

Rebecca, la prima moglie: recensione

L’idea e la concretizzazione di un amore dolce, vero, è l’incipit di Rebecca la prima moglie, la fiction ispirata dal film di Alfred Hitchcock del 1940, a sua volta tratta dal romanzo di Daphne Du Maurier.

La fiction, in onda il 7 e l’8 Aprile su Rai1 alle 21:05, racconta una storia in cui le donne sono le protagoniste indiscusse. Una storia di belligerante rivalità tra donne di carattere, un carattere che viene estirpato con la forza del conflitto.

Una giovane dama di compagnia conosce e sposa il ricco vedovo Max de Winter. L’ex moglie di Max è morta, si dice, durante un naufragio. Il marito riconosce il cadavere, e alla donna viene data degna sepoltura. Tuttavia un giorno il suo cadavere viene scoperto, e il caso si riapre

Csi Las Vegas: Gil Grissom resta!

La notizia ci arriva direttamente dal sito di Tv Guide, una delle più autorevoli riviste di televisione d’oltre oceano e non potrà che far felici i numerosi fan italiani di Csi Las Vegas. William Petersen l’attore che impersona Gil Grissom, il capo della scientifica di Las Vegas nella fortunata serie televisiva tra le più viste al mondo, sarà presente anche nella prossima stagione, la nona.

Dopo le numerose voci che lo davano in partenza, con un contratto in scadenza nel prossimo mese di maggio, Petersen avrebbe firmato un nuovo ingaggio, che prevede un sostanziale ritocco del compenso, ma con “riserva”. Non è dato di sapere al momento in cosa consista questa clausola, presumiamo possa essere vincolata a l’intenzione, già dichiarata in passato dall’attore, di non rimanere legato in eterno al personaggio che gli ha dato tanta fama, per potersi dedicare all’attività teatrale.

La settima stagione in onda su Italia 1 anche questa sera con doppio appuntamento, avrebbe dovuto essere l’ultima per Petersen, che infatti sparirà in alcuni episodi per far posto all’attore Liev Schreiber nel ruolo dell’agente Michael Keppler, assenza dovuta proprio agli impegni teatrali di mr Grissom.

Recorder – 13 – Una mamma per amica

Da questa settimana la rubrica Recorder si sposta definitivamente al martedì.

Oggi il nostro post, raccontandovi di una serie che si è appena conclusa, vi porterà molto lontano, in un tranquillo paese di campagna nel Connectucut di nome Stars Hollow.

Dove si trova geograficamente ve l’ho detto, ora cercherò di entrare nello specifico, dandovi qualche informazione in più, come per esempio il titolo della storia: Una mamma per amica (titolo originale Gilmore Girls).

La serie televisiva è nata nel lontano 2000 ed è andata in onda fino al 2007, ideata da Amy Sherman e Daniel Palladino (produttori esecutivi fino alla sesta stagione) poi da David S. Roshental (settima e ultima stagione), è andata in onda negli USA inizialmente sulla rete WB poi passata al canale The CW con episodi di durata media di 40/45 minuti l’uno. La produzione della serie è di Dorothy Parker Drank Here Productions, Hofflund-Polone & Warner Bros Television.

E-Ring – dagli USA a Rai2 senza fortuna

E-Ring è una nuova serie che va in onda su Rai2 alle 22:30, ed è anche il nome dell’anello più esterno del pentagono, laddove vengono prese le decisioni più delicate e importanti relative a questioni internazionali, come le minacce terroristiche o quelle biologiche.

La serie è composta da una sola stagione di 22 episodi, è andata in onda nel 2005 sulla Nbc ed è stata sospesa per bassi ascolti. Non proprio la migliore delle premesse.

I protagonisti si muovono in questa sezione del pentagono, dove lasciano libero sfogo alle proprio vicende private e personali, sempre intimamente intrecciate, su uno sfondo fatto di complotti, minacce internazionali, rigore militare e una certa tensione legata a complesse decisioni da prendere in tempi sempre troppo brevi.

