Annozero regolarmente in onda: Michele Santoro fa ricorso all’arbitrato

Annozero continuerà ad andare regolarmente in onda (per ora): Michele Santoro ha presentato la richiesta di arbitrato contro la sospensione di dieci giorni decisa dal direttore generale della Rai Mauro Masi e, così facendo, ha automaticamente bloccato il provvedimento disciplinare.

La trasmissione di Raidue, ieri leader degli ascolti della prima serata (6 milioni 283mila telespettatori e 23,47% di share), rimarrà programmata fino a quando non si pronuncerà un arbitro scelto nell’ambito di una terna di ex dipendenti della Rai (se non c’è accordo tra le parti si estrarrà a sorte tra tre nomi), come previsto dall’articolo 7 dello statuto dei lavoratori.

Nel frattempo continua la raccolta di firme ideata da Santoro per garantire che il programma vada in onda regolarmente:

Annozero, scherzi a parte: “Gli italiani si oppongano alla sospensione”

Due pesi, due misure: Michele Santoro nell’attesa anteprima del suo programma, carica di pathos per la “sospensione” forzata di dieci giorni, mette i puntini sulle “i” tra lui e il diretto interessato il dg Mauro Masi, annunciando il ricorso all’arbitrato interno. Non si capisce come in Rai ci sia gente che rimane impunita, mentre è bastato un semplice “vaffanbicchiere” a scatenare un polverone, l’impressione è che la battuta mal digerita dai vertici di viale Mazzini della puntata d’esordio sia stata solo un pretesto per mettere i bastoni tra le ruote del programma, la cui ultima edizione già iniziata male, tra ritardi e contratti mai firmati, nonostante tutto continua ad appassionare le masse.

Quello stesso pubblico che Santoro chiama a se con un proclama in cui chiede che venga espressa la volontà di non far chiudere Annozero: “Voi avete diritto a non avere i vostri cervelli ridotti ad un’unica marmellata televisiva”. Sapremo presto quali saranno le modalità grazie alle quali la gente potrà dire la sua su Annozero, certo è che il black out di 10 giorni, come sottolinea lo stesso giornalista sembra confezionato apposta per “sabotare” le due prossime puntate, a questo punto sarà l’insindacabile giudizio popolare a sancire o meno la sorte del programma.

Annozero, Santoro si prepara ad un altro scontro con Masi?

Questa sera andrà in onda l’ultima puntata di Annozero prima della sospensione di Michele Santoro per dieci giorni e dunque della trasmissione. Apcom rivela che il conduttore starebbe preparando le contromosse (probabile ricorso al collegio arbitrale interno) insieme al suo legale Domenico D’Amati per riuscire a mantenere in onda il programma ed evitare la sospensione.

Nel frattempo Santoro, che probabilmente questa sera parlerà della sanzione inflittagli da Masi, si prepara allo sconto finale, quello in cui uno tra lui e il direttore generale della Rai potrebbe saltare e dice (fonte La repubblica):

Spot Sky Ugo la talpa e Mediaset comparativo bocciati dal giurì

Il giurì della pubblicità ha bocciato due spot, rispettivamente quello di Sky con Fiorello e Ugo la Talpa e quello comparativo di Mediaset, e ne ha ordinato l’immediata cessazione.

Lo spot Sky. Secondo il giury quello della talpa, che doveva indicare coloro che scelgono il digitale terrestre, è in contrasto con l’articolo 14 (“Denigrazione”) del Codice di autodisciplina della comunicazione. Per la società di Murdoch è un problema, visto che dovrà cambiare l’intera campagna pubblicitaria autunnale.

Lo spot Mediaset. In questo caso la società del biscione non è conforme con l’articolo 15 (“Comparazione”) dello stesso codice (probabilmente perché nella pubblicità si parla di calcio più conveniente con Mediaset Premium rispetto a Sky, ma si scrive solo nelle note in basso quanti canali offre il pacchetto Premium rispetto a quello Sky per i prezzi comparati).

