La tv fa bene o male ai bambini?

 Considerato il florilegio di canali dedicati al pubblico junior esistenti e appena nati di cui vi abbiamo abbondantemente parlato nelle scorse settimane, viene da chiedersi se l’autentico bombardamento di immagini a cui vengono sottoposti ogni giorno i piccoli sia da considerare positivamente, insomma eterno dilemma delle “generazioni catodiche”: la televisione fa bene o male ai bambini? I dati che abbiamo raccolto sul web deporrebbero per la seconda soluzione.

Secondo il sito Amico Pediatra: “La presenza della televisione nella vita dei bambini è piuttosto invadente, non solo come quantità di ore al giorno, ma anche come frequenza di esposizione. La percentuale più elevata, 27% di bambini tra i 3 e i 10 anni, riguarda la visione televisiva in due momenti, presumibilmente dopo pranzo e prima di cena. Ma il secondo posto ex-aequo è assegnato alla visione in tre momenti e quattro e più momenti rispettivamente il 24,5 e il 24,3%“.

“Da numerose ricerche emerge che, in Italia, i bambini in età prescolare guardano la televisione in media due ore e mezza al giorno, con punte fino a cinque ore. Tale dato appare ancora più’ preoccupante sapendo che per la maggior parte del tempo i bambini guardano la televisione da soli e che il gioco e lo studio si vedono dedicato un tempo inferiore a quello passato davanti allo schermo. A questi dati già piuttosto allarmanti si devono aggiungere le ore che i bambini passano al computer o con i videogiochi “.

Agrodolce, la seconda stagione da gennaio con i soldi del Fas

Agrodolce, soap di Raitre a rischio cancellazione, non solo avrà una seconda stagione, ma pure una terza: la notizia, data dall’assessore alla Presidenza della Regione Sicilia Gaetano Armao qualche giorno fa nel corso della rassegna sul cinema breve svoltasi a Capaci, è stata accolta positivamente dalle maestranze, dagli attori e dai fan della fiction, un po’ meno da alcuni siciliani.

La ragione è semplice: i soldi per produrre le prossime due stagioni, 25 milioni di euro, verranno presi dai Fas (Fondi aree sottosviluppate), anziché essere messi da finanziatori esterni (se è così un buon prodotto, dicono, quanto ci vuole a trovare soldi altrove?). Quei soldi, sottolineano coloro che sono contrari, potrebbero servire per progetti più utili. Di contro, c’è chi ricorda che Agrodolce non solo dà lavoro a molti siciliani, ma è anche una importante vetrina per il turismo.

Raiuno estate, tra repliche e film di Bollywood spuntano le premiazioni: qualcuno le segue?

 Ogni anno la medesima solfa, al punto che anche noi rischiamo di diventare monotoni, scrivendo le stesse cose a distanza di dodici mesi. Fatto sta che il processo ha imboccato il suo iter inarrestabile e nulla e nessuno sembra in grado di riportarlo a livelli accettabili. Ogni estate la cosiddetta tv generalista nella fattispecie Rai e Mediaset, più la prima che la seconda a dir la verità che ricordiamo essere, ormai solo sulla carta, servizio pubblico sovvenzionato dai cittadini, cala il sipario una volta terminata la stagione televisiva che ingolosisce i pubblicitari. E’ la costipazione dei palinsesti.

All’improvviso dall’oggi al domani ci si ritrova faccia a faccia con una quantità industriale di repliche, che, destino vuole siano le stesse dell’anno prima in particolare su Raiuno, il canale che più di tutti alza la bandiera bianca dell’innovazione all’insegna dello stantio spinto, al punto che siamo già in grado di annunciarvi per l’estate 2010, l’ennesima proposizione de La Signora in Giallo a mezzogiorno e nel pomeriggio degli episodi del Il Commissario Rex prime stagioni e i casi dell’Ispettore Derrick con una spruzzatina di Un Medico in Famiglia.

Palinsesti talmente scontati da far arrabbiare addirittura il Codacons che a giugno:“Ha deciso di diffidare la Rai perchè cambi la programmazione estiva, dice in una nota il suo presidente Marco Donzelli.“Vogliamo che la Rai non mandi in soffitta l’attualità e alterni almeno film a telefilm, riservandoci in difetto di valutare possibili azioni legali. E’ assolutamente inaccettabile che sulla rete ammiraglia del servizio pubblico la programmazione estiva sia fatta solo di telefilm triti e ritriti”.