Carabinieri: la settima stagione su Canale 5

Crisi del settimo anno per la fiction Mediaset Carabinieri? Immaginiamo di no, ma forse per scongiurare ogni possibile eventualità di un calo di gradimento, comunque avvertito nelle ultime edizioni, gli autori, Raffaele Mertes che ne è anche il regista, Giandomenico Trillo e Alessandro Cane, hanno deciso di rinnovare il set e buona parte del cast.

Prevista per l’autunno scorso, la serie tornata solo ieri sera sugli schermi di Canale 5 in doppio appuntamento, per 14 puntate inedite, presenta delle interessanti innovazioni, innanzitutto l’ambientazione: non più Città di Pieve in Umbria, ma la nuova caserma di Montepulciano in Toscana, ricostruita nella Fortezza Medicea, risalente al 1500, poi come si diceva, il nutrito gruppo di attori (28), degno di una caserma vera, che col passare degli anni ha visto andare e venire interpreti o presunti tali, come alcuni ex concorrenti del Grande Fratello.

Da questa edizione non c’è più Gioia Capello (Martina Colombari), reduce dall’affettuosa amicizia con il vicecomandante Giacomo Contini (Walter Nudo), che risulta nell’elenco dei confermati e sa che presto diverrà padre di un figlio avuto da Paola (Valentina Pace). Tra coloro che hanno abbandonato questa settima stagione c’è anche Pippo (Dario Vergassola), Mira (Alexandra Dinu), Tina (Katia Beni), mentre dei protagonisti in divisa hanno fatto le valigie Barbara Fulci (Ines Nobili), Marco Tosi (Luca Argentero), Gabriele Vici (Marco Iannone) e Vittorio Bordi (Vincenzo Crocitti).

Rescue me: nuova serie su Axn

Non deve essere stato facile realizzare una serie tv come Rescue Me (Salvami), da ieri sera in onda alle 21 in doppio appuntamento su Axn (Sky, canale 134). Raccontare la storia dei vigili del fuoco di New York, dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, senza cadere nei luoghi comuni o puntare all’esaltazione più estrema delle loro imprese, degne del nostro più sincero rispetto, deve essere costata non poca fatica agli sceneggiatori David Leary e Peter Tolan.

Alla fine l’ispirazione si è affidata alla fonte disponibile più a buon mercato ma anche di maggior effetto: la realtà nuda e cruda. Ecco quindi venir fuori una serie “drama” dove sono i sentimenti, le passioni ma anche la rabbia dei personaggi e in particolare del protagonista ad essere messe in primo piano.

Rescue Me è un telefilm americano di grande successo, di cui Mediaset acquistò tempo fa i diritti per l’Italia, ma mai trasmesso qui da noi. Ora il canale della Sony Pictures Entertainment, Axn, ha avuto la possibilità di proporre le puntate d’esordio. Negli Stati Uniti di questo tv “drama”, sono già state realizzate quattro stagioni da 13 episodi ciascuna, mentre il canale via cavo Fx, dove la serie va in onda dal 2004, si appresta a trasmettere la quinta di 22 episodi.

Californication: su Jimmy, sesso e letteratura

Dobbiamo ammetterlo, per noi fan sfegatati di X-Files nonchè profondi estimatori del protagonista, Fox Mulder insieme a Dana Scully, fa un certo effetto vedere l’attore David Duchovny, ricoprire un ruolo del tutto opposto. Si è passati dall’investigatore dell’Fbi, coinvolto anima e corpo nella ricerca della sorella rapita dagli alieni e nel tentativo di scoprire i segreti degli stessi, poco avvezzo ad avventure sentimentali, se non poi con la sua compagna di avventure, ad uno scrittore affetto da sesso compulsivo tal Hank Moody protagonista di Californication.

