Canone 2011: aumento di 1,5 euro

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Il Canone Rai aumenterà nel 2011: la tassa sul possesso del televisore passerà dai 109 euro del 2010 ai 110.5 euro del 2011. La decisione di aumentare di 1,50 euro il canone è stata presa dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ed è in linea con l’inflazione programmata.

Il maggior esborso dovrebbe portare nelle casse di Viale Mazzini tra i 24 e 30 milioni in più, molto meno dei 300 milioni che la Rai ha chiesto al ministero per coprire i costi di servizio pubblico per il prossimo anno.

Tv interattiva, il futuro è già qui?

Qualcuno aveva già intonato il de profundis, in molti lo davano per spacciato, ma il piccolo schermo ha trovato la forza per rinnovarsi e trovare nuova linfa vitale, divenendo autentico crocevia delle nuove tecnologie che vedono nell’interattività il loro punto di forza, permettendo all’utente di crearsi una programmazione personalizzata. Da un lato abbiamo apparecchi di dimensioni sempre maggiori in grado di collegarsi alla rete e a questo punto il gioco è fatto, con a disposizione dello spettatore una quantità illimitata di informazioni di ogni genere, dall’altro c’è chi ha interesse a fornire i contenuti, ecco spiegato il motivo per cui un colosso come Apple si è gettato a capofitto nel progetto Apple Tv con risultati più che lusinghieri. E’ di queste ore la notizia che negli Stati Uniti il dispositivo prodotto da Apple Inc in grado di riprodurre musica, video e podcast presenti nelle library di iTunes ha superato il milione di acquirenti, mentre in Italia sta prendendo piede la seconda versione che permette di guardare film in streaming al costo che varia dai 99 centesimi ai 4,99 euro.

Ovvio che la concorrenza non sta a guardare con Google che scalpita dietro a un progetto di tv per ora solo a livello sperimentale, mentre Microsoft già consente di usare la Xbox come porta d’accesso verso il noleggio di film e prossimamente dovrebbe aprire le porte alla ricezione di canali via internet, stesso discorso per Nintendo, mentre pare che anche Amazon e Yahoo e la nostra Telecom Italia (il Cubo Vision avanza a fatica) stanno affilando le unghie per progetti che vedono al centro dell’attenzione ancora lei, madama televisione che come una sorta di Araba Fenice sta risorgendo dalle sue ceneri, più tecnologica che mai.

La7, nuova veste grafica per Natale

A Panda piace… LA7! In occasione delle feste natalizie, LA7 si trasforma e rinasce con una nuova veste grafica, creata da Giacomo Bevilacqua il giovane fumettista italiano, autore di A Panda piace.

Giacomo ha cominciato dal suo blog www.pandalikes.com come web-comic, realizzando l’ironico Panda protagonista delle strisce di fumetto di A Panda piace che tra l’altro è arrivato in libreria con due volumi , ed ora in tv grazie a LA7.

Piero Chiambretti personaggio dell’anno per Maxim

Piero Chiambretti, conduttore del Chiambretti Night è stato eletto da Maxim, nella classifica dei Best 2010 come Personaggio dell’anno.

Chiambretti, nonostante sia passato su Canale 5 e sia andato in onda a tarda serata (alle 23.30 se non più tardi), è riuscito ad ottenere picchi del 18 % di share, risultato che non tutti i programmi riescono a raggiungere nella sua fascia oraria. Questo è uno dei punti  favore per Pierino, che si aggiudica un titolo come personaggio dell’anno.

Annozero, vai avanti tu tra politici sull’orlo di una crisi di nervi e il malcontento sociale


Scene di ordinaria follia nella puntata appena terminata di Annozero su Raidue dal titolo Vai avanti tu, che fa il verso a una nota pellicola del 1982 di Giorgio Capitani con Lino Banfi. Che mi vien da ridere ci sentiamo di aggiungere, sebbene il pietoso teatrino a cui abbiamo assistito faccia tristemente da cornice al momento difficile che attraversa la politica italiana e non solo quella. Dopo un servizio di Sandro Ruotolo in cui vengono messi in evidenza con efficacia i drammatici fatti accaduti a Roma durante le manifestazioni dello scorso 14 dicembre, Giulia Innocenzi della redazione dà la parola a Luca Cafagna studente di scienze politiche de La Sapienza di Roma chiedendogli se simili atti di violenza non abbiamo allontanato l’opinione pubblica, favorevole in prima battuta, dalle posizioni del movimento studentesco contrario alla riforma universitaria voluta dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

