Mike Bongiorno: il ricordo di Fiorello, Mentana, Gerry Scotti e di altri personaggi dello spettacolo, video

Come avrete notato, dopo il silenzio di queste ore, durato dalla morte di Mike Bongiorno fino alla mezzanotte di oggi, abbiamo ripreso il nostro lavoro.

Il nostro è stato solo un piccolo gesto in ricordo di un grande uomo da parte di un gruppo di blogger che ogni giorno cercano di informarvi sulla nostra televisione in modo esauriente. Per questo motivo, forse in ritardo, forse al momento giusto, torniamo ad occuparci della sua scomparsa, riportandovi le reazioni (e i video) dei personaggi del mondo dello spettacolo e delle personalità del nostro Paese. Vediamone alcuni:

Gerry Scotti che si è mostrato visibilmente commosso durante la registrazione delle puntate di Chi vuol essere Milionario e ha detto:

Report, tolta la copertura legale

Non è una novità sentir parlare di Report come di un programma scomodo per qualcuno, ma da quest’anno la trasmissione di Milena Gabanelli è priva di copertura lega della Rai. In pratica: l’autore del servizio sarà responsabile di ciò che afferma e se querelato dovrà vedersela di tasca propria. Dice Aldo Grasso sul Corriere della sera:

Non è un mistero che una trasmissione come quella di Milena Gabanelli sia a rischio. Non solo per compatibilità con la nuova dirigenza ma anche perché il dg Masi le ha tolto lo scudo dell’assistenza legale nonostante non abbia mai perso una causa (ogni autore dei servizi sarà responsabile in proprio di eventuali azioni legali, un sistema per togliere coraggio anche ai più coraggiosi).

Annozero, il programma di Santoro potrebbe slittare e Marco Travaglio non esserci

La nuova edizione di Annozero potrebbe slittare ad ottobre, perché ci sono dei ritardi sui rinnovi dei contratti (fonte Repubblica.it). Uno dei venti collaboratori della redazione dice:

Non ci rinnovano i contratti e siamo a venti giorni dalla partenza del programma. E’ snervante, stiamo lavorando ma senza certezze.

Intanto il neo direttore Liofredi assicura che non esiste un caso Travaglio (il giornalista non è ancora certo di poter partecipare alla trasmissione) e puntualizza che su Santoro e i suoi collaboratori dipende tutto dal direttore genereale Mauro Masi (“Raidue ospita soltanto il suo programma”).

Lorena Bianchetti a L’italia sul 2 sostituisce Francesca Senette

E’ ufficiale Lorena Bianchetti sostituirà Francesca Senette a L’Italia sul 2, il programma pomeridiano che partirà su Raidue il prossimo 21 settembre: la voce, che girava prepotentemente nei giorni scorsi, è stata confermata da Massimo Liofredi in occasione della presentazione della terza stagione de L’ispettore Coliandro. Dice il neo direttore di Raidue:

Non potevo ne’ smentire ne’ confermare perché dovevo ancora parlare con gli interessati. Il pomeriggio di RaiDue partirà dopo il Tg2 con un approfondimento politico-economico che verrà condotto da Monica Setta per permettere poi all”Italia sul 2′, condotto da Lorena Bianchetti insieme a Milo Infante, di trattare temi più leggeri.

Francesca Senette ha commentato così la notizia:

Solo stamattina (ieri N.D.R) il direttore mi ha confermato le notizie uscite negli ultimi giorni sui giornali, ovvero la mia sospensione dalla conduzione di “Italia sul Due”: sono molto dispiaciuta e amareggiata per le modalità seguite. Lavorare ad un progetto fino a due settimane prima della messa in onda e trovarsi a mani vuote in pochi minuti, senza un minimo di preavviso e neppure chiare motivazioni, credo non piaccia a nessuno. Rimango a disposizione dell’azienda in forza del contratto biennale che mi lega alla Rai

Serie tv, il futuro è a pagamento?

 2009 fuga dalla televisione: un argomento più volte affrontato in passato di cui torniamo con piacere a parlare in vista del prossimo autunno televisivo, cosa ci aspetta avete già avuto modo di leggerlo nelle anticipazioni, sarà forse per questo che una buona percentuale di pubblico si prepara a fare le valigie virtuali per spostarsi verso altri lidi dove si respiri una qualsivoglia aria di novità: internet? Il satellite? Il dtt a pagamento? Le alternative ci sono e abbondanti, una cosa è certa la cosiddetta tv generalista è sempre più destinata a una programmazione di seconda scelta soprattutto per quanto riguarda film e telefilm, mentre lo spettatore suo malgrado dovrà mettere mano al portafogli per seguire i nuovi episodi delle proprie serie preferite.