Il paragone diviene ancora più ovvio, se consideriamo che il doppiatore di Duchovny è Gianni Bersanetti, lo stesso di X-Files. L’impressione che il personaggio di Mulder abbia subito una totale metamorfosi sembra farsi strada e la stessa campagna pubblicitaria, in corso fino la 31 marzo, apparsa sui manifesti e i mezzi pubblici a Milano e Roma, avvalora questa ipotesi: “Da X Files a XXX Files” e “Non ne poteva più di farsela con gli alieni”, allo stesso tempo migliaia di capi intimi femminili, sono stati sparsi sui tram, metro e bus del capoluogo lombardo, (qualcuno afferma anche di Roma, ma noi non li abbiamo visti).

E cosi ieri sera alle 21 abbiamo assistito con piacere alla prima su Jimmy, canale 140 di Sky, di un telefilm che negli Stati Uniti ha fatto scalpore. La serie ideata da Tom Kapinos è stata accompagnata fin dall’inizio dalle polemiche riguardo il titolo, la cui paternità viene rivendicata dallo stesso Kapinos che dice d’essersi ispirato all’adesivo anni ’70, “Don’t Californicate Oregon” e il gruppo rock dei Red Hot Chili Peppers che hanno intitolato Californication un loro album di successo. Certa è l’origine del termine: un neologismo nato dalla fusione tra California e fornicazione.

Finchè morte non ci separi, nuova serie su Fox Crime

L’amore eterno dura tre anni!”, recitava una battuta che potrebbe benissimo fungere da slogan per Finchè morte non ci separi, nuova serie tv proposta da Fox Crime canale 112 di Sky. A testimonianza di come l’amore, inteso come una volta, non esista più e il classico, due cuori e una capanna, sia stato sostituito dal più realistico, due cuori è un conto in banca, ecco arrivare dagli Stati Uniti un telefilm frutto della creatività perversa del regista John Waters.

Dopo il successo conseguito in patria, dove è andata in onda su Court Tv, Fox Crime si accinge a proporre i 13 episodi di Finchè morte non ci separi, ogni venerdi alle 22.50 dal 22 febbraio, ma i più fortunati, tra cui me, hanno avuto modo di gustarsi la prima puntata, in onda a San Valentino, dal titolo premonitore, Delitto nella camera ardente. Una collocazione, la sera più romantica dell’anno, scelta con una buona dose d’ironia e sarcasmo, gli stessi elementi che animano ogni singolo episodio.

Ci voleva uno come Waters, celebre autore, fra i tanti film, di Hairspray, Grasso è bello, Cry-Baby, Fenicotteri rosa, per proporre con il suo rinomato cattivo gusto, questi racconti d’amore- odio che culminano nel gesto più efferato: l’omicidio.

Su Mtv i ragazzi di Skins

La serata domenicale tutta british di Mtv inizia alle 22.30 con gli irresistibili sketch di David Walliams e Matt Lucas, la strana coppia di Little Britain, di cui avremo modo di parlare prossimamente in un apposito post, per poi proseguire alle 23 con un’altra autentica perla d’oltre Manica, la serie tv Skins. Composta da soli nove episodi, Skins parla del mondo degli adolescenti visto attraverso gli occhi degli stessi protagonisti, niente ambientazioni patinate o ragazze da sogno tipiche di tanti telefilm americani , qui la realtà descritta è nuda e cruda.

Trasmessa e prodotta da Channel 4, la serie è già un caso in madrepatria, dove sta per partire la seconda stagione con dieci nuovi episodi, mentre in Italia coloro a cui dovesse sfuggire la messa in onda su Mtv della prima serie, hanno la possibilità di seguire la replica il mercoledì alle 21.55, della puntata domenicale, su Jimmy, canale 140 di Sky, in versione doppio audio, per gustarsela in lingua originale.

Ambientata a Bristol, Skins parla di un gruppo di giovani ragazzi tra i 16 e i 17 anni studenti del medesimo college. Ognuna delle nove puntate parla delle vicende di ciascuno dei protagonisti, entrando nel loro intimo e mettendo a nudo i dubbi, le incertezze ma anche le ingenuità tipiche di un’età dove si pensa di poter dominare gli eventi senza che essi possano scalfirci.

