I programmi top del 2009

 Puntare sull’usato garantito sembra essere stata la formula vincente dell’anno televisivo che sta per concludersi.  Tra i primi dieci programmi più visti negli ultimi dodici mesi, figurano tutte trasmissioni collaudatissime, e che nonostante varie edizioni non hanno avvertito calo di telespettatori. In alcuni casi, più passa il tempo, e più gli italiani sembrano essersi affezionati, una sorta di appuntamento irrinunciabile. Vediamo insieme quali sono stati i programmi più amati nel 2009.

Nell’intrattenimento leggero dominano colossi come C’è Posta Per Te di Maria De Filippi che ha nettamente battuto la concorrenza “giustiniana” su Raiuno. Striscia la Notizia si è confermato leader nell’access prime time grazie a scoop pepati ed inchieste sconcertanti. Fenomenale l’annata di Paolo Bonolis, che porta a casa il 59° Festival di Sanremo ed incassando numeri da capogiro con Chi ha incastrato Peter Pan su Canale 5.

Rai, il canone aumenta e la qualità?

Canone si, canone no, una disputa che dura da illo tempore rinfocolata dalla recente notizia, che dal prossimo anno la Rai ritoccherà quella che per molti rappresenta l’odiosa gabella di 1,50 euro passando dagli attuali 107,5 a 109 euro. Molti i fattori che depongono a sfavore di una così intempestiva decisione: innanzitutto l’evasione fiscale che fa del canone l’imposta più elusa dagli italiani senza che si faccia nulla per reprimerla, a ciò si aggiunge la campagna dissacratoria lanciata da alcuni organi di stampa che hanno fatto del canone l’agnello sacrificale, per indurre la Tv di Stato a riconsiderare l’esistenza di alcune trasmissioni ritenute “scomode” per gli organi governativi, uniamoci la qualità dell’offerta Rai non proprio ai massimi storici e il recente switch off verso il digitale terrestre che ha complicato in alcune zone geografiche la ricezione dei canali Rai, costringendo gli utenti ad accedere alle offerte satellitari, fra cui la recente di Tivù Sat, il consorzio nato dall’alleanza Rai, Telecom Italia Media e Mediaset.

I dubbi e incertezze circa la reale consistenza dell’imposta sono più che lecite, innanzitutto sono anni che assistiamo a un graduale annichilimento del servizio pubblico televisivo, con un appiattimento dell’offerta tutt’altro che alternativa a quella dei canali commerciali ma semmai equivalente, con spot pubblicitari chiamati ad infarcire ogni trasmissione senza un minimo di rispetto nemmeno per i film di un certo valore, allo stesso tempo sembra mancare all’interno della Tv di Stato quel briciolo di imprenditorialità che potrebbe far aumentare le risorse piuttosto che reprimerle come la recente decisione di accantonare l’accordo con Sky.

Diritti Tv, Lega Calcio multata per Campionato di Serie B 2007-2008. E’ solo l’inizio?

L’Antitrust ha sanzionato con una multa di 102mila euro la Lega Calcio per comportamenti restrittivi della concorrenza, dato che ha ostacolato l’acquisizione dei diritti per le gare del campionato di Serie B 2007/2008, limitando fortemente la trasmissione in diretta televisiva degli incontri a danno delle emittenti e dei consumatori.

In una nota si legge:

L’Antitrust ha stabilito che la Lega Calcio ha utilizzato il proprio ruolo e la propria reputazione per assicurare l’attuazione delle decisioni concordate in sede assembleare, a favore della vendita collettiva dei diritti trasmessivi, intervenendo con richiami e diffide nei confronti delle società sportive e delle emittenti che non intendevano rispettare l’accordo. La Lega Calcio ha inoltre fatto leva sulla propria funzione di gestore delle risorse destinate alla mutualità per influire sulle decisioni delle singole società sportive. Infine, ha sfruttato il potere di negare l’autorizzazione alla vendita individuale, conferitole dalla normativa transitoria, per sostenere l’intesa sulla vendita collettiva, svuotando così di contenuto un’esplicita previsione normativa mirata a preservare l’autonomia negoziale dei club nel periodo transitorio. Su un totale di 462 partite che componevano il Campionato, soltanto 16 (corrispondenti al 3%) sono state trasmesse in diretta. Peraltro, buona parte della cessione dei diritti da parte dei club è avvenuta soltanto dopo l’avvio del procedimento istruttorio dell’Antitrust.

