Bellissima è stato un flop? La colpa è della collocazione. Vabbé …

 Dopo il post che scrissi due giorni fa, pensavo di aver detto tutto riguardo a Bellissima, il programma del sabato sera di Canale 5, chiuso anticipatamente per bassi ascolti, invece non è così: Pier Francesco Pingitore al Corriere della sera ha spiegato le motivazioni del flop dello show del Bagaglino (11,41% di share e 2 milioni 358 mila telespettatori, nell’ultima puntata, tre volte in meno di Raiuno, battuto anche da Raidue, Raitre e Italia 1):

La collocazione che c’è stata data non ci ha favoriti. Abbiamo avuto contro gli speciali sul terremoto il Sabato Santo partite su Sky come Genoa-Juve e Inter-Juve e soprattutto contro c’era lo spettacolo della Clerici coi bambini prodigio che cantano in modo strepitoso. Noi fino a qualche anno fa facevamo il 30 per cento di share e quando passammo dalla Rai a Mediaset il 45… Cifre che manco il Festival di Sanremo. La nostra collocazione ideale era il giovedì o il venerdì.

Non c’è che dire, alle scuse elencate mancavano soltanto le sfortunate congiunzioni astrali e la crisi economica e poi le aveva usate veramente tutte: gli speciali per il terremoto non sono andati in onda di sabato, le partite ci sono sempre state, i risultati pessimi li aveva già ottenuti lo scorso anno, il sabato Santo è uno solo e non tre.

Bellissima, l’ultima puntata orfana di Valeria Marini. Cosa non è piaciuto alla critica?

Torniamo ad occuparci per l’ultima volta, probabilmente, di Bellissima, lo show del sabato sera del Bagaglino, per cercare di capire come mai il programma non ha funzionato.

Prima di scoprire insieme come è stato accolto dalla critica lo show, una notizia che dovrebbe far riflettere: Valeria Marini questa sera sarà sostituita da Natalia Bush sul palco del salone Margherita. La showgirl, che è da apprezzare per aver devoluto il cachet della prima puntata interamente ai terremotati d’Abruzzo, avrebbe degli inderogabili impegni negli States, già preventivati prima di cominciare lo spettacolo di Pier Francesco Pingitore. La produzione già lo sapeva, noi no.

Daria Bignardi – Renato Brunetta, scontro a L’era glaciale. Video

A L’era glaciale ieri sera è andato in scena un interessante scontro dialettico tra la conduttrice Daria Bignardi e il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta (video dopo il salto).

Tutto nasce per un errore fatto dalla conduttrice che, parlando del libro del ministro, sbaglia il nome di Giacomo Brodolini, vicesegretario del Psi e ministro del Lavoro, morto di cancro mentre lavorava allo Statuto dei Lavoratori, e lo chiama Brandolini (come è appuntato sul foglio). Eresia, bestemmia, anatema: il nome è sbagliato.

Si comincia: Brunetta fa notare alla Bignardi di essersi sbagliata, cosa che alla conduttrice non piace, così durante l’intervista i due si scornano: si passa da:”Non faccia il professore con me” e “Lo sa che lei antipatico” detto dalla Bignardi a “Lei non ha letto” il libro di Brunetta, fino alla richiesta reciproca di cambiar tono.

Annozero, nella puntata dedicata a Montanelli torna Vauro con le sue vignette. Video

Ieri sera è andata in onda la ventiseiesima puntata di Annozero, interessante non solo per l’argomento trattato, la libertà d’informazione, ma anche per il ritorno di Vauro in trasmissione, accompagnato a braccetto da Michele Santoro e accolto dal pubblico presente con un fragoroso applauso.

La puntata definita dallo stesso conduttore di parte, dedicata al centenario della nascita di Indro Montanelli, è filata abbastanza liscia, ma non è stata priva di spunti. Tra tutti: Santoro che ha risposto a Il giornale, gli esempi di informazione malata, lo scontro tra Maurizio Belpietro e Gad Lerner e le vignette finali di Vauro.

Dopo il salto il riassunto dei passi salienti e i video.

Il Tg5 loda i reality, tra imprecisioni e omissioni, ovvero solo quelli di Mediaset che sono andati bene! Video

Ieri sera mi ha fatto molto sorridere uno dei servizi confezionati del Tg5 delle venti, quello in cui si doveva parlare del grande risultato dei reality di quest’anno e si è finito per incensare solo quelli di Canale 5 che sono andati bene in compagnia di Pier Silvio Berlusconi.

Dopo il salto vi propongo il video del servizio, la trascrizione dell’intervista che il Vice Presidente di Mediaset ha rilasciato e alcune annotazioni sulla faziosità del servizio.

Buon divertimento.

Scontro tra Vauro e Santanché a Otto e mezzo, video della puntata

Ieri sera a Otto e mezzo di La7 si sono scontrati in un faccia a faccia molto interessante sui limiti della satira il vignettista Vauro Senesi, reintegrato ad Annozero dal Cda della RAI e la leader del Movimento per l’Italia, Daniela Santanché.

