La tv cambia in peggio, chi pensa agli spettatori?

 Oppresso da logiche opportunistiche tipiche della politica da una parte e dalle non certo migliori esigenze di fare cassa a tutti i costi dall’altra, il sistema televisivo italiano in questi ultimi tempi sta subendo una serie di sommovimenti che lo scuotono dalle fondamenta. Continua incessante la rivoluzione digitale che ha reso felici produttori di televisori e decoder, un po’ meno i diretti interessati, quei telespettatori spesso anziani e poco competenti (non per colpa loro) costretti a ripetute sintonizzazioni di canali che spariscono e ricompaiono senza una collocazione fissa.

Come è possibile che un evento così importante, storico addirittura, quale la conversione del segnale da analogico a digitale sia stato pianificato in maniera a dir poco frugale, senza stabilire una numerazione definitiva sul telecomando? Risultato la “scomparsa” di Rainews, giustificata da motivi tecnici, dalla maggior parte delle tv d’Italia durante il recente switch over lombardo, da aggiungere a una generale riorganizzazione (leggi cambio di numero) dei canali stessi anche nelle regioni non interessate.

Sul satellite lo scontro Sky-Mediaset ha assunto toni cruenti: da qualche giorno il segnale di Canale 5 al mattino è criptato, una scritta invita i teleutenti a trasferirsi sulla piattaforma Tivù Sat creata apposta per fronteggiare l’avanzata del colosso di Rupert Murdoch. Mediaset risponde così all’introduzione della digital key sui decoder Sky. La chiavetta consente di ricevere tutti i canali trasmessi in chiaro sul digitale terrestre, iniziativa poco gradita al Biscione il quale probabilmente sta contemplando altre misure di ritorsione, anche i questo caso si denota poca sensibilità nei confronti di coloro che con il telecomando sono in grado di modificare i delicati equilibri del mercato tv : gli spettatori.

Diritti Tv Serie A: respinto il ricorso di Conto Tv

L’accordo che ha assegnato a Sky l’esclusiva per i due prossimi campionati di calcio di Serie A (2010-2011 / 2011-12) è valido: lo ha deciso Claudio Marangoni, giudice civile di Milano, rigettando il ricorso presentato dall’emittente toscana ContoTv, che aveva chiesto di sospendere cautelativamente il contratto da un miliardo e 149 milioni di euro sui diritti televisivi che la Lega Calcio aveva firmato con il gruppo di Rupert Murdoch.

Secondo il giudice, il complesso dell’offerta della Lega Calcio per la trasmissione dei campionati di Serie A garantisce una sufficiente concorrenza anche agli operatori più piccoli e aggiunge (fonte Asca):

dall’esame delle risultanze non pare che la ricorrente (Conto Tv N.D.R.)  abbia sofferto di particolari svantaggi nella teorica possibilità di accedere allo stesso pacchetto per ciò che riguarda in particolare il suo profilo tecnico-organizzativo.

Michele Santoro: l’addio non è così certo

L’addio di Michele Santoro dalla Rai fino a settimana scorsa sembrava cosa fatta (specie dopo il monologo di giovedì del conduttore ad Annozero), ma ora ci sono dei nodi da sciogliere che, se irrisolti, potrebbero far saltare tutto: l’esclusività del rapporto di collaboratore esterno e la firma dell’intero consiglio di amministrazione (fonte Repubblica.it).

Il primo punto è cruciale: la Rai dovrebbe dare a Santoro dieci milioni di euro, 2,5 come buonuscita e 7,5 per la produzione di docu-fiction, ma è disposta a sborsare una simile cifra solo se il giornalista garantisce all’azienda di non apparire nemmeno per una sera su nessun altro network televisivo. Santo, nonostante diventi libero professionista, è pronto a non fare programmi con altre reti, ma non vuole avere limitazioni di questo genere. Se lui non dovesse cedere, il consiglio potrebbe ribaltare il voto e tutto tornerebbe in discussione.

Tg1, Maria Luisa Busi lascia la conduzione

Maria Luisa Busi, mezzobusto del Tg1, ha annunciato stamane, con una lettera di quattro cartelle affissa nella bacheca della redazione del telegiornale, di aver deciso di abbandonare la conduzione dell’edizione delle 20 del Tg (fonte Apcom).

La giornalista ha motivato la sua decisione spiegando di non riconoscersi più nel modo in cui viene confezionato il prodotto giornalistico della rete ammiraglia.

