Sette anni e altrettante edizioni, da questa sera su La7 per 10 puntate, riprende il ciclo de La valigia dei sogni, titolo preso in prestito da una pellicola di Luigi Comencini del 1953, il programma che si propone di far conoscere al grande pubblico i capolavori del cinema italiano. Ancora una volta il canale di Telecom Italia Media (non si sa per quanto ancora), si fa portavoce di quella cultura cosi tanto bistrattata nel nostro Paese, una scelta difficile e impegnativa pagata a caro prezzo, con una riorganizzazione ancora in corso delle maestranze, che non prelude a niente di buono per il futuro.
Per cui godiamoci questa nuova rassegna di film d’autore, che magari dal prossimo anno sarà epurata perché poco redditizia, come se il patrimonio di cui il cinema italiano dispone non avesse bisogno essere salvaguardato e messo i risalto anche in periodi di maggior attenzione dei telespettatori, al posto di certe trasmissioni di livello discutibile.
Piccola polemica a parte siamo lieti di poter rievocare quei gioielli del neorealismo che tanto lustro hanno dato alla nostra cinematografia, a condurci in questo mondo di celluloide è Simone Annichiarico, figlio d’arte di un indimenticabile Walter Chiari e Alida Chelli. Con lui conosceremo volti e luoghi che hanno fatto da cornice ai capolavori proposti e poi via ha una serie di sequenze viste magari più di una volta ma che non danno mai quel senso di stucchevole apatia che si prova riguardando molti film d’adesso.