Facce da tv, internet vi seppellirà?

 Il compianto Gianfranco Funari nella sua irrefrenabile schiettezza affermava:“la tv è come la merda, bisogna farla ma non guardarla”. Noi che anni fa sia pure nel nostro piccolo, l’abbiamo fatta ci sentiamo di dargli ragione, peccato che il rapporto Censis 2009 riporti dati che vanno nella direzione opposta: la televisione resta il mezzo di comunicazione più diffuso, raggiungendo il 97,8% della popolazione, sebbene, bisogna dirlo, si accentui il tasso di diffusione di internet nel nostro Paese cresciuto dal 20,1% del 2001 all’attuale 47%, alla rete attingono le fasce d’età più giovani: l’80,7% degli under 30, che saranno i genitori di domani e si spera diano uno scossone al caravanserraglio a cui bisogna assistere ogni maledetto giorno che il buon Dio generosamente ci regala.

Sono quegli stessi giovani che un reality come il Grande Fratello, impropriamente definito programma televisivo quest’anno anche in versione natalizia, vorrebbe farci credere senza un briciolo di buon senso, sottomessi alle logiche ormonali oltre a ogni impeto autoreferenziale, degni compari di quell’altra gamma di sottocultura urbana che va in onda nei pomeriggi di Canale 5.

Ci rifiutiamo di credere nonostante il riscontro di certi prodotti, che buona parte della gioventù abbia subito un tale black out mentale, da farsi inglobare senza colpo ferire, in una dimensione che nulla ha a che fare con le reali, ma reali davvero, prove a cui la vita ci sottopone nel quotidiano, un muro contro cui prima o poi dovranno andare a cozzare se privi di ravvedimento.

Un posto al sole rischia di chiudere?

Dopo Agrodolce anche l’altra soap di raitre, la storica Un posto al sole rischia di chiudere anzitempo: i sindacati televisivi Uilcom Uil, Fistel Cisl e Ugl Telecomunicazioni lanciano l’allarme e in una nota congiunta fanno sapere che (fonte Corriere del Mezzogiorno):

Il centro napoletano che rappresenta la più importante officina culturale del Sud non può essere mortificato con l’ unica produzione di “Un Posto al sole” già a basso costo ed a rischio se i costi non saranno ridotti ancora del 20%.

Nel piano di programmazione delle fiction della Rai i soldi per produrre la soap più antica d’Italia c’erano. Il problema, però sta a monte: gli studi e la forza lavoro sono inutilizzati se non per produrre Un posto al sole, troppo poco per tenere il Centro Rai di Napoli a pieno regime. Spiegano i sindacati nella nota:

Prendere o lasciare, il Moige ha denunciato all’Agcom il programma a causa degli stacchetti di Raffaella Fico

Secondo l’osservatorio Tv del Moige a novembre la rete meno gradita dai genitori è stata Italia 1. La maglia nera è toccata alla rete giovane di Mediaset a causa delle numerose segnalazioni ricevute a proposito di Prendere o Lasciare, il programma condotto da Enrico Papi, che ha suscitato proteste per gli stacchetti di Raffaella Fico. Nella nota si legge:

La trasmissione, di per sé dal contenuto innocuo seppur poco interessante, vede infatti ogni sera le esibizioni di Raffaella Fico, valletta di Papi, caratterizzate da bikini talmente succinti da sembrare inesistenti e da inquadrature che si soffermano sulle parti intime della ragazza, parti che lei stessa tende a non nascondere ma anzi ad evidenziare il più possibile con posizioni di volta in volta più volgari. Palese, quindi, la piena infrazione della fascia protetta e ovvie le conseguenti proteste dei telespettatori. In molti, infatti, hanno sottolineato l’inadeguatezza delle immagini anche in considerazione dell’orario di messa in onda. Oltre al mancato rispetto del Codice Tv e Minori, la trasmissione colpisce nuovamente le donne, svilendone per l’ennesima volta la figura, trattate come oggetto sessuale e questa volta in maniera ancora più esplicita a causa dell’abbigliamento ridotto ai minimi termini.