Michele Santoro, monologo ad Annozero (video)

Michele Santoro ieri sera, in apertura di Annozero, ha spiegato ai suoi telespettatori i motivi che l’hanno portato ad abbandonare la Rai. Il presentatore ha esordito dicendo:

Gli unici ad avere ragione, che possono dire di tutto e di più, che possono perfino insultarmi, sono gli spettatori …

Il giornalista parla del programma poi del suo ruolo:

Un autore televisivo non deve limitarsi a seguire i gusti del pubblico, li deve anticipare, deve capire dove vanno i suoi spettatori e quando può deve cercare di modificare in meglio questi gusti. Quindi un autore è portato sempre a cambiare, a cercare strade nuove. Quando cambia fa incazzare i suoi spettatori, che poi lo aspettano, lo seguono e quando torna lo giudicano e se quello che ha fatto è buono allora dicono “Valeva la pena”” …

Michele Santoro, Annozero e i quesiti ancora senza risposta

L’unico dato di fatto è che Michele Santoro ha abbandonato il proprio ruolo di dipendente della Rai per diventare collaboratore esterno. Tutto il resto rimarrà un mistero o fino a quando non ci sarà la conferenza stampa chiarificatrice o fino a quando la Rai non spiegherà i suoi piani.

Perché Santoro abbandona? I motivi più accreditati dalla stampa sono: perché si è stancato di fare il paladino dell’informazione, perché ha voglia di sperimentare, perché ha progetti più ambiziosi, perché avrà una buona uscita milionaria.

Quanto prenderà Santoro come buona uscita? C’è chi dice tre milioni di euro, chi cinque, chi addirittura parla di dieci milioni (Roberto Rao dell’Udc). Massimo Donadi dell’Italia dei valori ha commentato quest’ultima possibilità  (fonte Ilmattino.it):

Mtv: l’Osservatore Romano loda le fiction sulla maternità adolescente

L’Osservatore Romano ha elogiato le serie televisive e documentari di MTV che parlano e affrontano la tematica mamme teenager. Ebbene si, programmi come Sixteen and Pregnant, Teen Mom, Mamme per caso e Vita segreta di una teenager americana, sono viste di buon grado dal quotidiano del Vaticano.

Carlo Bellieni, editorialista del giornale ha detto:

Finalmente qualcuno dice che l’arrivo di un figlio non è una tragedia; è un imprevisto, una fatica, un grosso cambiamento, ma è un dato di fatto. Le protagoniste dei programmi di Mtv hanno preso atto di questa realtà e hanno dato una svolta positiva alla loro vita: ‘Se uno non voleva tenersi il bambino per andare a ballare, è una persona stupida!

Santoro lascia la Rai consensualmente: le reazioni dei colleghi

Michele Santoro alla fine di questa stagione lascerà la Rai: il conduttore di Annozero diventerà un collaboratore esterno e collaborerà con la televisione di stato per i prossimi due anni, probabilmente producendo delle docufiction (si parla di progetti editoriali), che potrebbero essere ospitati da Raitre.

La decisione è arrivata al termine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che ha approvato a maggioranza (7 voti favorevoli e 2 astensioni, quelle di Angelo Maria Petroni e Rodolfo De Laurentiis) la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente con il giornalista.

Visto che alcuni hanno parlato di accordo milionario per la risoluzione consensuale, Roberto Rao dell’UDC ha chiesto che vengano indicati il prima possibile le modalità e i termini economici che hanno portato alla decisione.

Il successo è solo questione di “santi in paradiso”?

Talento e successo, connubio spesso privo di dialettica senza alcune componenti esterne, fortuna compresa, che lo favoriscano. Come le migliori coppie che si rispettino l’idillio spesso può interrompersi per i fattori più illogici. Qualche giorno fa leggevamo l’intervista che Luca Zingaretti ha rilasciato al settimanale A, in cui dichiara che per un ruolo importante fu rifiutato dalla Rai perché non raccomandato, aggiungendo:“Quel funzionario è ancora al suo posto“.

L’amaro sapore della sconfitta non ha demoralizzato il bravo attore, che grazie alle sue qualità è diventato il protagonista di una delle fiction più seguite nel panorama televisivo italiano, Il commissario Montalbano, molto apprezzata anche all’estero, ma quanto ha dovuto patire? Per quale motivo l’indubbio estro di tanti attori deve essere legato indissolubilmente alla simpatia o meno con il funzionario di turno? Ne sa qualcosa Fabrizio Frizzi per anni nell’ombra perché poco apprezzato dall’ex direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce e che solo ora dopo il cambio della guardia alla direzione del primo canale Rai, grazie al trionfo de I soliti ignoti tornerà la prossima stagione a respirare l’aria del sabato sera.

Il Tg1 oscura l’opposizione e il Tg3 l’Italia dei valori?

E’ nuovamente polemica sul Tg1 dopo che l’Osservatorio di Pavia ha pubblicato lo spazio che il telegiornale ha dedicato a governo, maggioranza e opposizione nel mese di aprile: secondo il report il tg diretto da Augusto Minzolini avrebbe riservato solo il 19,6% del suo spazio ai partiti dell’opposizione, lasciando al governo il 43,2% del tempo e ai partiti di maggioranza il 15%.

