Mediaset Night e il pietoso spettacolo del red carpet

Diciamoci la verità: quando abbiamo letto del lancio di Qui Mediaset con l’evento in streaming del red carpet nessuno aveva pensato ad un’organizzazione simile a quello della notte degli Oscar e i più maliziosi di noi avevano intuito da subito che se il comunicato stampa di Mediaset non parlava della presentazione dei palinsesti, ma solo della sfilata delle star dell’azienda di Cologno Monzese, non ci si poteva aspettare di vedere la serata ufficiale in diretta streaming.

Quello che sa di presa in giro semmai è il risultato dello streaming: sottofondo musicale orribile e scollato, che non aveva nulla a che vedere con la programmazione Mediaset, ma piuttosto con la commedia all’italiana di fine anni settanta; riprese totalmente imprecise (inquadrature dei vip laterali, mosse, frettolose), come se l’operatore fosse l’ultimo degli inviati di un giornale locale che, arrivato tardi all’evento, è costretto a mettersi in un angolino (una telecamera fissa davanti al cartellone Mediaset Night era troppo?); stacchi della regia casuali che passavano dal vip di turno che mangiava, al cameriere che girava vicino alla fontana, dal campo lungo del desolante luogo atto alla cerimonia, alle persone che chiacchieravano per i fatti loro, dall’operatore con la telecamera impallata da un ignaro passante al vip intervistato senza audio. Dopo il salto potete vedere alcuni esempi di inquadrature.

Alcuni si aspettavano di poter vedere in diretta la serata: illusi (alle 20.31 finisce la diretta con un bel nero a far capire che lo spettacolo è finito!). Io mi aspettavo di poter ascoltare i protagonisti, dopo le foto di rito, magari con un conduttore che gli facesse delle domande innocue: illuso. Mediaset Night: illusione.

Emilio Fede non aderisce allo sciopero dei giornalisti contro il decreto sicurezza

L’FNSI, il sindacato dei giornalisti, ha annunciato per il 14 luglio uno sciopero contro il decreto sicurezza che limita gli abusi delle intercettazioni telefoniche, ma alcuni esponenti dell’informazione non aderiranno. E’ il caso, ad esempio, del direttore del Tg4 Emilio Fede che comunica:

Il Tg4 anche soltanto con la presenza del direttore andrà dunque regolarmente in onda, fermo restando che questo diritto è ampiamente garantito, e altrettanto lo sarà nelle norme previste dal decreto sulla sicurezza. Fermo restando il rispetto che ho per gli organi sindacali (quando non siano politicamente ispirati), non aderirò allo sciopero.

Emilio Fede, inoltre, rilancia invitando il sindacato a preoccuparsi di altri argomenti come:

Europa 7 domani non partirà, parola di Di Stefano

 Europa 7, che doveva esordire domani, dopo che il governo ha messo fine in modo fantasioso alla questione delle frequenze (invece di dare all’emittente quella di Rete 4, che gli spettava di diritto gli ha assegnato una della Rai) che andava avanti dal 1999 (finita con un risarcimento di 1 milione di euro), non partirà. A rivelarlo è Francesco Di Stefano, patron del canale che dice (fonte Radio 24):

Il primo luglio non trasmettiamo. Non possiamo fare una rete locale, che non è trasmette su Bologna, su Milano,su Torino,su Napoli, su Catania. E abbastanza ridicola. Se ci mettessimo a fare una rete in questo momento falliremmo in sei mesi.

Di Stefano spiega chiaramente e tecnicamente quale è il problema per non apparire incontentabile:

Giorgio Pasotti attacca la tv italiana e i reality

Giorgio Pasotti, che attualmente stiamo seguendo nella fiction di Canale 5 La scelta di Laura e che prossimamente rivedremo al cinema con il sequel de L’ultimo bacio, intitolato Baciami ancora, dalle colonne de Il tempo attacca la televisione odierna:

Credo si stia toccando il fondo. La tv italiana ha modelli sbagliati, trasmissioni che non arricchiscono gli spettatori, al contrario ne abbassano la qualità. Il piccolo schermo non rispetta doveri morali e sociali, sta creando seri danni.