Le differenti posizioni sulla questione, Vauro pensa che non ci debbano essere limiti alla satira, mentre la Santanché mette come paletti il rispetto dei morti e i valori cristiani, hanno fatto alzare l’ennesimo polverone.

Dopo il salto vi proponiamo i passi principali dello scontro dialettico e due video, uno breve con alcuni momenti del dibattito e l’altro, più interessante, integrale della puntata. La trasmissione si è conclusa con Daniela Santanché, che ha annunciato per oggi un nuovo sit-in davanti alla Rai, perché si vergogna di pagare con i suoi soldi e con quelli degli italiani una persona mortificante come Vauro.

Vauro Senesi è stato reintegrato: domani sera sarà nuovamente ad Annozero

La riunione del CDA della Rai, che settimana prossima deciderà sulle nomine dei direttori dei telegiornali, oggi ha comunicato che Vauro Senesi, vignettista di Annozero, può tornare al suo posto, cosa che aveva annunciato già settimana scorsa in diretta il conduttore della trasmissione, Michele Santoro.

Secondo quanto riporta ADNKRONOS il CDA non ha preso nessun provvedimento disciplinare nei confronti di Michele Santoro e ha reintegrato già da domani Vauro nel programma d’attualità di Raidue “Nel rispetto degli obblighi e delle condizioni contrattuali”.

Sky spiega la cancellazione delle repliche di Shooting Silvio dai palinsesti

Torniamo a parlarvi della polemica scatenata dal passaggio su Sky del film Shooting Silvio, perché l’emittente satellitare ha voluto precisare la motivazione della cancellazione della seconda e della terza replica (che dovevano essere trasmesse ieri): niente censura, ma solo scelta tecnica.

Sky fa sapere che è una prassi che loro usano spesso con i programmi e film che vanno in onda sulla loro piattaforma quando il risultato dei primi due passaggi non è convincente.

Non sono mancate le reazioni, questa volta da sinistra e non solo: il senatore del Pd Vincenzo Vita parla di onda lunga della destra arrivata a buon fine, mentre il regista Berardo Carboni parla di fatto grave, sostenendo che la sua opera sia stata sospesa perché proposta in un momento non opportuno, e aggiunge:

La solidarietà fa bene alla tv ma non ai bilanci?

 La settimana del dolore, quella precedente la Pasqua, funestata dalle immagini di case distrutte, gente afflitta, amici e parenti dei sopravvissuti che invece non ce l’hanno fatta, tra loro il giorno dei funerali, tante piccole bare bianche a testimonianza di un terribile quanto crudele sacrificio. A due settimane dal terremoto in Abruzzo, l’Italia si ritrova ancora unita, come capita di rado, in una encomiabile corsa alla solidarietà, in cui la tv ha un ruolo centrale, da giorni tutti i canali televisivi, non mancano di proporre i numeri a cui far riferimento per dare la propria offerta.

Sky ha annunciato d’avere già raccolto un milione di euro attraverso l’iniziativa Sky per l’Abruzzo, a cui va aggiunto su disposizione del presidente James Murdoch, un altro milione da destinare a uno specifico progetto rivolto ai bambini. Mediaset si sta adoperando attraverso l’onlus Mediafriends, l’unica autorizzata a raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal sisma, è giusto ricordarlo visti gli episodi di sciacallaggio emersi negli ultimi giorni.

Quanto alla Rai, non meno prodiga degli altri nella ricerca di risorse pro zone terremotate, sta pagando il fio di una situazione pubblicitaria preoccupante. Nei primi tre mesi del 2009, la Sipra concessionaria delle reti Rai ha registrato una contrazione del 25%, a cui vanno aggiunti i soldi a cui l’azienda pubblica dovrà rinunciare (circa 60 milioni, più 7 di pubblicità), qualora si decidesse, come appare già definito, di chiudere i canali su Sky.

Contratto attori USA, i consiglieri del sindacato votano a favore. E’ tutto finito?

Buone notizie per Hollywood: il lungo scontro tra major e sindacato attori sembra essere arrivato alla fine. I 71 rappresentati degli attori hanno approvato a maggioranza (53,4% favorevoli, contro il 46,6% contrari) la proposta contrattuale nata dal punto d’incontro tra la Sag e l’Amptp.

In cosa consiste il contratto? Nel primo e nel secondo anno ci sarà un aumento di entrate del 3,5% per gli attori (il 3% nel compenso per prodotti cinematografici e televisivi e lo 0,5% nella pensione), aumenti dal 7,5% al 10% per le guest star, aumento degli straordinari, maggiore copertura previdenziale e  in teoria ci sarebbero forme di compensazione per i progetti sui nuovi media.

