Vieni via con me, La Rai risponde a Fazio

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Fabio Fazio domenica, leggendo la propria lista di cosa gli è rimasto di Vieni via con me, aveva rivelato di aver ricevuto un rimprovero dalla Rai per aver sforato la chiusura del programma di due minuti e che Loris Mazzetti era stato sospeso a causa di alcune dichiarazioni rilasciate.

La Rai ha replicato in una nota a Fazio:

Nessun ‘rimprovero’ e meno che meno nessuna ‘censura’ a ‘Vieni via con Me’, ma soltanto una dovuta comunicazione interna di natura esclusivamente tecnica indirizzata, come è suo diritto/dovere, autonomamente dalla Direzione Palinsesto alla Direzione di Rai3, com’è avvenuto, avviene e avverrà in casi analoghi per tutte le Reti, per tutti i Canali e per tutte le trasmissioni, senza che nessuno abbia mai gridato maniacalmente a fantasiose e del tutto improbabili ‘libertà violate’.

Il bene e il male, Vittorio Sgarbi è l’anti-Saviano

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Vittorio Sgarbi parla del progetto Il bene e il male (titolo provvisorio che potrebbe essere modificato in Si può fare di più), il programma che il critico starebbe mettendo a punto con il direttore generale della Rai Mauro Masi, in un’intervista rilasciata a Libero.

Sgarbi,che si occuperà di fare tre parti di monologo di un quarto d’ora ciascuna, annuncia che la squadra degli autori dovrebbe essere formata da Oliviero Toscani (anche arruolato come scenografo), Filippo Martinez (già regista di Sgarbi Quotidiani), Carlo Vulpio (del Corriere della Sera) e da un direttore d’orchestra alla Fazio (magari uno come Morgan), poi spiega perché il programma è stato ribattezzato “l’anti-Saviano”:

Innanzitutto con questa operazione di grande impegno si vuole dimostrare, come ha insegnato Saviano, che si può parlare 20-25 minuti in televisione pur facendo ascolti. Che si può andare in video senza essere interrotti da un Klaus Davi qualsiasi, cosa terribile, che si può articolare un discorso. Invece di parlare della ‘ndrangheta io parlerò di Michelangelo e del Tibet, di Dio, vorrei invitare il Dalai Lama e i rabbini. E poi di “vero e falso”, di comunismo, di bellezza, valori e mafia.

Switch Off Nord Italia: nevrosi digitale?

Come volevasi dimostrare il cammino verso lo switch off televisivo, ovvero il passaggio dal sistema di trasmissione analogico al digitale che in queste ultime settimane ha coinvolto il nord Italia, è stato irto di inconvenienti di ogni tipo, in un concatenarsi di eventi del tutto speculari a quello che era accaduto nelle regioni ormai all digital come il Lazio e la Campania. E’ evidente che una trasformazione epocale come questa qualche complicazione della prima ora l’avrebbe generata, ma come sempre accade dalle nostre parti abbiamo saputo dare quel tocco in più frutto di pressapochismo e scarsa informazione di base, che ha fatto la felicità soprattutto degli antennisti, connotando come vittima sacrificale il solito ignaro utente.

Lo switch off nell’Italia del nord è iniziato lo scorso 25 ottobre interessando la cosiddetta Area Tecnica 3 ovvero Lombardia, Piemonte Orientale, le province di Piacenza e Parma per un totale di 5,3 famiglie. Al momento è in corso la seconda fase fino al 15 dicembre che coinvolge le Aree Tecniche 5,6,7: il resto dell’Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia (4,2 milioni di famiglie). I disservizi, che hanno visto protagoniste loro malgrado soprattutto le persone anziane, sono sempre gli stessi: problemi di ricezione, canali spariti, schermo “nero”, gli utenti Mediaset Premium non hanno potuto fruire dei servizi a pagamento, tanto che le associazioni dei consumatori nella fattispecie Altroconsumo ha richiesto a Mediaset l’elargizione di un bonus di risarcimento. Inconvenienti di ogni tipo che la recente approvazione del piano Agcom sulla posizione dei canali sul telecomando digitale ha solo parzialmente mitigato.

Vieni via con me, Fabio Fazio rivela richiamo della Rai e la sospensione del capostrutttura Mazzetti

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Strascichi post Vieni via con me: la Rai ha rimproverato via lettera la produzione del programma di Raitre per aver sforato di due minuti e mezzo l’orario di chiusura previsto nell’ultima puntata; il capostruttura e dirigente di Raitre Loris Mazzetti è stato sospeso per quindici giorni a causa di alcune sue dichiarazioni e per la sua partecipazione a un programma di La7.

A rivelare queste due informazioni ci ha pensato ieri sera Fabio Fazio durante Che tempo che fa: il conduttore ha fatto un elenco riguardante tutto ciò che rimane dopo Vieni via con me.