Giorgio Pasotti punta il dito contro i reality, genere tanto amato dagli italiani:

Nicola Savino spiega perché ha scelto Colorado

Nicola Savino, attualmente impegnato a presentare l’X Factor Live Tour 2009, si prepara a tornare su Italia 1, debuttando alla conduzione di Colorado. L’ex conduttore di Scorie ha raccontato la fine del suo rapporto e il suo futuro su Italia 1 su Il giornale.

Savino spiega di essere passato a Mediaset dopo aver ricevuto una telefonata che non si poteva rifiutare:

Mediaset mi ha chiamato, mi ha offerto quel bellissimo programma che ha un pubblico come piace a me: molto giovane. È stato tutto molto veloce: era un treno che passava e, se non l’avessi preso, mi sarei pentito. Sarò con Rossella Brescia e Deejay Angelo. Mi sono detto: perché no?

Luca Tiraboschi, tv di qualità non esiste e non si sperimenta perché c’è crisi

Secondo Luca Tiraboschi la tv di qualità non esiste: in un’interessante intervista rilasciata a Il Venerdì di Repubblica il direttore di Italia 1, oltre ad annunciare l’approdo sulla rete giovane di Mediaset di tre novità, The Mentalist, Fringe e Romanzo Criminale, dice senza mezzi termini che la tv di qualità:

È una palla. Non esiste: è come gli ufo. La qualità è il buon senso, il senso del limite e del gusto. È un fatto astratto, è come un sentimento. Come fai a dire cosa è l’amore?

Tiraboschi nella stessa intervista difende i reality dall’accusa di essere trash e ammette che si sperimenta poco a causa della crisi economica:

Enrico Mentana andrà a La7?

Enrico Mentana da martedì non fa più parte di Mediaset. Dice l’ex presentatore di Matrix:

Sono ufficialmente tornato ’signorino’. Ieri (Martedì) infatti ho firmato gli ultimi protocolli per la separazione consensuale con Mediaset in un clima assolutamente sereno.

Mentana è ufficialmente sul mercato: inizialmente si era pensato a lui come nuovo volto di Sky, poi è spuntata l’ipotesi La7, ma lui fa sapere:

Non intendo bussare a nessuna porta. Spetta agli altri avanzare proposte serie che io ovviamente valuterò.

Caso Minzolini: il cda Rai “grazia” il direttore del Tg1?

 Tutti gli uomini del presidente, recitava il titolo di un noto film nonché l’omonimo libro degli anni ’70 sullo scandalo Watergate che portò alla dimissioni di Richard Nixon. Nella questione squisitamente italiana che vede la procura di Bari indagare sulla ormai nota vicenda delle escort nella residenza sarda del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si intrecciano valutazioni di carattere morale, politico e in particolar modo sul ruolo che l’informazione deve avere in simili circostanze: diritto di cronaca? O semplice gossip pecoreccio?

Il Cda Rai tenutosi ieri, dopo l’inevitabile contrapposizione tra parti politiche, ha deciso che il neo direttore del Tg1 Augusto Minzolini, reo di non aver dato il giusto peso alla notizia sul caso Villa Certosa, non verrà ascoltato in commissione parlamentare di Vigilanza Rai ma lo saranno tutti i direttori delle testate giornalistiche dell’Ente radiotelevisivo pubblico una volta completate le nomine, allo stesso tempo il direttore generale Mauro Masi, ha avuto l’incarico di ribadire a tutti i direttori di testata il rispetto del pluralismo e della completezza dell’informazione del servizio pubblico.