Un panorama desolante che fa tremare le grandi Aziende Televisive titolari dei canali generalisti, dove da un lato c’è, Mediaset, che cerca di rimpinguare le casse dissanguate dall’investimento nell’esclusiva con le major americane, mentre la Rai tenta (non si sa bene come) di colmare il buco lasciato dai mancati introtiti dopo la fine dell’accordo con Sky, dall’altro le stesse società si trovano a dover tenere alta l’attenzione sui propri palinsesti infarcendoli di programmi arcinoti e reality tirati per la giacchetta fino allo stremo, vedi il Grande Fratello che quest’anno durerà cinque mesi. Quanto riusciranno nell’impresa non è dato di saperlo, di certo la deriva della nave Lost è un classico esempio di come le anteprime azzerino il gradimento di trasmissioni che godono di un certo seguito.

In televisione ci sarà meno qualità: lo dice uno studio di Comunicazione Perbene

Come sarà la nuova stagione televisiva? Secondo uno studio di Comunicazione Perbene, ente non profit che promuove l’ecologia della comunicazione, riportato da Italpress, sarà peggio di quella passata (che già mancava totalmente di qualità per il 74% degli intervistati).

Secondo il 73% degli esperti coinvolti negli studi (dagli psicologi ai sociologi, fino agli esperti di media), la televisione che vedremo promuoverà solo aspetti negativi, esalterà la mediocrità (48%), i valori distorti (34%), la violenza verbale (41%) e l’idea che essere furbi premia più di essere onesti (36%).

A discapito della qualità, ci si metterebbe anche la scarsità dell’offerta televisiva, completamente omologata, con palinsesti fotocopia e con alcuni generi, che vanno di moda, molto più presenti di altri, non eccelsi.

Videocracy, la Rai non trasmette lo spot del documentario sul potere della Tv in Italia

Fa discutere la decisione della Rai di non mandare in onda il trailer del film Videocracy (se volete vederlo cliccate sul link), opera di Erik Gandini, presente al Festival di Venezia 2009, che parla del rapporto degli italiani con la televisione e del potere che quest’ultima ha in Italia, perché viene citato anche Berlusconi.

La denuncia arriva da Domenico Procacci. Il distributore del film spiega le motivazioni asserite dalla tv di stato (fonte La Repubblica):

Come sempre abbiamo mandato i trailer all’AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film. Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un “inequivocabile messaggio politico di critica al governo” perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi, ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò “l’Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità”.

James Murdoch, sostiene che con Sky il duopolio Rai – Mediaset è finito. E’ così?

James Murdoch, presidente di Sky Italia e numero uno della New Corp sezione Europa e Asia, al meeting di Rimini ha sottolineato l’importanza di Sky nel nostro Paese, visto che grazie ai suoi 14 milioni di telespettatori, la televisione satellitare è riuscita a rompere il duopolio Rai – Mediaset:

Sky ha creato un reale clima di concorrenza in un settore molto importante ed ha sfatato il luogo comune secondo cui in Italia sarebbe potuto esistere solo il duopolio Rai – Mediaset. Ha anche significato che il vecchio sistema, in cui i vertici televisivi decidono quali programmi il pubblico deve vedere e quando, è stato definitivamente archiviato.

James Murdoch ha ribadito che Sky, Rai, Mediaset e ad altri player producono innovazione per tutti e sempre maggiore scelta e ha ricordato cosa gli dissero gli analisti quando nel 2003 era stato annunciato il lancio del nuovo servizio televisivo in Italia:

Raitre e Tg3, spuntano i nomi di Giovanni Minoli ed Enrico Mentana

Si infittisce sempre di più la trama delle nomine dei direttori di Raitre e del Tg3: stando a quanto scrive oggi La repubblica, il Pdl spingerebbe per far nominare Giovanni Minoli direttore di rete, in modo da ammorbidire le posizioni di Raitre.

Alla maggioranza pare che la riconferma di Paolo Ruffini, che difende a spada tratta Fabio Fazio, Luciana Litizzetto, Milena Gabanelli e Serena Dandini, sia indigesta. Per questo Giovanni Minoli sarebbe perfetto, ma, c’è un ma: il direttore di Rai Educational e Rai Storia, fra otto mesi dovrà andare in pensione perché a maggio compirà sessantacinque anni e quest’aspetto lo penalizzerebbe.

Roberto Calderoli pensa che la lingua nazionale sia il dialetto romanesco …

Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, a margine del Meeting di Rimini, è tornato a parlare del dialetto, argomento tanto caro al suo partito e già trattato dal suo collega Luca Zaia, e ha fatto pure di più, arrivando a equiparare l’italiano al romanesco (fonte Adnkronos):

Difendendo una lingua nazionale difendiamo in realtà un dialetto che è il romanesco della televisione. Ogni anno perdiamo circa 100 vocaboli, non lavati nell’Arno ma nel Tevere.