La risposta lascia preludere a posizioni non proprio accomodanti degli studenti con Cafagna che sottolinea un malcontento serpeggiante da più di 15 anni a causa di Governi sempre meno sensibili alle problematiche sociali, il fatto che nelle assemblee i partecipanti siano semmai aumentati e che il 14 dicembre sia una giornata da storicizzare. Nel frattempo il ministro della Difesa Ignazio La Russa fra gli ospiti in studio, accompagna con continui mugugni le dichiarazioni dello studente assumendo l’atteggiamento di chi si trova sempre più a disagio, fino a esplodere in una serie di improperi tra cui “vigliacco” e “incapace”, ravvisando nelle parole del ragazzo l’apologia di reato per non aver di fatto stigmatizzato chi ha assalito i poliziotti schierati a difesa dei palazzi governativi.

La scena surreale è in un crescendo tale tra lo stupore dei presenti, che sembra d’assistere a una finzione scenica, con La Russa paonazzo e ormai incontenibile che mostra l’intenzione di abbandonare lo studio, per poi ripensarci successivamente di fronte all’atteggiamento pacificatore del segretario Udc Pier Ferdinando Casini, desideroso di sentire dagli studenti parole di condanna degli incidenti romani che di fatto non arrivano. Posizione discutibile quella degli universitari? O semmai i sintomi di una polveriera destinata ad esplodere?

Rai, gli spot sui dialetti scatenano la polemica

Diciamolo, non è un periodo felice per gli “inventori” di spot pubblicitari, assorti ore ed ore davanti a una scrivania nell’intento di partorire un’idea miracolosa. Dopo la notizia che la Tim avrebbe intenzione di scaricare Belen Rodriguez quale testimonial dell’ultima ondata commerciale, perché colpevole di non aver fatto centrare all’azienda gli obiettivi prefissati, ma secondo noi i motivi dell’insuccesso sono imputabili all’indubbia bruttezza degli spot stessi, un altro scandalo vede protagonista questa volta la Rai a proposito della nuova campagna sul rinnovo del canone tv.

La pubblicità basata sui dialetti, creata ad hoc per associare l’adesione al canone alle celebrazioni del 150/o anniversario dell’unità d’Italia, propone scene di vita comune in cui personaggi del nostro tempo si esprimono in modo folcloristico ma soprattutto incomprensibile a coloro a cui si rivolgono. L’intento di ogni spot sarebbe di glorificare il fatto che l’Italia sia ormai un Paese unito e moderno con lo sguardo rivolto al futuro e non più frammentato in tante realtà culturali e linguistiche, quanto basta per aver dato fuoco alle polveri di coloro che invece le suddette realtà vorrebbero salvaguardarle. Da ogni parte del Paese si sono alzate voci di disapprovazione, per degli spot che a quanto pare sono riusciti si ad unire gli italiani ma solo in un comune gesto di diniego.

Lo spot più brutto del 2010 per il web è quello di Manuela Arcuri

Da qualche tempo sul web sta andando impazzando la pubblicità del libro Il labirinto femminile di Alfonso Luigi Marra, che ha come protagonista la bella Manuela Arcuri.

Il video è stato definito uno degli spot più orribili dell’ultimo decennio, difatti, più che una pubblicità ad un romanzo sembra essere uno spot di un libro horror, con una musica di sottofondo tetra così come l’interpretazione dell’Arcuri.

Tv: gli immigrati preferiscono Mediaset alla Rai, Tg5 programma più seguito

Quali sono i programmi più seguiti dagli immigrati? Una possibile risposta viene data da un’interessante ricerca Mass Media e immigrazione in Umbria, realizzata dalla Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Perugia.

Il risultato della ricerca, condotta nei principali comuni dell’Umbria (seconda regione italiana per presenza di immigrati), attraverso 420 interviste, parla chiaro: gli stranieri che guardano la tv, l’89,8%, seguono soprattutto Canale 5 e Rete 4, piuttosto della Rai.