Dopo il salto trovate l’elenco di Fazio, che contiene, come lui stesso dice:

Tanti motivi per rimanere, tanti per andare, tanti motivi per essere felici di fare il nostro lavoro, tanti motivi per dire ancora una volta grazie a tutti voi, a Roberto Saviano, che per parte sua dice ancora una volta grazie a tutti voi.

Annozero, forse Italia: non è un Paese per giovani?

Un male oscuro attanaglia l’Italia, la cecità assurda dei governanti incapaci di indirizzare la nave battuta da tempeste di ogni tipo, finanziarie, economiche, etiche, verso lidi confortevoli. La puntata di Annozero dal titolo Forse Italia ha messo l’accento sulla precarietà assoluta su cui si basa il nostro Paese ormai da lungo tempo. Ogni certezza, gli stessi accordi conquistati con tanta fatica dai lavoratori con la grande industria, la Fiat in primis, appaiono demoliti sotto i colpi delle dinamiche di mercato.

L’inchiesta all’interno delle fabbriche d’automobili americane divenute senza colpo ferire di dominio italiano, fa capire che il prezzo del lavoro nel Paese più industrializzato del mondo è stato altissimo, stop ai privilegi e diritti ridotti al lumicino. Prossimamente toccherà a noi? Destinati ad invecchiare, con un futuro per i giovani sempre più incerto. Sono gli stessi studenti scesi in piazza per il diritto allo studio, rappresentativi quelli di Pisa, costretti a lesinare pochi spiccioli di borse di studio rarefatte.

Vieni via con me, cronache di un successo annunciato?

Un parterre de roi per l’atto finale di Vieni via con me, un momento di tristezza acuito dalla tragica notizia della scomparsa di Mario Monicelli, a cui il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano riesce appena in tempo nella parte finale a rendere un sia pur piccolo tributo. Tanti ospiti dicevamo anche in questa ultima puntata che nei propositi di Fazio avrebbe dovuto durare mezz’ora in più fino alla mezzanotte ma che la Rai non ha concesso, a conferma di con quanto fastidio sia stato accolto fin dall’inizio quello che si può definire senza mezzi termini uno dei più bei trionfi della stagione televisiva.

Se andiamo a vedere l’elenco dei personaggi che in quattro episodi hanno contribuito a scrivere un momento importante della nostra televisione si rimane stupiti dal numero e dalla qualità, completato questa sera da “grossi calibri” come Milena Gabanelli che ironizza sul numero di cause di risarcimento intentate contro il “suo” Report e dal maestro Dario Fo che suggerisce ai politici l’atteggiamento giusto da intraprendere secondo una logica tipicamente machiavelliana. La forza di Vieni via con me è aver trovato la giusta amalgama tra il serio e il faceto, passando da un Roberto Saviano che ci spezza il cuore con il racconto sulla Casa dello Studente dell’Aquila per arrivare alla sferzante ironia di Antonio Cornacchione, dall’elenco del procuratore antimafia Piero Grasso, la ricetta per avere la meglio sulle cosche, fino alla Terra dei cachi di Elio e le Storie Tese.

I brand tv più significativi del decennio? Grande Fratello, Lost e Amici di Maria De Filippi

 Da qualche giorno è in libreria Link Mono il libro che cerca di definire le televisioni e le culture del decennio, riflettendo su ciò che è capitato in tv e sui media, nel mondo della cultura e della società e su ciò che invece è stato annunciato e non si è ancora visto.

Alle quattro sezioni (Indie nuovo mainstream, Il tubo dell’abbondanza, La caduta degli dei e Le metastasi del prima) si aggiungono due interessanti classifiche, quella delle dieci tecnologie che hanno rinnovato la nostra esperienza dei media e quella dei dieci brand degli anni Zero firmata da Michele Boroni. Il Giornale riporta il podio:

Al primo post, Grande Fratello, che ha rubato l’immaginario al leader invisibile di 1984 di George Orwell. Al secondo Lost “Che ha superato i confini televisivi e creato narrazioni parallele”. Al terzo Amici di Maria De Filippi, in grado di “Lanciare nel music business italiano i vincitori del talent”.

Canone Rai evaso dal 41% degli italiani: il ministro Romani lo vuole inserire nella bolletta elettrica

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Il canone della Rai è la tassa più evasa dai contribuenti italiani. A dirlo è lo studio condotto da KRLS Network of Business Ethics, per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani (www.contribuenti.it). Secondo la ricerca: l’evasione si attesta intorno al 41% (contro l’8% della media europea); le regioni che evadono di più sono la Campania, la Calabria e la Sicilia con l’87%; le città più cattive sono Caserta, Ragusa e Catanzaro con quasi il 90% dell’evasione; le città più virtuose sono Aosta, Ferrara e Pisa dove l’evasione è solo il 12%; il 96% delle imprese evade il canone speciale.