In tv i politici più diseducativi dei reality

Secondo lo studio condotto dall’associazione Comunicazione Perbene, ogni giorno sui principali canali televisivi, Rai, Mediaset e La7 ben 38 ore sono ad alto rischio di litigi e intolleranza. Secondo il 71% degli intervistati (130 esperti, tra psicologi, psicopedagogisti, sociologi ed esperti di Media) i programmi più urlati sono i Telegiornali e i programmi d’informazione (un comportamento scorretto ogni 7/8 minuti), che battono le trasmissioni sportive e i reality (1 comportamento scorretto ogni 12/13 minuti).

Colpevoli del degrado della televisione sarebbero i politici (secondo il 67% degli esperti), che fanno registrare 1 comportamento scorretto ogni 3 minuti di messa in onda. Tra i comportamenti di cui non bisognerebbe andare fieri ci sono, oltre ai litigi, gli insulti (85%), le urla (73%), il sovrapporsi agli altri (66%).

Simili modelli possono danneggiare il pubblico più giovane che potrebbe aumentare di aggressività (46%) o di ansia (39%) arrivando addirittura ad essere intollerante o sociopatico.

I programmi flop del 2009

 Rete che vai, flop che trovi. Proviamo a stilare una personalissima classifica dei dieci peggiori programmi dell’anno, in termini di ascolti. A chi sarà andato il bollino nero come trasmissione flop del 2009? Scopriamolo assieme

10° I Liceali 2 La fiction di Canale 5 con Claudia Pandolfi e Giorgio Tirabassi non sbanca l’Auditel. Una cattiva collocazione (al venerdi sera contro I Migliori Anni di Carlo Conti), e l’anteprima di stagione su Joy hanno decretato l’inesorabile insuccesso della serie, che puntualmente è stata battuta della concorrenza.

Incredibile Andato in onda, nel marzo scorso e condotto da Veronica Maya, il primo people show di Raiuno fa acqua da tutte le parti. La formula ricorda vagamente Scommettiamo che…?, e riprende i connotati “ossessivi” de Lo Show dei Record. Passione e manie degli italiani messe a nudo davanti all’occhio attento delle telecamere. La scarsa originalità non viene premiata (giustamente!). E il pubblico ne determina la chiusura forzata dopo una sola puntata.

Mediaset vs You Tube, il web spaventa la tv?

Odio e amore, sentimenti che inebriano gli animi e ottundono le menti. Si fa un gran parlare in questo periodo di come gli istinti perniciosi debbano essere accantonati a favore di migliori propositi. Il clima di distensione dovrebbe essere totale, in vista di un Natale che per molti non sarà certo felicissimo. Sui siti web e in particolare sui social network divenuti in breve tempo parte integrante della nostra vita è un incedere di auguri, video, di tutto quell’auspicato bene con cui molti amano riempirsi a sproposito la bocca.

Protagonista è lo stesso Facebook che di recente il Governo nella figura del Presidente del Senato Renato Schifani ha schernito affermando:”si leggono dei veri e propri inni all’istigazione alla violenza. Negli anni ’70, che pure furono pericolosi, non c’erano questi momenti aggregativi che ci sono su questi siti“. Ma questa gente lo accende il computer o si basa sul sentito dire?