Rai, nominati i vicedirettori di Raiuno e Tg1, Masi spiega spiega il divorzio da Sky

Oggi il Cda della Rai si è riunito per nominare i nuovi vicedirettori del Tg1 e di Raiuno. All’assemblea erano assenti i rappresentati dell’opposizione Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis.

I nuovi vicedirettori del Tg1, nominati dai presenti, compreso Paolo Garimberti sono stati: Susanna Petruni, Fabrizio Ferragni, Cladio Fico, Andrea Giubilo e Gennaro Sangiuliano.

Differente il discorso per la vicedirezione di Raiuno, dove i nuovi sono stati votati solo dalla maggioranza (Garimeberti si è astenuto su tutti, tranne che su Gianluigi Paragone, su cui si è spresso contro, perché non rispondeva al criterio di evitare esterni all’azienda): Vilfredo Agnese (Vicario), Maria Pia Ammirati, Ludovico Di Meo, Giovanni Lomaglio, Gianluigi Paragone e Daniel Toaff. Il direttore del Palinsesto è Angelo Teodoli.

Rai – Sky: Sergio Zavoli chiede che si riapra la trattativa

Nuova puntata della telenovela Rai – Sky: ieri sera il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli ha chiesto ufficialmente che si riapra la trattativa tra la televisione di stato e la società satellitare di Murdoch. In una nota Zavoli dice (fonte Corriere.it)

E’ “storicamente” provato che quando le posizioni della Direzione generale e della Presidenza si allontanano addirittura manifestandosi in Consiglio è a rischio la governabilità dell’Azienda. Spero che i due poteri su cui si basa, dialetticamente espressa, la politica della Rai ricreino le condizioni per la ripresa della trattativa con Sky, finché non sia inconfutabilmente palese la convenienza non solo aziendale, ma anche del sistema televisivo, e quindi nell’interesse nazionale, di darla per conclusa. L’auspicio è esteso a Sky che mi auguro non sia disinteressata a un’equa soluzione del problema.

Moige, a Luglio male Canale 5 e Sarabanda, bene Reazione a Catena

L’osservatorio Tv del Moige, Movimento Italiano Genitori, non è andato in vacanza nemmeno a luglio e il suo monitoraggio è costato a Canale 5, l’ennesima maglia nera di rete come peggiore del mese.

La colpa del giudizio negativo è prevalentemente di Sarabanda: Teo Mammucari con le sue battute rende l’atmosfera ambigua, e la regia si sofferma troppo sulle forme di Belen Rodriguez:

Le inutili riprese legate a Belen impediscono alla sua bellezza di essere una cornice alle sue capacità di intrattenimento televisivo attraverso una continua, eccessiva, fastidiosa e volgare messa in mostra del suo corpo con arricchimento di doppi sensi, ammiccamenti e sensuale tuffo in piscina in chiusura.

Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati

La decisione della Rai di abbandonare Sky continua a destare perplessità a trecentosessanta gradi: dopo il malumore manifestato da alcuni componenti del Cda, anche numerosi sindacati e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono fatti sentire.

Facciamo un passo indietro: Mauro Masi, il dg della Rai che ha curato la trattativa aveva annunciato che avrebbe reso noto il dossier Sky per provare che uscendo da Sky si perdono 50 milioni l’anno, ma se si fosse riconfermato il legame con Sky si sarebbero bruciati 500 milioni in tre anni (fonte Il messaggero):

Come si arriva a questa cifra? Secondo Rai, Sky potrebbe approfittare del progressivo spegnimento del segnale analogico per passare al digitale terrestre facendo il pieno di abbonati. Di qui al 2013, anno in cui il digitale terrestre entrerà a regime completamente, Sky, secondo viale Mazzini, potrebbe arrivare a 9 milioni di abbonati, quasi il doppio di quelli attuali. Un risultato che ne porterebbe lo share alle soglie del 17 per cento. A quel punto la pay tv, già primo network italiano per fatturato, sempre secondo il dossier, guadagnerebbe ascolti su tutto il proprio bouquet di canali, togliendo alla Rai dai tre ai quattro punti di share, con una perdita di introiti pubblicitari superiore appunto ai 500 milioni di euro, anzi tendenzialmente verso i settecento.