I dieci programmi più seguiti sono il Tg5, poi Amici, Tg1, Grande Fratello, Uomini e Donne, Striscia la notizia, Le Iene, I Bellissimi di Rete 4, le partite di calcio, I Simpson e Studio Aperto. I teenager preferiscono Colorado, Grande Fratello, One Piece e I Simpson.

Tv in fermento, La7 in vendita? Hse ritorna

Sommovimenti vari nell’eterogeneo, quanto a numero di canali, panorama televisivo italiano, vivacizzato dalla sfida tra l’offerta del digitale terrestre in piena espansione e quella satellitare. Come riportato di recente da un articolo di Repubblica, sul piatto della bilancia ci sarebbe il cosiddetto quarto polo televisivo (dopo Rai, Mediaset e Sky) che nella realtà dei numeri non è mai decollato davvero. La7 in questi anni ha vissuto fasi alterne che l’hanno vista spesso sprofondare quanto a riscontri, al momento attraversa una fase di netta ripresa grazie alla preziosa ninfa vitale, che Enrico Mentana ha saputo infondere con il suo tg riportando l’audience a livelli appetibili da parte di eventuali inserzionisti ma anche acquirenti.

Non è una novità che Telecom Italia nella persona dell’amministratore delegato Franco Bernabè e del vicepresidente di Ti Media Gianni Stella, di fatto titolari dell’emittente, nell’ambito di una più ampia politica di ottimizzazione dei costi, in parole povere tagli al personale a tutti i livelli, stiano pensando da tempo di sbarazzarsi di quello che ormai viene considerato un peso. Ecco la possibilità ventilata dal suddetto articolo che La7 possa passare di mano. L’incarico di cedere se non tutta almeno una percentuale (si parla del 20%) dell’emittente dovrebbe essere affidato a Mediobanca, la domanda nasce spontanea: a chi?

Annozero, l’amico terrone: la zona grigia dei sistemi criminali

Come è possibile che un’associazione per delinquere quale è la ndrangheta originariamente e oseremmo dire notoriamente confinata nel sud Italia, riesca a propagarsi anche nelle ricche regioni del nord? A questa domanda ha voluto rispondere la puntata appena andata in onda di Annozero, sulla falsariga delle dichiarazioni di Roberto Saviano che durante Vieni via con me aveva denunciato la collusione dei partiti politici, la Lega in particolare, negli affari sporchi consumati all’ombra della Madunina. Altro elemento su cui sviluppare lo spinoso argomento il libro Metastasi di Gianluigi Rizzo, ospite in studio e Claudio Antonelli realizzato sulle confessioni del pentito di mafia Giuseppe Di Bella.

La redazione del programma ha sguinzagliato gli inviati Stefano Maria Bianchi e Luca Bertazzoni alla ricerca di personaggi, nomi, prove: ammirevole il loro lavoro, la dimostrazione di cosa significhi fare il giornalista sul campo e non dietro una scrivania. Ci si mette la faccia, il rischio di farsi male diviene tangibile, quando si è a contatto con gente in difficoltà di fronte a fatti contro cui può esibire solo sproloqui e minacce, come unici argomenti validi da frapporre alla ricerca della verità. C’è chi grida allo scandalo, addirittura al ritorno dei leninisti: sembra di sentir parlare qualcun altro che noi tutti conosciamo bene. Di certo la mafia si è infiltrata nei Comuni come Desio nella provincia di Monza e Brianza, ha iniziato a gestire il ricco business dei rifiuti nelle cave abusive della Lombardia, trovando una facile sponda proprio in quegli esponenti politici che dovrebbero combatterla.

Italia 1 rete out di novembre per il Moige, male Canale 5 con I Cesaroni 4 e Chi ha Incastrato Peter Pan

Canale 5 passa il testimone, o meglio, la maglia nera di rete meno apprezzata d’Italia dal Movimento Genitori a Italia 1: nel mese di novembre la rete giovane Mediaset, secondo il Moige, è stata la più contestata e meno gradita a causa di film e programmi non adatti ai più giovani, in particolare My Name is Earl:

Sono copiose le segnalazioni giunte per il telefilm My name is Earl di Italia 1, in cui il tema centrale è sempre e solo il sesso, che hanno evidenziato la volgarità espressa sia nel linguaggio utilizzato che nelle situazioni presentate. Un telefilm assolutamente non adatto alla fascia oraria in cui va in onda, prevalentemente seguita dai ragazzi.