Tanti dimenticano come la rete sia ormai l’unica autentica espressione di libertà, anche in Paesi dove il vento della politica spira verso gli inospitali lidi dell’assolutismo, anche lì dove Governi cercano in ogni modo di tarpare le ali al giudizio degli internauti, l’impresa risulta ostica con il risultato di mettere in luce ciò che si sarebbe voluto nascondere. Gli stessi business man ancora non si sono resi conto di come proprio il web sia in grado di costruire e distruggere i miti del nostro tempo. Sarà per questo che i signori di Mediaset dopo tre anni hanno vinto la prima di una lunga battaglia nei confronti di You Tube– Google, accusati di pubblicare materiale coperto da copyright in particolare relativo al Grande Fratello, tutto questo per favorire un nuovo servizio gratuito (ma sarà vero?) gestito dal Biscione, disponibile a Gennaio.

Tv e internet, così gli adolescenti sostituiscono i genitori

Secondo un’indagine Abitudini e Stili di vita degli adolescenti 2009 (fonte Repubblica.it), svolta dalla Società italiana di pediatria su circa 1300 studenti delle scuole medie inferiori e superiori e di età compresa tra i 12 e i 14 anni, il 7% degli adolescenti passa mediamente quattro ore davanti al PC, situazione che porta ad un comportamento dannoso per se stessi e per chi sta intorno.

Alberto Ugazio, Presidente della Società Italiana pediatri, dice di essere preoccupato per il risultato ottenuto, poiché sempre meno adolescenti si fidano dei genitori, e poi parlando del sondaggio ha aggiunto:

si propone proprio di fornire un contributo scientifico alla ‘comprensione’ degli adolescenti

Mediaset con Telecinco acquisisce Cuatro e parte di Digital Plus

Mediaset, grazie a Telecinco va alla conquista della Spagna: la società iberica controllata da quella di Cologno Monzese ha raggiunto ieri un accordo con il gruppo editoriale Prisa (indebitata) per l’acquisizione del canale Cuatro e del 22% del canale satellitare Digital+.

Il costo dell’operazione si aggira intorno agli 1,05 miliardi di euro, che verranno così pagati: 500 milioni cash e il 18,3% di Mediaset, valutato circa 550 milioni di euro. Per pagare i 500 milioni, Telecinco procederà ad un aumento di capitale pari alla somma da versare a Prisa.

Mediaset commenta soddisfatta in una nota:

Pay tv, riduzione della pubblicità dilazionata in tre anni

Nel consiglio dei ministri di ieri si è parlato del tanto discusso decreto legislativo che limiterà la pubblicità sulle Pay Tv: a quanto pare, viste le polemiche, il limite di affollamento orario della pubblicità per le televisioni a pagamento scenderà dal 18% al 12% come precedentemente rivelato, ma non più in un colpo solo, bensì dilazionato in 3 anni.

La norma, che vuole seguire la nuova direttiva europea (che stando a quanto scrive repubblica, fissa un tetto massimo di 12 minuti all’ora, ovvero al 20%, lo spazio che un tv a pagamento può dedicare alla pubblicità) prevede che gli spot in un’ora di programmazione passino al 16% nel 2010, al 14% nel 2011 e al 12% nel 2012. Ciò vuol dire che, se attualmente ogni sessanta minuti Sky può trasmettere poco più di dieci minuti, nel giro di tre anni diventeranno poco più di sette (a quanto pare Mediaset Premium sfiora il 12% quindi attualmente non è così coinvolta). Le televisioni private, invece, potranno continuare ad arrivare a 12 minuti.

Il ministero dello Sviluppo economico – Comunicazioni, fa sapere che:

L’Agocm deciderà se in Rai l’informazione è obiettiva. Lo è?

L’informazione della Rai è equilibrata? Questo lo deciderà l’Agcom: l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Corradà Calabrò, fa sapere di aver deciso di (fonte Ansa):

Aprire un’istruttoria per verificare il rispetto da parte della Rai degli obblighi di obiettività, di equilibrio dell’informazione, di non incitazione alla violenza e di effettiva osservanza del contraddittorio nelle trasmissioni di informazione.

Il motivo dell’istruttoria? Accogliere gli appelli del Papa e del presidente della Repubblica per ricondurre ogni contrasto politico ed istituzionale entro i limiti di responsabile autocontrollo e civile confronto:

Cubovision, Telecom presenta dispositivo per Tv multimediale

Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, ha presentato Cubovision, un dispositivo che unisce Tv e Internet.