Digitale Terrestre, un affare mondiale


2012 l’anno della fine del mondo, come viene annunciato da alcuni siti web che si ispirano ai sinistri presagi del calendario Maya o più realisticamente la data che segnerà il de profundis dei segnali televisivi analogici in Europa. Secondo le disposizioni della Commissione Europea, sarà proprio nel 2012 in maniera improrogabile che tutti i Paesi membri dovranno adeguarsi alla nuova tecnologia.

Il digitale terrestre, lo ricordiamo, verso cui le regioni italiane stanno migrando fino all’arrivo della data limite, è una tecnologia che in assenza di disturbi dà la possibilità di trasmettere su piattaforme definite Mux (multiplex) fino a dieci canali per ogni singola frequenza, va da se che le emittenti possono scegliere di utilizzare una certa quantità di banda per trasmettere pochi canali con un’elevata qualità, oppure molti canali con una qualità più bassa.

Quello del DTT è un’affare di proporzioni mondiali, ecco cosa sta avvenendo in quei Paesi dove l’avvento dell’era digitale è più evidente: secondo il Terzo Rapporto sulla Televisione Digitale Terrestre in Europa, con data gennaio 2009, l’offerta gratuita del Regno Unito è la più ampia tra i Paesi analizzati, a conferma dell’avanzato stadio di sviluppo del mercato televisivo britannico. La line-up di Freeview (38 canali nazionali), società che coordina la diffusione di set top box, è contraddistinta dalle offerte mini-generaliste/di intrattenimento, con ben 13 canali, pari a circa 1/3 del totale, che raccolgono quote crescenti di audience e investimenti pubblicitari. Tra i “nuovi” canali di entertainment, diversi sono editi dagli stessi broadcaster analogici, ovvero Bbc, Itv, Channel 4 e Five. Da segnalare la ricca offerta per bambini e ragazzi, con 2 canali come Cbbc e CBeebies (BBC) a cui si aggiunge CItv (Itv).

Baby Tv, la televisione per bimbi da 0 a 3 anni, da oggi anche in Italia

 Da oggi su Sky è arrivata Baby Tv (canale 620), la televisione nata in Israele nel 2003, fondata da Lilian Talit e Ron Isaak, dedicata ai bambini dagli zero ai tre anni, completamente priva di pubblicità. In una nota della televisione si legge:

Tutti i contenuti sono prodotti e realizzati con la consulenza e la supervisione di un pool internazionale di psicologi dell’età evolutiva e dello sviluppo infantile. Coinvolti fin dalla prima fase di ideazione di ogni programma, gli esperti ne definiscono gli obiettivi, apprendimento e svago, ne seguono la creazione e controllano la metodologia di insegnamento, l’efficacia dei testi, dei colori e delle musiche.

Il canale, che promette una programmazione innovativa e che favorisce l’apprendimento del bambino e lo aiuta a sviluppare le capacità dell’immaginazione, sembrerebbe perfetto, un sogno per tutti gli adulti. Dove sta l’inghippo? A parte il fatto che per vederlo bisogna abbonarsi a Sky (assolutamente niente di irregolare: giustamente, se vuoi il servizio lo paghi), c’è il rischio che i bambini crescano ancor di più di fronte al televisore preparandosi a diventare i perfetti clienti di domani.

Mario Giordano torna a Mediaset, sarà Direttore nuove iniziative news

Mario Giordano dal 24 agosto torna a lavorare a Mediaset: l’attuale direttore de Il giornale, che lascia il suo posto a Vittorio Feltri (attuale direttore di Libero, che lascerà probabilmente a uno tra Oscar Giannino, Gianluigi Paragone e Franco Bechis), assumerà l’incarico di Direttore Nuove iniziative News Mediaset.

Giordano, che inizialmente si pensava dovesse diventare direttore del Tg5 nel caso in cui Clemente Mimun avesse assunto la direzione di Rai Fiction, spiga una nota:

avrà il compito di elaborare, coordinare e realizzare i progetti di sviluppo dell’area news alla luce delle nuove opportunità offerta anche dalla tecnologia digitale.

Sanremo 2010, canzoni in dialetto e sezione specifica proposta dalla Lega Nord

Dopo l’inaugurazione della Cinecittà padana, l’invettiva contro l’eccesso di parlata romana nella fiction e la proposta di un esame sulla cultura regionale e il dialetto per i docenti, la Lega Nord lancia una proposta anche per il Festival di Sanremo: portare alla kermesse più importante della musica italiana una sezione, la categoria lingue municipali e una serata tutta dedicata ai dialetti.