Santoro sospeso, cancellate due puntate di Annozero: “Attentato alla televisione”

Il “Vaffa … nbicchiere” della prima puntata di Annozero rifilato al direttore generale della Rai Mauro Masi è costato a Michele Santoro 10 giorni di sospensione: da lunedì 18 ottobre fino a mercoledì 27 ottobre, il conduttore di Annozero non potrà lavorare per preparare la trasmissione e non potrà condurla. Ciò vuol dire che la puntata di giovedì 21 ottobre non andrà in onda quella successiva è a rischio dato che il giornalista avrebbe soltanto un giorno per prepararla.

Michele Santoro, che ha ricevuto la lettera di sospensione, ha commentato (fonte Adnkronos):

Gentile Presidente e gentili Consiglieri, il provvedimento assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e contro esso reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa punizione esemplare, debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.

Fiorello: “La tv non fa più per me”

La tv non fa piu’ per me” – Così dice Fiorello alla presentazione del film ‘Passione‘ di Turturro (dove è presente con un omaggio a Renato Carosone).

In occasione della presentazione del film Passione (che sarà nelle sale dal 22 ottobre), che è un omaggio alla musica napoletana, Fiorello è stato intervistato ed ha parlato del suo futuro e di come è nata la collaborazione con il grande John Turturro ed ha risposto:

Quando lui mi ha contattato per un film sulla canzone napoletana gli ho detto: ‘John, io non sono napoletano’. E lui: ‘Nessun problema’. Poi gli ho detto: ‘John, io non sono un attore. E lui: ‘Nessun problema’. E allora lo abbiamo fatto. Qui canto Caravanpetrol, in un una versione, come dire, detarantellizzata: per Minghella (in Il talento di mr Ripley, ndr) ho cantato Tu vuo’ fa’ l’americano: credo che il fantasma di Carosone compaia nel sonno ai registi, convincendoli a dare a me – che non sono nemmeno un cantante – i suoi brani.

To catch a predator: dagli Usa alla Germania la tv della vergogna


Dopo le inevitabili polemiche seguite alla vicenda di Sarah Scazzi, consumata per benino sul barbecue mediatico, lasciando che la gente se ne cibasse all’eccesso, torna d’attualità il dilemma sul limite che il mezzo televisivo non dovrebbe mai travalicare perché da utile strumento di servizio non si trasformi in mera speculazione trita ascolti. Che la tv italiana non eccella in qualità è ormai risaputo, ma anche all’estero non scherzano mica, leggevamo su Corriere.it che in Germania Rtl 2 sta mandando in onda Tatort Internet (Internet, scena del crimine), un reality il cui fine è smascherare i pedofili, adescati su internet da finti minorenni e attirati in un’abitazione debitamente attrezzata con telecamere e microfoni. Una volta scoperto il cacciatore nel frattempo divenuto preda, viene sottoposto alla gogna mediatica sebbene l’immagine e la voce vengano dissimulate e poi consegnato alla polizia.

L’articolo non cita il programma a cui il clone tedesco si è indubbiamente ispirato: To Catch Predator dell’americana Nbc. Il reality a stelle e strisce attinge alla preziosa fonte di Perverdet-Justice.com, sito che si occupa di segnalare all’autorità casi di pedofilia o presunta tale, una volta in trappola il malcapitato (si fa per dire) viene avvicinato dal presentatore Chris Hansen che lo mette di fronte al fatto compiuto. Nella versione americana però il viso del pedofilo non viene oscurato lasciando quindi che la gente lo possa sempre e comunque identificare. Le critiche anche in questo caso si sprecano, dal diritto alla privacy inoppugnabile in ogni caso, all’accusa di voler a tutti i costi spettacolarizzare vicende che dovrebbero restare in ambito prevalentemente giudiziario.

Simpson, la sigla di Banksy crea polemica

Domenica sera negli States è andata in onda una nuova puntata dei Simpson intitolata Money Bart: la sigla per l’occasione è stata firmata da Banksy, celebre street artist dall’identità sconosciuta.