Per i motivi sopracitati il Movimento Italiano Genitori ha deciso di denunciare all’AGCOM, autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il programma di Papi.

Digitale terrestre, innovazione a caro prezzo

 Umiliati e offesi: siamo andati a scomodare Dostoevskij nell’intento di interpretare i malumori delle tante persone che negli ultimi quindici giorni, in particolare nella zona di Roma avvolta nel clima da switch off digitale, si sono ritrovate ad armeggiare con i decoder, uno per ogni apparecchio televisivo, trasformatisi in vere e proprie trappole malefiche. Un’esperienza non proprio condivisibile che invece in queste ore sta vivendo la popolazione della Campania, con gli inevitabili inconvenienti e disservizi che si sarebbero potuti evitare, se solo si fosse voluta abbassare di qualche grado la febbre da digitale che negli ultimi mesi ha colpito certi ambienti governativi. Ci sembra opportuno ricordare che la data ufficiale in Europa per il passaggio dall’analogico al digitale è il 31 dicembre 2012: perchè tanta fretta da noi nel voler abbandonare la “vecchia televisione“, quando si sarebbe potuto seguire un regime misto ancora per qualche tempo?

Invece si è voluto dar vita a uno:“uno switch off all’amatriciana” come lo ha definito l’Aduc (Associazione diritti utenti e consumatori), convinta che il passaggio alla tv digitale terrestre sia avvenuto:“all’insegna del pressapochismo e della disinformazione”. Alla portata dell’utente una quantità illimitata di apparecchietti presi d’assalto nelle ore precedenti al “grande momento” molti dei quali rivelatisi di difficile gestione soprattutto da parte delle persone anziane. Il Ministero dello Sviluppo economico ha messo a disposizione il numero verde 800 022 000, spacciato come una sorta di panacea in grado di ovviare a ogni malfunzionamento, quando sappiamo bene come spesso gli incovenienti si siano riproposti a ogni ripetuta sintonizzazione, necessaria sopratutto in questa prima fase dello switch off.

La Rai e Raiuno vincono il periodo di garanzia autunnale: Mauro Mazza soddisfatto

Il periodo di garanzia autunnale (13 settembre – 28 novembre) è finito e, per l’ottava volta consecutiva ha trionfato la Rai che si è portata a casa l’intera giornata (40,30%) e la prima serata (42.60%).

Singolarmente vince Raiuno, che è leader della prima serata con uno share totale di 22.09% (-0,09%) contro il 20,86% di Canale 5 (+0,20%). Seguono Raidue col 10,3% (-1,94%), Italia 1 9,9% (-0,55%), Raitre 9,4% (-0,2%). Chiude Rete 4 con il 7,2 % (-0,82%). Crescono (fonte Antonio Genna) La7 con il 2,7% (+0,26%), gli altri canali terrestri (+1,31%) e i canali digitali (+0,92%).

Nelle altre ore della giornata: Raiuno vince dalle 7 alle 9 con il 23,44% contro il 20,19 di Canale 5, dalle 9 alle 12 con il 22,79% contro il 18,62 di Canale 5 e dalle 18 alle 20.30 con il 25,1% contro il 20,86% di Canale 5. La rete ammiraglia Mediaset, invece, vince dalle 12 alle 15 con il 22,81% contro il 19,25% di Raiuno, dalle 15 alle 18 con il 20,05% contro il 19,59% di Raiuno e in seconda serata con il 19,59% contro il 17,96% di Raiuno.

Silvio Berlusconi scherza:”Se trovo quelli che hanno scritto la Piovra li strozzo”, le reazioni

Silvio Berlusconi a Olbia scherza sulla mafia e ricollegandosi al discorso di Vito Reggio, sulle difficoltà incontrate per realizzare scali nel Mezzogiorno, compreso quello rappresentato dalla mafia dice (fonte Apcom):

Prima hai parlato di problemi con la mafia. Che problema c’e’? Ci sono io. Se trovo quelli che hanno scritto nove serie sulla Piovra e che scrivono libri che trattano della mafia e a farci fare una così bella figura, giuro che li strozzo.