L’ex editorialista de La Stampa ora assurto alla direzione del più importante telegiornale nazionale, grande amico di Berlusconi che lo ha messo li come outsider in luogo di nomi più papabili, era stato chiaro durante il suo recente intervento al Tg1: “Accade -aveva detto Minzolini- che semplici ipotesi investigative e chiacchericci si trasformino in notizie da prima pagina nella realtà virtuale dei media o per strumentalizzazioni politiche o per interessi economici. Queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici, non hanno nulla a che vedere con l’informazione del servizio pubblico”.

Digitale terrestre istruzioni per l’uso: quale decoder scegliere?

 Proprio mentre in questi giorni sull’universo televisivo spirano venti di rinnovamento con il passaggio dal sistema analogico a quello con una maggiore resa dal punto di vista della qualità del segnale e speriamo anche dei contenuti, gli utenti si accingono alla grande scelta: quale decoder acquistare?

E’ passata poco più di una settimana dallo switch over non proprio indolore che ha visto il “salto” di Raidue e Retequattro nel nuovo formato, in 166 comuni del Lazio più Roma per oltre 4 milioni di utenti Tv e il il viceministro dello Sviluppo economico Paolo Romani lancia l’allarme: “Attenzione ai decoder per la televisione digitale terrestre a poco prezzo. Rischiamo di annegare in un mare di decoder di pessima qualità, vista la necessità di acquistarne uno al momento del passaggio dall’analogico. È una questione importante perché parliamo di 100 milioni di pezzi nei prossimi anni, quindi va controllato con molta serietà il rapporto di qualità“.

Parliamo delle famiglie affatto intenzionate ad acquistare un televisore nuovo e quindi con decoder integrato, prediligendo la preziosa scatola da collegare al “vecchio” ma non troppo apparecchio televisivo, che in un futuro prossimo permetterà l’unico e necessario accesso ai canali disponibili in chiave digitale. Per scongiurare acquisti indiscriminati va senz’altro detto che i tecnici del Ministero hanno già ideato due nuovi bollini, da accostare a quello Blu già esistente in caso di decoder interattivi e Bianco per gli integrati, si tratta del marchio Gold per i decoder e le Tv dotate di sintonizzatore Hd per l’alta definizione e Grigio per gli apparecchi sprovvisti delle funzioni interattive.

Pupo attacca la televisione estiva: è indecente!

La televisione in estate offre solo repliche e di questo si lamentano tutti, dagli spettatori, alle unioni dei consumatori, perfino i presentatori: è il caso di Pupo che, alla vigilia del suo ritorno su Raiuno con Reazione a Catena, a Tv Sorrisi e Canzoni, attacca pesantemente coloro che creano i palinsesti estivi:

La tv che d’estate si ferma per quattro mesi, da metà maggio a metà settembre, è una vergogna soltanto italiana. Una vera indecenza. Penso che neppure i Paesi africani siano ridotti così.

Per il presentatore un simile comportamento è inaccettabile, è una mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori:

Rai, mercoledì si sciolgono i nodi nomine direttori e Sky?

La Rai è impegnata in questi giorni su due distinti banchi di prova, quello delle nomine dei direttori del Tg2 e del Tg3 e quello del rinnovo con Sky.

Riguardo alle nomine, si saprà tutto mercoledì: nell’ultima riunione, infatti, si è discusso dei criteri organizzativi, come ha spiegato lo stesso presidente della RAI Paolo Garimberti. I nomi che si fanno sono sempre quelli: Mario Orfeo, direttore de Il mattino dovrebbe prendere la direzione del Tg2, mentre il direttore di rete dovrebbe diventare Massimo Liofredi, del Pdl. La Lega, però, vorrebbe un posto al sole per il vicedirettore di Libero Gianluigi Paragone.

Per quanto riguarda la terza rete dello stato, Affaritaliani sostiene che il Partito Democratico vorrebbe mantenere l’organigramma inalterato (Antonio Di Bella direttore del Tg e Paolo Ruffini di Raitre), anche se Massimo D’Alema vorrebbe sostituire Ruffini con Di Bella per assegnare il Tg3 a Bianca Berlinguer.