Premesso che il tema centrale della serie non è il sesso (magari gli osservatori dovrebbero seguire meglio ciò di cui parlano), non si può che dare ragione al Moige (che però poteva accorgersene anche ad ottobre …) quando parla di fascia oraria non adatta per la serie dato che, fino allo scorso anno, veniva mandata in onda in terza serata. Non è solo la fiction che ruota attorno alla bizzarra lettura del Karma a penalizzare Italia 1:

Porta a porta: lo spot sui casi Yara e Sarah durante Cenerentola non piace

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Antonio Marziale, consulente della commissione parlamentare per l’Infanzia e presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, si è scagliato contro la decisione di inserire lo spot della puntata di Porta a porta dedicata alla vicende di cronaca di Yara e Sarah, durante le pubblicità delle 22.30 del film d’animazione Disney Cenerentola:

L’interruzione di Cenerentola con il trailer di Bruno Vespa sulla puntata di Porta a Porta dedicata alla scomparsa di Yara e Sara è da considerarsi nefastaL’interruzione di Cenerentola con il trailer di Bruno Vespa sulla puntata di Porta a Porta dedicata alla scomparsa di Yara e Sara è da considerarsi nefasta. Non è ammissibile che una delle sempre più rare occasioni di intrattenimento dedicate ai bambini e alle famiglie debba essere funestata da uno spot inquietante, intitolato ‘Chi protegge i nostri figli?’, un condensato di pochi secondi ad effetto in grado di generare apprensione tra i minorenni e gli adulti intenti a seguire il capolavoro disneyano. Esistono leggi, per la verità alquanto ambigue che suggeriscono addirittura il divieto di messa in onda di spot pubblicitari durante i cartoni animati, ma laddove non arriva la legge dovrebbe sopraggiungere il buonsenso, la cui latitanza costituisce un segnale di deriva etica che nuoce gravemente alla salute del servizio pubblico radiotelevisivo. Sarebbe indispensabile conoscere dal presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, on. Sergio Zavoli, la differenza che intercorre tra servizio pubblico ed emittenza privata.

TgLa7, Enrico Mentana a quota 100 conduzioni consecutive porta lo share all’8,5% e in futuro …

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Enrico Mentana ieri sera ha toccato quota cento conduzioni del TgLa7 delle ore 20. E’ giunto il momento, dunque, di fare un primo bilancio dell’esperienza del giornalista a La7.

Eccovi qualche numero: lo seguono 1.988.108 telespettatori pari all’8,28% di share medio (che diventano 2.087.000 e 8,25% se si considera il periodo dal 3 ottobre al 4 dicembre e 2.190.737 e 8,50% se si considera solo novembre); 3.441.455 sono i contatti medi; 26.618.769 è il numero di persone diverse contattate dal notiziario; quasi il 48% della popolazione adulta ha visto almeno un minuto dell’edizione principale del notiziario; il 22 novembre il Tg è stato seguito da 2,7 milioni di spettatori pari al 10,02% di share; rispetto allo stesso periodo del 2009 il tg ha incrementato di 6 punti lo share e del 294% l’audience.

Tv di qualità: una sorpresa sotto l’albero?

Inebriati dall’atmosfera festiva che si comincia a respirare in questi giorni in vista del santo Natale, proviamo ad essere un minimo più ottimisti nei confronti del mezzo televisivo e dei suoi contenuti. Col passare degli anni la tv ha assunto sempre più le fattezze di un supermercato dove la gente si ritrova ad acquistare la medesima merce scadente in mancanza di qualcosa di alternativo, anzi con il rischio che alcuni prodotti disponibili fino al giorno prima, divengano introvabili dal successivo.

La tv della propaganda vorrebbe propinare al suo pubblico, “regali” ben confezionati, infiocchettati e profumati proprio come le strenne natalizie ma dai contenuti discutibili, partendo dal presupposto che lo spettatore vive alla giornata accontentandosi dei pietosi spettacoli a cui è costretto, in mancanza di altro, ad assistere. Cosi può capitare che una fiction di infima qualità ma dai protagonisti bellocci, stile Gabriel Garko per intenderci, riscuota un successo oltre le aspettative e il protagonista in una recente intervista dichiari senza mezzi termini d’essere subissato dalle proposte di lavoro: speriamo che sappia selezionare meglio i copioni che si accatastano sulla scrivania.