La battuta, di cattivo gusto, ha scatenato reazioni politiche e non solo. Stefano Rulli, sceneggiatore de La Piovra dice:

Un uomo attento ai sondaggi come il premier spero ricordi che a vedere la puntata in cui moriva il commissario Cattani furono 17 milioni di italiani. La frase, anche se detta in modo scherzoso, dimostra comunque insofferenza e scarsa considerazione verso gli artisti.

Cino Tortorella ricoverato in ospedale, ora sta meglio

Cino Tortorella è stato ricoverato ieri sera all’ospedale Sacco di Milano per un sospetto attacco ischemico.

Lo storico presentatore dello Zecchino D’Oro, estromesso quest’anno dalla conduzione dalla rassegna musicale per bambini promossa dall’Antoniano, è arrivato in stato comatoso al Pronto soccorso, dove fortunatamente si è svegliato dopo trenta minuti. A darne la notizia è stata la figlia Chiara.

Al suo risveglio il settantasettenne non si ricordava nulla dell’accaduto. Per questo motivo i medici hanno ritenuto necessario il ricovero per ulteriori accertamenti diagnostici.

I liceali criptocomunisti non piacciono a Gasparri

La puntata della seconda stagione de I Liceali, andata in onda venerdì scorso, non è stata apprezzata da Maurizio Gasparri, perché criptocomunista e qualunquista (fonte Libero).

Il motivo? I ragazzi dell’inventato Liceo Colonna della fiction facevano occupazione per protestare (le scene furuono girate al Mamiani di Roma, che attualmente è veramente in stato di agitazione), secondo Gasparri, usando luoghi comuni, criticando l’operato del governo, mandando messaggi subliminali sbagliati e leggendo in maniera approssimativa e superficiale della realtà e ha aggiunto:

Questa serie tv raccoglie luoghi comuni e critiche insensate all’operato del governo. Le fiction parlano alla pancia del Paese molto più del tg, e questo è pericoloso. Qui siamo di fronte al conflitto d’interesse al contrario e al paradosso e conferma che Berlusconi non gestisce più nulla nella tv commerciale. Anche la Gelmini è sconfortata e amareggiata. Sono contro la censura, per carità, ma anche contro il qualunquismo.

Raitre Antonio Di Bella nuovo direttore

Antonio Di Bella è il nuovo direttore di Raitre: il consiglio di amministrazione della Rai ieri ha votato a favore dell’ex direttore del Tg3, con otto voti contro tre.

Il neodirettore, nato nel 1956, in Rai dal 1978 (redazione regionale di Milano), dal 1991 inviato del Tg3 e dal 2001 al 2009 direttore del telegiornale della terza rete, ha commentato così la sua investitura:

E’ un grande onore poter continuare il lavoro di Paolo Ruffini e del gruppo dirigente di Raitre che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nei miei otto anni di direzione al Tg3. Il mio impegno è consolidare i risultati raggiunti per qualità e ascolti, garantire e sviluppare l’identità della rete.

La tv è donna: le conduttrici ogni settimana 178 in video, i presentatori 155

Nella televisione generalista italiana si preferiscono i volti femminili a quelli maschili: stando a quanto riporta l’analisi dei palinsesti di Comunicazione Perbene (fonte Repubblica.it), le donne conducono mediamente 178 ore a settimana, mentre gli uomini 155. Unica eccezione? Raiuno.

Le signore che hanno permesso il sorpasso sono: Lucia Annunciata, Daria Bignardi, Milly Carlucci, Antonella Clerici, Serena Dandini, Ilaria D’Amico, Maria De Filippi, Barbara D’Urso, Milena Gabanelli, Alessia Marcuzzi, Monica Setta, Federica Sciarelli, Victoria Cabello e Simona Ventura.