La proposta arriva dal presidente del consiglio comunale di Sanremo, il leghista Marco Lupi, che ha richiesto una modifica della convenzione tra la Rai e il comune di Sanremo. Lupi, che è convinto che la sua richiesta serva a valorizzare la cultura, la storia e la tradizione di ogni singola regione italiana, dice:

I cantanti provenienti da tutte le regioni e selezionati dalle varie case discografiche si dovranno esibire davanti al pubblico tv del Festival con canzoni nuove eseguite in lingua. regionale.

Oggi nasce Tivù Sat: è la vera alternativa a Sky?

La domanda contenuta nel titolo è più che lecita, torniamo parlare della piattaforma satellitare in orbita da qualche ora che vede protagonista la società partecipata da Rai (48.25%), Mediaset (48.25%) e Telecom Italia Media (3.5%), perché nonostante le parole poco belligeranti dei diretti interessati in breve tempo Tivù Sat potrebbe assumere se non l’aspetto di vera e propria alternativa, quanto meno quello di una spina nel fianco del colosso Sky che vedrebbe limitate le sue ulteriori pretese di espansione sul mercato italiano.

Tivù Sat non rappresenta una concentrazione tra imprese: semplicemente, è un’intesa tra player. Il nostro target sono le 1,5 milioni di famiglie che non ricevono il Dtt, ossia il 5% della popolazione”, affermava pochi giorni fa il presidente di Tivù Sat Luca Balestrieri a cui si univano le dichiarazioni di Giancarlo Leone vicedirettore generale Rai:“Tivù Sat non è uno strumento di competizione, ma di crescita e qualsiasi collegamento alla vicenda di Rai e Sky è fuorviante”.

Sarà! Diciamo noi, ma il parterre de roi di canali completamente gratuiti con cui si presenta agli utenti il nuovo progetto televisivo è di tutto rispetto oltre a 10 canali Rai, 7 Mediaset , più La7, Sat 2000, K2-Kids Tv e Class News, l’elenco viene completato da una sequela di canali internazionali: Euronews, France 24, BBC World News, TVE International, Canal 24 Horas, Arte, Deutsche Welle, ZDF, ARD, destinata ad aumentare nelle prossime settimane: “Molti editori sono interessati a salire su Tivù Sat“, spiegava Alberto Sigismondi consigliere delegato della neonata società.

Massimo Donelli anticipa le novità in chat: Distretto di Polizia 10 si farà, La scelta di Laura 2 no, La Corrida torna nel 2010

 Massimo Donelli, il direttore di Canale 5, ieri pomeriggio in diretta chat video su Qui Mediaset, non ha solamente risposto alla nostra domanda (e ci mancherebbe!), ma ha anche dato alcuni aggiornamenti sulle fiction e l’intrattenimento della rete ammiraglia Mediaset. E’ cosa è venuto fuori da un’ora di question time:

Capitolo fiction
Intelligence è un prodotto di altissimo profilo, di qualità hollywoodiana. La rete si aspetta degli ascolti importanti.

I Liceali 2 non andrà in onda a settembre, ma orientativamente a novembre.

Massimo Donelli in diretta chat risponde a Cinetivu: mai fiction contro fiction è regola solo quando è possibile

Ieri pomeriggio Massimo Donelli è intervenuto in chat live su Qui Mediaset per rispondere alle domande dei telespettatori e dei blogger. Noi di Cinetivu abbiamo posto una domanda scomoda al direttore di Canale 5, che ha replicato (e di questo lo ringraziamo), seppur in maniera non proprio esaustiva.

La domanda, che la conduttrice ha poi sintetizzato, recitava così:

Gentile direttore Massimo Donelli, lei il 17 marzo ha detto:”La nostra regola è di non avere mai fiction contro fiction”, cosa disattesa il 24 febbraio (RIS 5 contro Tutti pazzi per amore), il 15 gennaio (4 padri single contro Il Commissario Manara), l’8 gennaio (Due mamme di troppo contro Il Commissario Manara). Nella prossima stagione, addirittura proporrà Intelligence contro la fiction di Raiuno. In quali casi la regola è valida?

La risposta di Massimo Donelli è stata: