Cda Rai conferma lo stop ai talk show d’informazione

I talk show di informazione giornalistica della Rai rimarranno fermi fino alle elezioni regionali: la decisione è stata presa con 5 voti a favore e 4 contrari dal consiglio d’amministrazione. Il Cda ha invitato il direttore generale Mauro Masi a rivolgersi alla Commissione di vigilanza per studiare eventuali strade alternative. In una nota, diffusa al termine dell’assemblea, si comunica che:

Alla luce delle ordinanze del Tar in relazione alla regolamentazione in materia di informazione e comunicazione politica in periodo elettorale, il Consiglio di Amministrazione della Rai, dopo un ampio dibattito, ha approvato a maggioranza la delibera con la quale ha dato mandato al Direttore Generale di acquisire al più presto dalla Commissione Parlamentare per l’indirizzo genearale e la vigilanze dei servizi radiotelevisivi le valutazioni di competenza cui la Rai dovrà adeguarsi.

L’opposizione, contraria, ha commentato:

Par Condicio: Tar sospende divieto talk show per Sky e La7. Anche la Rai cambierà rotta?

Sky e La7 potranno trasmettere i loro talk show politici durante le elezioni: il Tar del Lazio ha accolto i ricordi si Sky e Telecom Italia Media dando parere negativo al regolamento dell’Autorità per le garanzie che blocca i talk durante il periodo elettorale. Respinto, invece, la richiesta di Federconsumatori, che voleva lo stop al regolamento della Vigilanza.

Sky Italia ha già espresso la soddisfazione per la decisione del Tar del Lazio e in una nota fa sapere che (fonte Adnkronos):

Certa che i ‘faccia a faccia’ rappresentino una componente fondamentale dell’informazione del cittadino Sky Tg 24 continuerà a proporre nei prossimi giorni appuntamenti tra i candidati alla presidenza delle altre regioni chiamate alla consultazione elettorale.

Ciak si canta, con Emanuele Filiberto e Pupo: ok dal Cda della Rai con due voti contrari

Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato soltanto ieri, a due giorni dall’inizio del programma, Ciak si canta, il nuovo varietà di Raiuno in prima serata (fonte Ansa).

Il voto, però, non è stato unanime: Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten hanno detto no, perché perplessi dalla delibera a soli due giorni dalla messa in onda e per la sovraesposizione dei due presentatori, Pupo ed Emanuele Filiberto (in particolare di quest’ultimo), reduci dalla conduzione de I raccomandati e la partecipazione al Festival di Sanremo 2010.

Per un pugno di libri di Raitre, Neapolis e altri rotocalchi Tgr rischiano di chiudere. Perché?

Dopo la Melevisione anche Per un pugno di libri, il game show domenicale dedicato alla letteratura (due classi di liceali si sfidano a chi conosce meglio un libro), condotto da Pietro Dorfles e Neri Marcore, sembra che sia destinato ad essere chiuso: dopo tredici anni di messa in onda il direttore di Raitre Antonio Di Bella pare che abbia deciso di mandarlo in soffitta.

Su Giornalettismo.com si scopre che oltre al programma dedicato ai libri, rischia di chiudere i battenti anche il quotidiano Tgr Neapolis, che va in onda dal lunedì al venerdì alle 15.00 su Raitre, dedicato alle nuove tecnologie, alle applicazioni e all’informazione online.

L’Esperesso annuncia anche che il nuovo direttore del Tgr (Testata Giornalistica Regionale) Alberto Maccari ha deciso di dare il ben servito anche Buongiorno Europa, dopo vent’anni di servizio, e accorpare Est Ovest con Levante e I nostri soldi con Agricoltura, senza un motivo specifico (quello finanziario non dovrebbe esserci dato che sono trasmissioni che costano veramente poco).

In televisione la donna batte l’uomo e cambia il suo modo di essere percepita

La donna domina il palinsesto televisivo italiano: uno studio di Comunicazione Perbene, monitorando la programmazione settimanale delle tre reti Rai, di quelle Mediaset e di La7 (tra il primo febbraio e il primo marzo), ha notato che il gentil sesso conduce per ben 35 ore e 45 minuti al giorno, contro le 29 ore degli uomini.

La donna non solo ha scippato la conduzione dei programmi di punta all’uomo, ma ha conquistato anche ruoli chiavi nelle fiction (27 ore settimanali) e negli spot, dove la casalinga ha lasciato il posto alla donna forte (secondo il 71% degli intervistati) che spesso mette in ridicolo l’uomo (58%), scegliendo anche prodotti in campi una volta riservati agli uomini (74%).

Un altro dato importante giunge dagli esperti (100 tra giornalisti, sociologi, psicologi, esperti di media e comunicazione): la rappresentazione della donna in tv sta cambiando e dal quasi sparito (secondo l’84% degli intervistati) ruolo di donna-oca e donna-soprammobile, si è trasformata in persona di carattere (64%), preparata e capace (39%).

Par Condicio, Barbareschi Sciock in diretta sul web per protestare contro il regolamento restrittivo

Mentre in casa Rai si cerca una soluzione all’assenza dei talk d’approfondimento politico (ad esempio, al posto de L’ultima parola oggi andrà in onda il riassunto settimanale de L’Isola dei famosi), per non perdere troppi telespettatori (e qualche milione di euro), su La7 si sta pensando di sostituire Barbareschi Sciock, Otto e mezzo e Omnibus solo in televisione, trasmettendoli ancora sul web.

Di sicuro questa sera su La7 andrà in onda Pomodori verdi fritti alla fermata dell’autobus, ma Luca Barbareschi non rinuncerà alla puntata del suo show e la proporrà in diretta, in contemporanea, in esclusiva sul web. Il conduttore ha spiegato (fonte Ansa):

Ho deciso di dar forma così alla mia protesta contro il regolamento restrittivo sulla par condicio e la conseguente decisione della Rai e delle altre televisioni di annullare i talk show. Dimostrerò che dalla censura nasce un’opportunità: è la prima volta in Italia che un programma viene trasmesso in diretta sul web, mentre la registrazione della stessa puntata andrà in onda in differita dopo le elezioni regionali oppure prima, nel caso il Tar dovesse dare ragione ai numerosi ricorsi presentati dalle diverse testate televisive.

C’era una volta la libera informazione

Una pugnalata al cuore del diritto d’informazione, l’articolo 21 della Costituzione italiana. Ormai non abbiamo più dubbi, questo Paese è davvero alla frutta, colpito da una crisi economica e morale che colpisce tutti i comparti, come una variabile impazzita che ci fa tornare indietro di decenni fino a periodi cosi bui che mai avremmo voluto ricordare. Quello che sta accadendo nel campo dell’informazione e dei media in particolare, fa pensare che sia in atto un vero e proprio disegno ordito per zittire qualsiasi forma di civile dialogo.

Partiamo dalla cosiddetta par condicio, un’orrida legge tale da oscurare tutti i più popolari talk show Rai, su disposizione del suo direttore generale Mauro Masi. Il servizio pubblico ha deliberato una sorta di ghigliottina ispirata dal più classico autolesionismo in un periodo di vacche magre, al punto che lo stesso presidente Paolo Garimberti ha ammesso di vedere l’Azienda prossima al declino se non addirittura al collasso:“Se, come penso, il fine ultimo della classe politica è avvicinare il cittadino alla politica e di lottare contro l’astensionismo politico, ebbene questo fine non sarà mai raggiunto con questi mezzi, con l’invasione e l’assoggettamento della Rai. Al contrario“. Proprio perchè la Rai “è soprattutto un’azienda centrata sull’informazione in senso lato“, dunque “la politica avrebbe tutto il vantaggio a puntare sul dispiegamento di tutte le potenzialità informative della Rai“.

Moige, a febbraio bocciata Italia 1 a causa de I Griffin e American Dad, male Canale 5, bene Raiuno

Dopo mesi di leadership, Canale 5 non è più la rete maglia nera per il Moige: a febbraio l’infelice primato è finito a Italia 1, rea di aver trasmesso in fascia protetta cartoni animati per adulti come American Dad e I Griffin. Spiega in una nota l’osservatorio Tv del Moige:

Questi cartoni sono animazioni create per un pubblico adulto e preparato culturalmente a coglierne la satira politica e sociale sottesa, risultando quindi inadatte ad essere trasmesse in fascia protetta, sia per i contenuti che per la loro modalità narrativa che si esprime con un umorismo ben poco raffinato e volgare, mostrando violenze di ogni tipo e abbondante turpiloquio. Le segnalazioni giunte – formulate non solo da genitori ma anche da ragazzi maggiorenni preoccupati per i propri fratelli minori – infatti, hanno più volte evidenziato questi aspetti, sottolineando come l’uso smodato di immagini violente e di linguaggio volgare non è assolutamente adeguato alla visione dei più piccoli che spesso si trovano ad essere spettatori involontari di scene di omicidi, denigrazione di minoranze, sesso. La forma di cartone animato non può far credere di poter trasmettere immagini e contenuti simili che in un film sarebbero oggetto di divieto ai minori. Italia 1 è già stata multata in passato per la messa in onda di questi cartoni in fascia oraria protetta ma sembra non aver fatto tesoro della sanzione, dimostrando ancora una volta una mancanza di responsabilità e sensibilità nei confronti dei minori.

Canale 5 può in parte gioire: la rete ammiraglia di Mediaset viene accusata di aver mandato in onda immagini poco adatte con la fiction Tutti per Bruno e il film Eyes Wide Shut, e, come sempre, il Grande Fratello, ma riceve un plauso per Io canto e Chi vuol essere milionario.

Reality, l’unica via del successo?