La clip macabra e ironica, lunga un minuto e quarantacinque (che potete vedere dopo il salto) che introduce la puntata, critica lo sfruttamento sul lavoro, attraverso una sequenza dove decine di lavoratori asiatici, ridotti in schiavitù, disegnano le tavole dei Simpson, producono bambolotti di Bart imbottiti con peli di gatti morti e usano le corna di un unicorno per perforare i DVD.

Rai privatizzata, si può fare?


Dopo la recente intervista del presidente della Camera Gianfranco Fini ad Annozero, in cui auspica la fuoriuscita degli interessi partitici dal servizio pubblico radiotelevisivo, torna nel vivo l’atavica questione della privatizzazione o meno della Rai. Come avviene in questi casi sono diverse le scuole di pensiero che si proclamano pro o contro l’iniziativa che secondo i favorevoli dovrebbe risollevare le sorti di un’azienda asservita ai voleri della maggioranza di governo, ma siamo davvero sicuri che la cura non sia peggiore della malattia?

Secondo Vincenzo Donvito, presidente Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) un’eventuale cessione ai privati della Rai comporterebbe innanzitutto l’abolizione del canone, che come è ben noto risulta essere la tassa più elusa in assoluto in Italia, l’esclusione dei partiti eviterebbe il triste spettacolo dell’elargizione di prebende tra gli esponenti di governo e dell’opposizione, la relativa assenza di capitali pubblici scongiurerebbe che coloro gentilmente accompagnati alla porta possano rientrare dalla finestra, ripristinando le antiche usanze che proprio la privatizzazione vorrebbe evitare.

Annozero: non solo odio, la politica tocca il fondo


Non solo odio nell’Italia del 2010, ma un malessere strisciante che si è impossessato del Belpaese, nel drammatico gioco delle parti che vede i cattivi trasformarsi in buoni e viceversa fino a intorbidire le acque e confondere le coscienze.“Una malattia che si diffonde come l’aids è che finisce per colpire tutti, si chiama conflitto d’interessi”, afferma Michele Santoro nella consueta anteprima di Annozero, dove non manca di spezzare una lancia a favore di Carlo Freccero direttore esautorato di Rai4, anzi no, almeno cosi rivela il dg Mauro Masi. Il premier Silvio Berlusconi, si cimenta in uno dei suoi monologhi preferiti contro i magistrati di sinistra, mentre Giancarlo Fini nell’intervista a tutto campo di Sandro Ruotolo difende il loro operato, ma ancora prima si augura una Rai libera dalle influenze politiche: singolare sentirlo dire da un politico di lunga data, più che un auspicio sembra una chimera.

I romani non ne vogliono proprio sapere di fare la pace con Umberto Bossi dopo le ultime esternazioni del leader leghista, lo dimostra il filmato del pranzo pacificatore con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, resta il sospetto che un po’ della sana polenta nordica gli sia andata di traverso. Ancora una stoccata a Berlusconi nel Tg Zero riguardo il legittimo impedimento sulla cui validità si dovrà pronunciare il prossimo 14 dicembre la Corte costituzionale, se il parere dovesse essere negativo, i ministri con processi in corso sarebbero costretti a presenziare a scapito del loro prezioso lavoro parlamentare…un vero guaio.

Rai4, Carlo Freccero esautorato da Masi, poi reintegrato

Caos in casa Rai: ieri il direttore generale Mauro Masi aveva esautorato via lettera Carlo Freccero dalla guida di Rai4 per poi reintegrarlo a fine giornata. Il direttore di Rai4 racconta (fonte La Repubblica):

E’ una vicenda surreale. Più che un commento, mi scappa una risata: un signore che non ho mai incontrato e che in poche righe, trattandomi da semplice impiegato, mi dice che dall’1 ottobre io sono a disposizione della direzione di Rai Premium. Mentre Confalonieri mi fa i complimenti, Masi mi vuole cacciare. Certo, indebolendo Rai4 si farebbe un bel ragalo a Piersilvio Berlusconi, che fatica a far decollare i suoi canali free. Chi proseguiva il mio lavoro? Lorenzo Vecchione che a dicembre andrà in pensione?