Premesso che i dialetti vanno tutelati perché sono un’importante legame con le nostre radici, il Ministro Calderoli si dimentica che l’italiano è una lingua che deriva dal fiorentino, che ha assorbito termini prelatini, latinismi, grecismi, ebraismi, arabismi, francesismi, germanismi, iberismi, anglismi e americanismi e con essi una corretta pronuncia.

Tg3 e Raitre, i nomi dei direttori dovrebbero uscire a settembre. Per Di Pietro si aspetterà il congresso PD

Come mai per le nomine dei direttori di Raitre e del Tg3 si deve aspettare il primo Cda della Rai dopo le vacanze? Secondo alcuni il motivo è semplice: si sta cercando di aspettare il congresso del PD dell’11 ottobre o addirittura le primarie del 25 ottobre, per vedere quale candidato vince. Antonio Di Pietro dal suo blog fa sapere:

Il temporeggiamento è dovuto all’attesa del congresso del Pd perché, se vincesse uno piuttosto che l’altro, la scelta dei portaborse per ricoprire le due poltrone vacanti sarebbe differente. Il Pdl, che si indigna per questo contrattempo, ha piazzato già da tempo i propri chihuahua praticamente in tutte le altre posizioni!

Paolo Beldì, “esonerato” da Quelli che il calcio, per scelta degli autori

Paolo Beldì storico regista di Quelli che il calcio, dopo sedici anni non lavorerà più alla trasmissione domenicale di Raidue attualmente condotta da Simona Ventura. Il motivo? Ufficialmente è stata una scelta aziendale. Il regista, tifoso sfegatato della Fiorentina, riferisce a Tv Sorrisi e canzoni:

Non è stata una mia scelta, onestamente pensavo di fare ancora un anno a Quelli che il calcio. Diciamo che sono stato esonerato come Ancelotti, anzi come Prandelli, che è l’allenatore della Fiorentina. Ma per fortuna, come loro, ho trovato subito lavoro. Magari è solo perché ho mandato troppe volte l’inno della Fiorentina, saranno 800 in 16 anni! Simona Ventura sostiene che è stata una scelta aziendale, forse l’azienda ha scelto di farmi star meglio a Raiuno.

Antonio Marano, ex direttore di Raidue, contattato dal settimanale, ha fatto sapere che la decisione è dipesa dagli autori e dai conduttori del programma:

All Music cambia in Dee Jay Tv?

 All Music diventa Dee Jay Tv? Ipotesi tanto suggestiva quanto probabile come viene ventilato da un recente articolo di Italia Oggi. Non c’è dubbio che dopo le ultime vicissitudini la cui conseguenza è stata la chiusura a marzo degli studi di produzione con relativo licenziamento di 29 tecnici, l’emittente avesse bisogno di una forte scossa, da leggere come rinnovamento, al punto da sacrificare il marchio nato nel 2004 dalle ceneri di Rete A.

Dopo le continue voci di cessione, ripetutamente respinte dalla direzione, è giunto il momento per l’amministratore delegato del Gruppo Espresso, Monica Mondardini di “valorizzare l’asset” come si dice in gergo tecnico, alla luce dei non brillanti risultati dell’azienda editoriale storica proprietaria tra gli altri marchi del quotidiano La Repubblica. Nella seconda parte del 2009 i ricavi netti consolidati del Gruppo sono scesi a 449,3 milioni, con una flessione del 17,3%, mentre i ricavi pubblicitari, pari a 246,2 milioni, mostrano una riduzione complessiva del 23,8%, con un andamento del secondo trimestre (-21,3%) in leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente.

Walter Veltroni guarda Sky per non sentirsi manipolato, la Rai scimiotta Mediaset

Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico dalle colonne de Il Venerdì di Repubblica torna ad attaccare la Rai rea di scimmiottare Mediaset (fonte Asca):

Guardo soprattutto Sky. Dà una sensazione di libertà, puoi scegliere, non ti senti manipolato. Mediaset è largamente inguardabile, è pura conservazione. Con la Rai mi si stringe il cuore. Per motivi non solo sentimentali ma culturali. La Rai è stata fino a tutti gli anni 80 un grande fattore di crescita culturale e di diffusione di qualità, dai Promessi sposi fino ad Arbore e Benigni. Lo scimmiottamento di Mediaset è la morte della Rai

A prescindere che Veltroni è libero di criticare e guardare qualsiasi rete televisiva, la sua affermazione dovrebbe far riflettere: è vero che la Rai nel corso degli anni si è commercializzata, ma non ci si può dimenticare che Raitre continua a proporre documentari in serie, che molte trasmissioni non esattamente commerciali di Raiuno e Raidue sono presenti nei palinsesti dalla notte dei tempi, da Superquark a Sereno Variabile, che recentemente sono state trasmesse Tutto Dante (dicembre 2007 – marzo 2008) e La bibbia giorno e notte, che sono nati i canali digitali, visibili da tutti al massimo entro il 2012, che adempiono perfettamente all’accrescimento culturale dello spettatore (Rai Storia su tutti).