Cosa spinge un attore dotato di buona fama a gettarsi nella mischia di uno strampalato reality? La riflessione è venuta spontanea leggendo la lista di coloro che quest’anno partecipano a L’isola dei Famosi, l’ultima spiaggia, è il caso di dirlo, per artisti mancati, soubrette in cerca di popolarità, vecchie glorie incapaci di accettare una carriera ormai al capolinea. Ma se sei annoverato tra i doppiatori più noti, tra l’altro senza il complesso dell’anonimato, ovvero delle voci nell’ombra, di cui soffre la categoria, dando saggio di buona recitazione come attore di fiction, approdare in un contesto che vive sulla pelle di aspiranti a una fama effimera che senso ha?

Possiamo capire un Aldo Busi scrittore di successo, eccentrico quanto basta per mettersi sempre in discussione, ma se Luca Ward, la voce de Il Gladiatore tanto familiare ai cinefili per una celebre frase del film, decide di cedere ai richiami ammaliatori di un reality, allora l’unica conclusione e che qualcosa sta cambiando e non in meglio nel mondo dello spettacolo nostrano: è il definitivo sdoganamento del nulla in qualcosa che a stento riusciamo a pronunciare: consacrazione definitiva.

I giovani italiani sono i più teledipendenti d’Europa

L’Italia, paese di scrittori, pittori e musicisti tra i più amati e conosciuti al mondo, secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto Mediametrie, su cinque grandi mercati dell’Europa occidentale il nostro paese è quello con più popolazione giovanile teledipendente.

Il bel paese ha sorpassato di gran lunga la Francia, la Spagna, Germania e Gran Bretagna con una media al giorno di 2 ore e 36 minuti. I ragazzi italiani dai 4 ai 14 anni battono i ragazzi spagnoli che hanno una media di 2 ore e 29 minuti, gli inglesi di 2 ore e 17 minuti, mentre i più bassi in media sono i Francesi con 2 ore e 10 e i tedeschi con 1 ora e 28 minuti.

Piero Vigorelli, nuovo presidente di Timb: ex Mediaset sarà manager di La7

Piero Vigorelli è il nuovo presidente di Timb, Telecom Italia Media Broadcasting, la società che gestisce gli impianti e le reti analogiche di Telecom, proprietaria di ripetitori televisivi e delle frequenze di La7 e Mtv, nonché socia al 9% degli svedesi Wallmberg in Dahlia.

La Repubblica ha ufficializzato la notizia specificando che Vigorelli, uomo Mediaset per eccellenza, vicinissimo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, farà il manager e si occuperà della parte televisiva del gruppo, in particolare di La7.

Calcio, diritti Tv: i satellitari tornano a Sky

Dopo alcuni mesi di stallo, i diritti di trasmissione del campionato di Serie A di calcio, relativi alle stagioni 2010-2012, possono essere ufficialmente assegnati dalla Lega Calcio a Sky: la corte d’appello di Milano, accogliendo il ricorso proposto dalla Lega Calcio, ha annullato l’ordinanza del Tribunale di Milano che, nella causa proposta da Conto Tv, aveva bloccato l’assegnazione.

Conto Tv, che dovrà pagare le spese processuali, fa sapere attraverso un commento di Marco Crispino che non si fermerà:

Se è vero che abbiamo perso non nel merito, ma nella competenza, visto che la questione non riguarda il mercato comunitario, ma quello italiano, siamo pronti a riproporre le nostre ragioni davanti al tribunale. Inoltre non è vero che abbiamo rinunciato alla sospensione della delibera con cui l’Antitrust ha accettato gli impegni della Lega. E’ stato il presidente della prima sezione del Tar che ha proposto il rinvio sul merito al 14 aprile.

Sanremo 2010 e i possibili voti comprati, Italia Amore mio in classifica I Tunes e il Festival 2011 a Carlo Conti

I voti di Sanremo si comprano. Striscia la notizia ha intervistato la proprietaria di un call center che ammette di essere stata contattata per comprare televoti (fonte Il Giornale):

L’anno scorso ho avuto diverse richieste di artisti per comprare televoti per Sanremo … tra l’altro quest’anno si è rivolto a noi uno che in classifica è arrivato nei posti alti. L’anno scorso non li ha acquistati per una questione economica; non so se stavolta l’ha fatto ma se tanto mi dà tanto…

Subito si è pensato a Povia (“Ma non è arrivato nei piani alti” ricorda Ezio Greggio) e Pupo. Quest’ultimo ha già chiesto l’intervento dei suoi avvocati per tutelarlo e ha fatto sapere:

BBC: programmi stoppati solo per morte dei reali

La BBC (British Broadcasting Corporation), nota in tutto il mondo per u programmi di alta qualità e per essere spesso attaccata dalla chiesa cattolica, ha cambiato la linea guida di programmazione, se alla morte di un personaggio famoso una volta i programmi potevano essere spostati, ora solamente per la morte di un componente della famiglia reale potranno partire edizioni straordinarie.

Solamente per la morte della Regina Elisabetta, Il Principe Carlo, il Duca di Edimburgo e il Principe William i canali Bbc1, Bbc2 e Bbc News verrebbero interrotti con tanto di Comunicato speciale direttamente da Buckingham Palace, per poi seguire con edizioni speciali.