Ora spetta ai 120.000 membri del sindacato dire la loro e mettere la parola fine ad una battaglia che dura dal giugno del 2008: il fronte del si è sicuro della firma (il direttore esecutivo ad interim David White sembra esserne più che certo), ma quello del no, capeggiato da Alan Rosemberg promette ancora battaglia. perché non soddisfatto dell’offerta:

Grandi manovre in casa Endemol ma anche altrove

 C’è aria di grande manovre nel campo delle produzioni televisive, sugli scudi Endemol una delle società più importanti del settore che vede tornare a se in veste di figliol prodigo Elisa Ambanelli, dimessasi a luglio dalla direzione di All Music, dopo aver visto fallire il nuovo corso dell’emittente, avviato positivamente tempo addietro, per mancanza dei necessari riscontri di pubblico e commerciali.

La Ambanelli che aveva già lavorato in Endemol, rientra con l’incarico di CCO (Chief Creative Officer) dell’intrattenimento che le conferisce la responsabilità dei programmi di intrattenimento leggero e del Dipartimento Format e Acquisizioni. Una scelta voluta da Paolo Bassetti, presidente e amministratore delegato di Endemol Italia e condivisa con la Holding Endemol:“Ho vagliato numerose proposte nel breve periodo di pausa che ho scelto di prendere. Sono sicura di aver fatto per me la scelta più stimolante, Endemol Italia è una grande realtà produttiva che sono certa mi consentirà di crescere ancora professionalmente. Sono felice di rientrare in Endemol e di tornare a lavorare con Paolo Bassetti che ha sempre creduto nelle mie capacità e nell’apporto che la mia personale esperienza può dare all’azienda”. Ha dichiarato la Ambanelli.

Per una naturale legge della compensazione nello stesso periodo sempre la Endemol vede andar via una delle figure di primo piano, quel Marco Tombolini che in veste di direttore generale, tanto aveva contribuito in passato a rendere lustro lo stellone dell’azienda legando il proprio nome a format di successo come Grande Fratello, I Migliori Anni, Affari Tuoi, Il Treno dei Desideri. All’orizzonte per lui nuovi quanto interessanti traguardi legati allo “sbarco” anche in Italia di due nuove società di produzione nel campo dei format, che in queste ore si stanno contendendo il suo ingaggio.

Sag e Amptp si accordano! Sarà ratificato?

A quanto pare, negli States, la situazione di stallo che durava da mesi tra sindacato attori e produttori si è sbloccata: la Sag e la Amptp hanno trovato un accordo sul contratto.

L’annuncio è stato dato ieri sera dalle due parti, dopo che per settimane non se n’è più parlato ufficialmente, proprio per lavorare in tranquillità. Che cosa prevede il contratto? Assolutamente niente di nuovo, ma a quanto pare si sarebbe trovato un punto d’incontro sull’argomento più ostico, la durata: il nuovo contratto scadrebbe, come richiesto dalla Sag tra due anni, quando terminano anche quelli dei registi, degli sceneggiatori e degli attori tv.

Direttori Tg Rai, incontro della maggioranza a Palazzo Grazioli: in pole position Clemente Mimun per il Tg1 e Mario Orfeo per il Tg2.

Durante il vertice di maggioranza tra Lega e PDL, che si è tenuto a Palazzo Grazioli, oltre al referendum e alla questione terremoto in Abruzzo, si è parlato delle nomine dei direttori dei Tg della Rai (fonte Asca).

All’incontro hanno partecipato, oltre ai sottosegretari della presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, tra gli altri anche il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, il capogruppo del Pdl alla Camara Fabrizio Cicchitto, il suo vice Italo Bocchino, il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, il ministro dell’interno Roberto Maroni e quello delle semplificazione legislativa Roberto Calderoli, quello per le politiche Ue Andrea Ronchi.

Fabrizio Del Noce festeggia sette anni di Raiuno e rivela che la Clerici costa troppo all’azienda

Fabrizio Del Noce ieri, in occasione della presentazione de I sogni son desideri (di cui vi parleremo martedì) ha festeggiato i sette anni di direzione di Raiuno, parlando a 360° del suo operato, dell’azienda e rispondendo alle polemiche di Antonella Clerici riguardanti La prova del cuoco.

Sicuramente è la più lunga direzione da quando esiste Raiuno è un record in un’azienda non facile da gestire. Ogni conferenza per me potrebbe essere l’ultima, ma questo mi stimola solo a lavorare meglio per chiudere nel migliore dei modi. In questi sette anni abbiamo sempre vinto, tranne all’inizio. Abbiamo raggiunto risultati qualitativi di livello e rispettato la nostra missione editoriale, che prevede equilibrio per un pubblico che va dai bambini agli anziani. Può essersi concluso un ciclo, ma non è un problema: l’importante è che quello che è stato seminato prosegua.

Secondo Del Noce si è raggiunto un risultato così soddisfacente anche grazie alla Endemol (mal vista da molti) che, con programmi come Affari tuoi nell’access prime time e a tutti quelli che si sono susseguiti, come La prova del cuoco, hanno reso competitiva la rete.