Tra i politici più presenti in video guida la speciale classifica Silvio Berlusconi con 667 secondi nell’edizione delle 20, che precede il presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo con 314 secondi, e il ministro degli Esteri Franco Frattini, terzo con 294 secondi. (fonte Repubblica.it)

Il rappresentante del Pd nella Commissione di vigilanza sulla Rai, Vincenzo Vita, ha commentato:

Power Rangers: Walt-Disney cede i diritti ai creatori

La Walt Disney ha ceduto i diritti dei Power Rangers ai veri creatori della serie tv, la Saban Capital Group Inc e la Toei Company.

La serie, prodotta da oramai 17 anni e composta da 700 episodi, venne lanciata da Haim Saban nel 1993 e dopo anni di grande successo televisivo sotto la guida Disney (specialmente negli Stati Uniti), è tornata dai fondatori.

Oltre all’acquisizione del franchise Power Rangers, la Saban Capital Group ha realizzato un nuovo master di licenza per videogiochi con la Bandai Namco per la realizzazione di giochi sulla squadra dei Power.

Ettore Bernabei si auspica una rete Rai senza pubblicità e maggior qualità in tv. Qualcuno lo ascolterà?

 Avere una rete della Rai senza pubblicità non è impossibile, parola di Ettore Bernabei: l’ex direttore generale della Rai (dal 1961 al 1974), presidente onorario Lux Vide a margine di una conferenza sul tema Il potere della televisione anche nell’era digitale sostiene che per farlo basterebbe vincere la lotta all’evasione del canone (fonte Ansa):

Non è impossibile se si organizzano può anche essere, ma occorre superare una certa evasione al canone, che è sempre un buon gettito.

Bernabei, dato che il 97% della popolazione italiana guarda la tv almeno 3 ore al giorno (!), si auspica che aumenti la qualità:

MOIGE, aprile 2010: Canale 5 out a causa di Ciao Darwin 6 e Pomeriggio Cinque, Raiuno In

Ad aprile, a causa di Ciao Darwin 6 e Pomeriggio Cinque, rispettivamente primo e quarto programma Top Out, Canale 5 è risultata nuovamente la rete meno gradita dai genitori per i propri figli minori secondo l’Ossservatorio Tv del Moige.

Il varietà condotto da Paolo Bonolis è condannato senza prova d’appello a causa di volgarità e continuo trash:

Il programma condotto da Paolo Bonolis è la copia delle sue ultime edizioni con un aumento del trash: volgarità, nudità, gesti grossolani, linguaggio insistente su un solo argomento. Le squadre che si sfidano con prove disgustose rappresentano categorie che alludono ai soliti temi del sesso e la squadra della categoria con caratteristiche “normali” è regolarmente ridicolizzata e messa a tacere. I concorrenti delle squadre partecipano alle prove in abiti succinti e alle donne sono riservate continue inquadrature di glutei e seni. Il conduttore sottolinea e asseconda le volgarità facendo passare il tutto come un prezzo da pagare quando ci si vuole divertire. Ciao Darwin non è certo un programma per le famiglie, al contrario è confezionato per un utente grezzo e per soddisfare le sue più basse curiosità. La coppia Bonolis/Laurenti, che si era affermata in passato per la sua simpatia anche tra i giovanissimi, una volta caduta nella volgarità sembra incapace di nuove proposte.

Telefilm in crisi d’audience, di chi è la colpa?


La tv in debito d’ascolti, in crisi d’inventiva, lo dice Cesare Vodani, autore tra gli altri dell’Isola dei Famosi e del recentissimo Fenomenal di cui pubblicheremo in settimana un’intervista, lo ribadisce uno studio del CeRTA (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) con sede l’Università Cattolica di Milano secondo cui anche i telefilm stanno subendo una battuta d’arresto in fatto di gradimento. L’argomento è stato oggetto di discussione a Milano durante l’ultimo Telefilm Festival, ne parla Alessandra Comazzi critico televisivo de La Stampa sul suo blog, riportando le prese di posizione di autorevoli nomi de settore, secondo cui lo sciopero degli sceneggiatori americani del 2007 ha rappresentato una sorta di 11 settembre della video narrativa da cui si sono salvati solo i telefilm di genere poliziesco. Secondo Carlo Freccero direttore di Rai4 la crisi d’audience è colpa di chi coordina i palinsesti: “Dove mettono chi non ha mai fatto nulla nella vita e agli danno il compito di rompere le balle agli altri. Lavori come Flash Forward o Fringe hanno un potenziale enorme, ma le reti li massacrano, spostandoli continuamente. Anche il Dr House è stato maltrattato“.

Se è vero che negli ultimi anni c’è stato un calo d’attenzione fisiologico da parte del pubblico televisivo verso serial asfittici, è altrettanto acclarato che la tv generalista ha colpevolmente trascurato prodotti di un certo livello che oltreoceano hanno mietuto fior di allori. Caso emblematico quello di Mad Man serie ideata da Matthew Weiner (quello de I Soprano) che per tre anni consecutivi dal 2008 a oggi ha vinto il Golden Globe come miglior serie drammatica più uno assegnato all’attore protagonista Jon Hamm.