Le donne, soddisfatte, spiegano il motivo di un simile successo:

C’è posta per te vince ancora e Massimo Donelli gongola

Ieri sera si è chiusa con la tredicesima edizione di C’è posta per te e Massimo Donelli, direttore di Canale 5, visto il risulto, l’ennesima vittoria di Maria De Filippi con 5 milioni 870mila telespettatori (29,91% di share), gongola, scrive una nota per congratularsi con i fautori di tale successo e ragala cifre a volontà:

Dal 2000 a oggi “C’è posta per te” ha avuto una share media del 30% ed è stata seguita mediamente da oltre 6 milioni di telespettatori. Ancora più impressionante è il dato medio di copertura (ovvero il numero di persone che hanno visto “C’è posta per te” almeno per un minuto nella loro vita): superano largamente i 18 milioni. Non basta.

Prima annotazione: leggendo così i dati verrebbe da pensare che questa edizione non sia stata un successo, dato che la media di spettatori è stato inferiore, seppur di poco, a sei milioni. Fortunatamente per Maria De Filippi e Canale 5, essere sotto i sei milioni nel 2009 non è un male…

C’è posta per te, ultima puntata di un successo firmato Maria De Filippi

Questa sera su Canale 5 va in onda l’ultima puntata diella tredicesima edizione di C’è posta per te, il varietà di Maria De Filippi che per nove sabati ha dominato la prima serata, battendo sempre Affari Tuoi e perdendo solo un confronto (quello della partita di qualificazione ai mondiali di calcio tra Italia e Eire).

Il suo ruolino di marcia fa rabbrividire, perché in prime time solo alcune fiction riescono a fare gli stessi ascolti: 5,078 milioni di spettatori e il 29,14% di share il 19 settembre, 5,481 milioni e 31,49% di share il 26 settembre, 5,546 milioni e il 29,45% di share il 3 ottobre, 6,134 milioni e 30,38% di share il 10 ottobre, 6,033 milioni e 29,89% di share il 17 ottobre, 6,091 milioni e 30,02% di share il 24 ottobre, 5,643 milioni e 29,63% di share il 31 ottobre, 6,12 milioni e 29,65% di share il 7 novembre e 6,588 milioni e 32,71% di share il 14 novembre.

Insomma almeno 5 milioni di persone cascasse il mondo si guardano Maria De Filippi e un altro milione e mezzo di spettatori reputano la sua trasmissione un’ottima seconda scelta. Il motivo di un simile successo è semplice: le storie appassionano chi le vive, gli ospiti che le condividono e il pubblico a casa. Lo dicono anche Alessandra Amoroso, Marco Carta, Gabriel Garko e Francesco Totti (fonte Chi):

Oprah Winfrey addio tra le lacrime: video

Oprah Winfrey ha annunciato ieri in diretta tv che la prossima stagione del The Oprah Winfrey Show sarà l’ultima. La regina dei talk USA, in lacrime ha detto:

Il sole sta per tramontare sul mio show: dopo molte preghiere e mesi di riflessione ho deciso che la prossima stagione sarà l’ultima dell’Oprah Winfrey Show. Uno show che amo e che amo a tal punto da sapere quando è giunto il momento di dare l’addio. Il venticinquesimo anno lo sento nelle mie ossa e nel mio spirito, è il momento giusto per lasciare.

Oprah Winfrey lascerà la ABC nel 2011 per fondare OWN, un proprio canale

Colpo di scena negli States: Oprah Winfrey regina dei talk americani nel 2011 lascerà la ABC per lanciare un proprio canale, creato con Discovery.

La donna afroamericana più ricca d’America, la quarantacinquesima persona più influente al mondo secondo Forbes, appena le scadrà il contratto con il network che trasmette il suo The Oprah Winfrey Show, fonderà OWN (Oprah Winfrey Network) una rete con sede a Los Angeles, che raggiungerà 70 milioni di case e che potrebbe mandare in onda un suo nuovo show.