Sarà per questo motivo che il ministro Paolo Romani vorrebbe imporre con decreto che il pagamento del canone Rai venga inserito nella bolletta elettrica (fonte Il corriere della sera):

A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, sarà chiesto di pagare il canone, perché ragionevolmente se uno ha l’elettricità ha anche l’apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo, e solo in quel caso non pagherà.

Vieni via con me, quarta puntata: il Cda Rai vuole replica delle associazioni Pro-Vita, Fazio, Saviano e gli autori no

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Il consiglio d’amministrazione della Rai ha dato il suo ok affinché nella quarta e ultima puntata di Vieni via con me, le associazioni pro-vita possano replicare al racconto di Roberto Saviano della seconda puntata dedicato a Piergiorgio e Mina Welby e all’elenco letto da Beppino Englaro e Fabio Fazio.

Fabio Fazio, Roberto Saviano e gli autori del programma di Raitre (a maggioranza: 7 su 9) hanno fatto sapere che non vogliono che ci sia la replica. Il comunicato spiega perché si ritiene inaccettabile la richiesta:

Per una ragione specifica e per una ragione di principio.
La ragione specifica: concedere un cosiddetto diritto di replica alle associazioni pro-vita, significherebbe avallare l’idea, inaccettabile, che la nostra trasmissione sia stata “pro-morte”, mentre abbiamo raccontato due storie di vita, sottolineando la pari dignità, di fronte alla prosecuzione artificiale della vita, di chi sceglie di accettarla e di chi sceglie di rifiutarla. Per la precisione, è stata letta da Beppino Englaro questa pronuncia del 2007 della Corte di Cassazione: “Accanto a chi ritiene che sia nel proprio migliore interesse essere tenuto in vita artificialmente il più a lungo possibile, anche privo di coscienza, c’è chi, legando la propria dignità alla vita di esperienza e questa alla coscienza, ritiene che sia assolutamente contrario ai propri convincimenti sopravvivere indefinitamente in una condizione di vita priva di percezione del mondo esterno”. Sono parole della Corte di Cassazione della Repubblica italiana: rappresentano tutti, nessuno escluso.
La ragione di principio: un programma di racconti, come il nostro, non ha la pretesa né il dovere né la presunzione di rappresentare tutte le opinioni. Non siamo un talk-show, non siamo una tribuna politica. Se ogni associazione o movimento che non si sente rappresentato da quanto viene detto in trasmissione chiedesse di dire la sua, non basterebbero mille puntate di “Vieniviaconme”. La Rai dispone di spazi adatti per dare voce alle posizioni del movimento pro-vita, che del resto già ne usufruisce ampiamente. L’idea che ogni opinione, ogni racconto, ogni punto di vista, ogni storia umana debba essere sottoposta a un obbligo di replica ci pare lesiva della libertà autorale, della libertà di scelta del Pubblico, e soprattutto della libertà di espressione.

Vieni via con me: i motivi del successo secondo Carlo Freccero, Davide Parenti e Michele Mozzati

La terza puntata di Vieni via con me ha regalato il terzo record di fila di ascolti di Raitre negli ultimi 10 anni. L’escalation iniziata con i 7 milioni 623 mila spettatori (25,48% di share) della prima puntata, continuata con i 9 milioni 31mila spettatori (30,21% di share) della seconda puntata e conclusa, ad oggi, con i quasi 9 milioni 700 mila telespettatori (31,60% di share) della terza puntata, rendono la trasmissione a tutti gli effetti il programma evento dell’anno.

Tv Sorrisi e Canzoni, che non conosceva ancora il risultato di ieri sera, ha chiesto ad alcuni esperti di televisione di spiegare i motivi del successo del programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Secondo il direttore di Rai4 Carlo Freccero:

Il programma di Fazio/Saviano dice che è necessario fermarsi un attimo per fare un inventario di quello che rimane da salvare e quello da combattere, è costruito come un referendum sul Paese e come una cerimonia, con un officiante che è Saviano, il simbolo del legalismo.

Vieni via con me, Corrado Guzzanti: “Speriamo di non fare la fine dell’Italia”

Palpitante e denso d’emozioni il terzo appuntamento con Vieni via con me appena andato in onda, l’impressione è che si sia di fronte a un lento ma inesorabile incedere di un programma capace di migliorarsi e aggiustare il tiro, ammesso che ce ne fosse bisogno, di puntata in puntata. Numerosi i sassolini tolti dalla proverbiale scarpa questa sera, Fabio Fazio legge i desideri impossibili non risparmiando una stoccatina a Il Giornale, reo di aver raccolto firme contro Roberto Saviano.