Il cubo, se collegato ad una linea ADSL (anche wireless) di qualsiasi gestore e ad una antenna, permette di vedere sia i contenuti in chiaro sulla TV (compresi i programmi digitali terrestri), sia quelli in streaming da web, oltre alle Web Tv, e a Youtube. Il dispositivo inoltre offre anche una sezione di widget con i canali meteo, news, borsa, una library di film a noleggio in video On Demand al prezzo di circa 3 euro a film e, essendo dotato di un HD da 500 Gb, permette di scaricare immagini da fotocamere e musica da palyer Mp3.

In sede di conferenza stampaFranco Bernabè ha dichiarato:

Pubblicità in tv: il tetto orario cala dal 18% al 12% per le pay. Sky volutamente penalizzata?

Giovedì potrebbe essere approvato un nuovo provvedimento che modifica la regolamentazione della pubblicità in televisione per seguire la normativa europea Tv Senza Frontiere. Secondo Repubblica.it numerose regole andrebbero a penalizzare Sky (come un anno fa, quando si passò l’Iva alle pay-tv di colpo al 20%), in particolare i suoi canali sportivi.

Cosa prevede di così dannoso per la società di Murdoch tale provvedimento? Il tetto di pubblicità oraria per i canali pay passerà dal 18% al 12%. Questa regola, si dirà, colpisce anche i canali di Mediaset Premium (oltre a quelli Disney, alla Fox, a Doscovery, Rcs e De Agostini). Vero, ma il quotidiano online fa due annotazioni che è bene non trascurare: Sky attualmente riesce a raccogliere pubblicità per occupare tutto il 18%, mentre Mediaset Premium non supera ancora il tetto del 12% quindi non subisce alcuna contrazione; questa regola tutela i canali in chiaro di Mediaset (Italia 1, Rete 4, Canale 5, in primis), difendendola sia da Sky, che dal possibile passaggio degli inserzionisti sui canali pay.

Non è finita qui. Il provvedimento prevede che la Rai rimanga dentro il tetto del 12% , mentre le reti private possano trasmettere, durante una giornata, fino al 20% di spot, telepromozioni e televendite, senza alcuna differenza tra le tipologie pubblicitarie e nelle ore di maggiore ascolto (vedi prima serata) arrivare fino al 22%.

Raidue, Daria Bignardi a gennaio cede il posto a L’ultima parola di Paragone. Tornerà ad aprile?

Daria Bignardi se tornerà nel 2010 in televisione non lo farà prima di aprile e nuovamente in seconda serata nonostante il suo contratto parlasse di una decina di puntate de L’era glaciale in prima serata. Questo è ciò che si evince da un’interessante articolo pubblicato da Repubblica.it stamane.

Il ritorno posticipato. La Bignardi, che fa registrare il 10% di share in seconda serata, non tornerà a gennaio, perché lascerà spazio a L’ultima parola, il programma di approfondimento giornalistico condotto dal vicedirettore di rete Gianluigi Paragone. L’era glaciale, assicura il direttore di Raidue Massimo Liofredi, andrà in onda da aprile:

Io non sono né un censore né un epuratore. Non ce l’ho con la Bignardi, per me lei può tornare a aprile con dieci nuove puntate della sua trasmissione, salvo che qualcuno sopra di me non decida diversamente.

Cubo, Telecom lancia decoder che fonde tv e web

Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, ha anticipato ieri a In ½ ora che mercoledì annuncerà la commercializzazione del Cubo, un oggetto che unirà la tv ed Internet:

L’annunceremo mercoledì prossimo e sarà un’innovazione molto importante, un oggetto che presenteremo prima di tutto alla comunità di Internet, un oggetto che noi chiamiamo «Cubo» e che avrà l’obiettivo di trasformare il modo in cui vediamo la televisione. Sarà una specie di decoder unico con un modo diverso di fruire della televisione, con servizi innovativi. Non sarà un oggetto di commercializzazione di massa, ma sarà un oggetto che noi speriamo si evolverà.