Catherine Herridge:”Il canale Fox è sessista!” E la tv italiana?


Donne belle e affascinanti, fisici longilinei e conturbanti, la tv italiana (e non solo) è zeppa ormai di figure del genere al punto che viene da chiedersi se non sia questo l’unico, necessario biglietto da staccare per avere anche un minimo di visibilità televisiva. L’assist per la riflessione ci è stato fornito da un recente articolo de La Repubblica, in cui si cita la decisa presa di posizione di Catherine Herridge anchorwoman del canale americano Fox, la quale ha denunciato come la politica delle promozioni nell’azienda per cui lavora, non rispetti criteri propriamente meritocratici. Nello stesso articolo si cita Mad Men serie televisiva pluripremiata oltre oceano, che noi adoriamo, dove viene descritta la società americana degli anni sessanta, prevalentemente maschilista, in cui la donna è rappresentata come oggetto di puro decoro, dedita a soddisfare i bisogni e le esigenze dei colleghi uomini.

Viene da chiedersi cosa accadrebbe in Italia se una giornalista adottasse lo stesso comportamento della Herridge, odore di scandalo non ce n’è sarebbe nemmeno l’ombra, probabilmente da più parti si alzerebbe qualche sorriso sarcastico. Di certo a dispetto di molte professioniste della tv che hanno dalla loro anche una certa fisicità ne esistono altrettante dotate della medesima qualità, solo quella, che nonostante tutto riescono ad ottenere un posto, sia pur effimero, nel firmamento televisivo. Il messaggio tutt’altro che subliminale che passa oggi attraverso il piccolo schermo ha la sua inevitabile ricaduta sulle nuove generazioni, che crescono con il mito del successo facile legato al solo aspetto estetico.

Paolo Romani nuovo ministro dello Sviluppo Economico: Mediaset esulta?


Dopo una lunga gestazione, la montagna ha partorito…il ministro. Cinque mesi ci sono voluti ma alla fine il dicastero ricoperto ad interim dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo le dimissioni di Claudio Scajola, è stato affidato alla persona più indicata, quel Paolo Romani che prima come sottosegretario con delega poi in qualità di viceministro aveva nel bene o nel male dimostrato di avere il giusto know how, in un settore come quello televisivo di non facile decifrazione in l’Italia.

Forse non tutti sanno che Romani ha alle spalle una lunga esperienza come editore tv. Nel 1974 dà il via a Tv Libera tra le prime emittenti “private” italiane, nel 1976 è la volta di Milano Tv, poi diventata Rete A, emittente nazionale, dove assolve l’incarico di direttore generale fino al 1985 per la Peruzzo Editore. Dal 1986 al 1990 è amministratore delegato di Telelombardia. Nel 1990 è editore di Lombardia 7, emittente che cede nel 1995, dopo essere stato eletto deputato con Forza Italia in piena “area” dell’attuale premier.

Sanremo 2011: Belen Rodriguez mal vista da parte del CdA Rai

Chi condurrà il Festival di Sanremo 2011? La risposta doveva essere già data da diversi giorni, invece tutto tace, anche se pare certo che il ruolo principale sarà affidato a Gianni Morandi e sarà comunicato a breve all’Italia intera.

Il problema, ad oggi, riguarda i personaggi che dovrebbero affiancarlo: stando a quanto riportato da Il Tempo il consiglio d’amministrazione della Rai è spaccato sul nome di Belen Rodriguez. Antonio Verro spiega perché non la vuole vedere sul palco dell’Ariston:

Spero che al Festival di Sanremo non ci sia Belen per quello che rappresenta. Essere belle è un elemento necessario ma non sufficiente… sono più vecchio di Sanremo e sono stato abituato a pensare che il festival debba essere un punto di arrivo e non di partenza. Per farlo bisogna avere dimostrato di avere qualità artistiche adeguate. Poi bisogna considerare il messaggio che diamo, lo stile di vite che si trasmette. Il fatto di avere Belen sul palco e Corona in prima fila non mi pare dia una buona immagine della Rai.