Gianni Alemanno ancora contro Romanzo Criminale!

Gianni Alemanno, attuale sindaco di Roma, torna ad attaccare le serie televisive, in particolare Romanzo Criminale, in occasione della presentazione in Campidoglio del monitoraggio Città di Roma – Ipsos.

Il primo cittadino della capitale, per lo meno è coerente con il suo pensiero e, a distanza di un mese e mezzo dalla famosa affermazione “Operazioni culturali come la serie tv Romanzo criminale o altre simili non hanno aiutato, ma hanno lanciato atteggiamenti e modi di fare sbagliati”, oggi ha ribadito (fonte Adnkronos):

Non voglio demonizzare nessuna serie tv. Ci mancherebbe altro. Gli attori sono stati tra l’altro molto bravi. Dico solo che in molte serie tv ci sono eroi negativi presentati in maniera troppo affascinante, attraente per i giovani. E tutto questo può influenzarli negativamente. In Romanzo Criminale ci sono personaggi che compiono violenze efferate e altri quasi simpatici si tratta comunque di modelli inesistenti, perché l’esperienza della Banda della Magliana fu qualcosa di molto grave, pesante, negativo.

La Rai e l’usato sicuro: quando l’usato potrà essere rottamato?

La Rai ha presentato i palinsesti autunnali e gli strascichi polemici non mancano: il Codacons si lamenta che l’azienda pubblica abbia pensato ai programmi di settembre, ma non si sia preoccupata di evitare ennesime repliche in estate; media e web attaccano il presidente della Rai Paolo Garimberti che, parlando dell’autunnale programmazione fotocopia di Raiuno, Raidue e Raitre, soddisfatto al Tg1 ha usato i termini “Usato sicuro.

La soluzione che abbiamo adottato è quella della sicurezza e della continuità. Abbiamo una strada tracciata: è andata bene la scorsa stagione, la Rai ha avuto successi e abbiamo scelto di proseguire su questa strada. Poi verranno anche i tempi per maggiori innovazioni, ma più in là. Adesso andiamo sulla strada sicura, sull’usato sicuro come si può dire.

Se la Rai non fa sperimentazione chi la può fare (a parte Mediaset che la fa sempre e soltanto a parole, comperando format dall’estero o modificando i propri programmi)? Quando parla di innovazione Garimberti a cosa si riferisce?

Bruno Vespa, Enrico Mentana: scontro sui numeri. Entrambi vogliono aver vinto la seconda serata

Puntuale come un orologio svizzero è arrivata, in coda ai commenti sui risultati del periodo di garanzia, la lite tra Bruno Vespa ed Enrico Mentana: il primo si vanta di aver battuto il secondo e quest’ultimo controbatte sostenendo la falsità dei dati del primo. Discorsi letti e riletti ogni sei mesi che, dall’anno prossimo, causa assenza nella seconda serata di Mentana, non vedremo più.

Cosa si detti il conduttore di Porta a Porta e l’ex conduttore di Matrix a colpi di comunicati stampa? Il primo, in occasione della presentazione di Porta a porta estate, ha ricordato che il suo programma ha stracciato quello di Canale 5 (25 a 3 in sovrapposizione a Vinci, 25 a 14 in sovrapposizione a Mentana), confermandosi leader della seconda serata (17,45% di share) nonostante il budget limitato, la stampa non amica e traini infelici.

Apriti cielo: Mentana ha letto i dati in maniera differente e non gliele manda a dire accusandolo di essere un falsario:

Mi vergogno per Vespa, con tutto il cuore, vada a rileggersi i dati di ascolto e mediti, se ne è capace. Di fronte alle sue incredibili dichiarazioni, posso confermare che è solo un uomo pieno di boria, capace di falsificare i dati per non scendere da quel piedistallo privilegiato sul quale si trova.