Quest’ultimo mette il dito nella piaga dei rifiuti, quella terribile vergogna che sta infangando la Campania ma ancor prima l’immagine dell’Italia nel mondo. Permetteteci una piccola digressione, poche ore fa abbiamo sentito un’amica napoletana disperata per non poter portare fuori il bimbo piccolo, a Napoli anche i postini si rifiutano di fare il loro lavoro causando una marea di disagi, il motivo lo conosciamo tutti si chiama business, perché il problema della monnezza nel capoluogo campano come sottolinea lo stesso Saviano, nasce dal fatto che i rifiuti sono un’esauribile fonte di denaro, su cui la camorra in primis lucra due volte, a una montagna di spazzatura corrisponde il doppio dell’equivalente in soldi.

Davanti al Dio denaro non c’è scrupolo che tenga, neanche i morti di cancro sempre più numerosi “E’ cosa ‘e niente” dice in una sua commedia il grande Eduardo, ma cosi si costruisce la tomba dell’Italia. Il Ministro Roberto Maroni esalta le vittorie del Governo contro le mafie, tanto di cappello, peccato che il motivo reale della sua apparizione è rispondere alle accuse di Saviano, riguardo la collusione di politici leghisti con ambienti malavitosi.

Report, Mile Gabanelli: “Le cause legali pesano il 70% sul nostro lavoro”

Milena Gabanelli conduttrice del programma Report, al convegno organizzato dalla Federazione nazionale della stampa a Roma intitolato Liberta d’informazione quanto costa e a chì, insieme ai presidenti della Federazione degli editori e dell’Associazione nazionale magistrati, Carlo Malinconico e Luca Palamara, ed anche Guido Columba, presidente dell’Unione nazionale cronisti e l’avvocato Oreste Flammini Minutolo, ha detto (fonte Ansa):

Il vero problema della libertà di stampa è un problema che riguarda il diritto, non il politico di turno. Serve trovare uno strumento giuridico che limiti le cause di risarcimento. Per quel che mi riguarda pesano al 70% sul nostro lavoro

La trasmissione, che fa parte del giornalismo più esplicito ed esposto, è presa di mira costantemente, e la Gabanelli parlando del programma ha detto ironicamente:

Oramai quando ci arriva una querela io stappo una bottiglia, perché oramai non ci querela più nessuno. Ci sono solo cause civili di risarcimento: si sta a bagnomaria per anni sottraendo tempo al lavoro, al diritto dei cittadini a essere informati e soldi all’azienda. Se sei un piccolo editore non ce la fai. In 13 anni di vita di Report abbiamo accumulato cause civili insostenibili da un punto di vista fisico. E posso dire con certezza cha la maggior parte di queste sono intimidatorie, non hanno fondamento.

Vieni via con me, terza puntata: ospite Roberto Maroni … e sono tutti contenti

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Il ministro dell’Interno Roberto Maroni parteciperà alla terza puntata di Vieni via con me, il programma di Raitre condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano.

Il ministro, dopo le polemiche scaturite dall’intervento di Saviano della scorsa puntata, ha accettato la proposta di Paolo Ruffini, di andare in trasmissione per leggere una lista o un elenco. Il direttore di Raitre ha detto:

Mi auguro che tutto questo serva a chiudere equivoci e polemiche che fanno bene a nessuno.

Annozero, macerie: Italia alla deriva?

L’Italia sotto le macerie nella nuova puntata di Annozero: nesso unico, reale o traslato da voci compiacenti che unisce le tragedie del Nord invaso dalle acque per poi arrivare al fatiscente stato di un patrimonio dell’umanità come Pompei, fino a toccare i gangli più nascosti della sottocultura nostrana. L’Italia è allo sfascio, lo si afferma ogni volta che qualcosa non funziona, è un modo di dire entrato nel linguaggio comune della gente. L’impressione è che questa volta si sia davvero toccato il fondo, che la gigantesca marea melmosa composta da rifiuti di ogni genere in cui soffoca Napoli, partita prima dal Veneto sotto forma di evento meteorologico di immane portata, ci abbia sommerso tutti.

Il Paese è soffocato da un oceano di debiti che l’attuale classe politica non è in grado di arginare, vero è quello che dice il giornalista di Libero Nicola Porro ospite della puntata, che la coperta è troppo corta per soddisfare tutti, è altrettanto assodato che in questi anni c’è chi si è bellamente apparecchiato la tavola mentre altri morivano di fame, risultato: il Veneto in ginocchio per un errata politica del territorio, la città dell’Aquila ancora invasa dai ponteggi, Pompei ammirata da tutto il mondo tranne che da noi, ormai all’agonia. Ha ragione il critico d’arte Philippe Daverio quando provocatoriamente dichiara: “Affidiamola all’Onu” che forse saprebbe come meglio investire la pioggia di soldi che ogni anno arriva sui ruderi campani e che nessuno sa che fine facciano.