Il ritorno de I Soprano

Il destino beffardo proprio perche’ tale colpisce quando meno te l’aspetti, ed e’ il boss Tony Soprano questa volta a farne le spese per mano di uno dei “suoi” :l’anziano Corrado “Junior” Soprano, che in piena demenza senile gli spara scambiandolo per il defunto Pussy Bompensiero. Non un regolamento di conti quindi, ma un puro caso fortuito, porta il capo della famiglia mafiosa piu’ conosciuta d’America, a lottare tra la vita e la morte. E’ iniziata cosi la sesta e ultima stagione de I Soprano, in onda da venerdi scorso alle 23.50 su Italia 1, in doppio appuntamento, un telefilm che nei palinsesti televisivi italiani non ha mai avuto una vita facile, con Canale 5 che ha iniziato a trasmetterlo nel 2001, due anni dopo l’esordio sulla Hbo, per poi trasferirlo sul digitale terrestre dove pochi eletti hanno potuto seguire la stagione ora traslocata su Italia 1.

Credo che David Chase, creatore e produttore de I Soprano, non immaginasse certo un tale riscontro di pubblico, nei sei anni di vita della sua creatura, che possiamo annoverare tra le serie piu’ premiate nella storia televisiva americana : 5 Golden Globes, 17 Emmy ( Oscar tv Usa), di cui 3 a testa ai protagonisti,Tony Soprano (James Gandolfini) e sua moglie Carmela (Edie Falco).

La sesta stagione e’ quella dalla gestazione piu lunga, rispetto alle precedenti da 13 puntate, i 21 episodi che la compongono andarono in onda divisi due blocchi : dopo aver visto i primi 13 trasmessi negli Stati Uniti nel 2006, il pubblico americano dovette attendere fino al marzo dell’anno successivo per potere seguire i rimanenti otto, al punto che in molti pensarono a una settima stagione.

Dexter – Il serial killer buono

Si è da poco conclusa in Italia la prima serie di Dexter l’appassionante storia, un po’ Dr Jekill e Mr Hyde, di Dexter Morgan di giorno perito ematologo della polizia di Miami, di notte serial killer di altri assassini seriali.

Tratto dal romanzo di Jeff Lindsay Darkly Dreaming Dexter, la serie è andata in onda prima in America via cavo sulla rete Showtime (anche se adesso passerà all’ammiraglia Cbs), poi in Italia su FoxCrime. Mentre aspettiamo che venga trasmessa anche in chiaro riassumiamo la storia.

La prima stagione di Dexter narra in 12 episodi, di 50 minuti l’uno, l’indagine che la polizia di Miami, tra i quali l’ematologo Dexter Morgan (l’attore nominato per i Golden Globe Michael C.Hall), gli investigatori Debra Morgan (sua sorella adottiva interpretata da Jennifer Carpenter) e Angel Batista (David Zayas), il tenente Maria LaGuerta (Lauren Vélez) e il sergente Doakes (Erik King), esegue sul serial killer del camion frigo.

Recorder – 1 – Felicity

 

Incominciamo oggi un viaggio settimanale fra le serie televisive già concluse, che ci hanno tenuto compagnia per diversi anni. Questa rubrica vuole dare informazioni generali, qualche spunto di discussione e una critica semplice e precisa affinché voi lettori possiate avvicinarvi al bellissimo mondo delle serie TV e possiate scegliere con facilità quella che più vi attrae.

Felicity è una serie televisiva nata nel 1998 negli Stati Uniti, ideata da J. J. Abrams (creatore anche di Lost e Six Degrees), conclusasi nel 2002 dopo quattro fortunate stagioni.

La serie prende il nome dalla protagonista, Felicity Porter (Kery Russel), una ragazza intelligente, profonda, che decide di andare a studiare all’università di New York per seguire il ragazzo di cui è innamorata, Ben Covington (Scott Speedman). Qui conosce Noel Craen (Scott Foley) e Julie Emrick (Amy Jo Johnson) gli altri personaggi principali della storia, con i quali condividerà gioia e dolori e comprenderà che la sua strada non è quella che la porta a diventare un’affermata medico, quanto quella di seguire la sua passione per il disegno.