Calcio, Germania – Italia su Raiuno, ma le prossime amichevoli …

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Questa sera Raiuno trasmetterà, in diretta da Dortmund, l’amichevole di calcio tra Germania ed Italia. Il collegamento inizierà alle 20.30 subito dopo il termine del Tg1: prima Marco Mazzocchi presenterà l’incontro e manderà in onda un’intervista esclusiva realizzata al commissario tecnico Cesare Prandelli, poi, alle 20.45, la linea passerà a Bruno Gentili, che racconterà la partita, coadiuvato dal commento tecnico di Beppe Dossena e dagli interventi da bordo campo di Aurelio Capaldi. A fine partita Alessandro Antinelli analizzerà con i suoi ospiti il match (dalle 23.00 la diretta si sposterà su Rai Sport 1).

L’amichevole di questa sera è importante, non tanto per il risultato che otterrà la nostra Nazionale in campo, quanto per quello che farà registrare a livello di ascolti: la Rai potrebbe decidere di non trasmettere più questo genere di partite.

La situazione è particolare: il contratto tra la Federcalcio e la Rai è scaduto e i dirigenti della tv di Stato non hanno intenzione di firmare a breve il nuovo accordo. Così, se per questo match (oltre a Italia – Inghilterra Under 21 e una partita della nazionale femminile) all’ultimo la Rai ha deciso di sborsare 3 milioni di euro, per le prossime amichevoli non vi è certezza, tanto che la FIGC ha dovuto rallentare l’organizzazione degli incontri con l’Ucraina (29 marzo a Kiev), di quelli della mini tournee negli Stati Uniti (dal 7 al 10 giugno) e della partita di agosto con la Spagna campione del mondo.

Bruno Vespa: “Lieto che l’informazione di prima serata dopo 17 anni torni su Raiuno”

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Bruno Vespa commenta con gioia la decisione della Rai di proporre un programma d’informazione in prima serata su Raiuno:

Sono molto lieto che l’informazione di prima serata dopo 17 anni torni su Raiuno e ringrazio il direttore generale della Rai di averla proposta al consiglio di amministrazione. Partiremo con la prima serata informativa, che andrà in onda di mercoledì, appena possibile, compatibilmente con le esigenze di palinsesto. Non ci aspettiamo ovviamente ascolti particolarmente significativi perché lo stile informativo di Raiuno non è aggressivo e cerca sempre di essere compatibile con lo spirito del servizio pubblioc. Ma nel panorama informativo attuale, era oggettivamente impensabile che la rete ammiraglia della Rai fosse assente in questo campo negli orari migliori.

Il giornalista sulle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni puntualizza:

Lite Staffelli – Del Noce: condannati entrambi in secondo grado

Vi ricordate la microfonata che nel 2003 l’allora direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce rifilò in faccia a Valerio Staffelli, inviato di Striscia la notizia, che pur di consegnargli il tapiro d’oro l’aveva inseguito fino all’interno di un ristorante romano?

Ebbene: secondo la corte d’appello di Roma, la microfonata non è reato di lesioni personali, ma eccesso colposo di legittima difesa. Per questo motivo Del Noce è stato condannato a pagare 400 euro di multa (anziché gli 800 del primo grado) e Valerio Staffelli a scontare 20 giorni di reclusione, convertiti in 760 euro di multa, per violenza privata.

Tg1 contro Tg3: polemica a distanza tra Augusto Minzolini e Bianca Berlinguer

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E’ scontro tra Augusto Minzolini e Bianca Berlinguer: il direttore del Tg1 ha mandato in onda, nella rubrica Media del proprio telegiornale, un video del Tg3 di tre anni fa, che mostra un’intervista rilasciata dall’allora presidente del consiglio Romano Prodi al giornalista Pierluca Terzulli, per avvalorare la tesi che è cosa comune intervistare in maniera istituzionale il Presidente del consiglio, come ha fatto Michele Renzulli con il premier Silvio Berlusconi. L’aspetto che pare abbia dato più fastidio è la voce fuori campo a commento del servizio che dice: “Anche in quel il giornalista aveva formulato all’allora capo del governo una domanda tutt’altro che insidiosa, ma nessuno si sognò di contestare alcunché”.

Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3, ha commentato:

Con grave scorrettezza il TG1 delle 13.30, per rispondere alle polemiche sollevate dall’intervista di Michele Renzulli a Silvio Berlusconi, estrapola una battuta di un’intervista del 5 luglio 2007 del vice direttore del TG3 Pierluca Terzulli all’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi nel tentativo di dimostrare che ‘siamo tutti uguali’, cioè incapaci di fare i giornalisti, di porre domande vere ai membri dell’esecutivo. Un comportamento a dir poco sleale perché rischia di scatenare un conflitto intestino tra testate della stessa azienda e perché fondato sull’estrapolazione di un frammento di pochi secondi da un contesto di un’intervista ben più ampia, compiendo così un atto di vera e propria falsificazione.

Televoto: Agcom stabilisce nuove regole, soddisfatta l’Unione Nazionale Consumatori

L’Agcom ha approvato ieri le nuove regole applicabili a tutti i servizi di televoto utilizzati nel corso di trasmissioni radiotelevisive. L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni in una nota spiega:

l’obiettivo principale è quello di assicurare agli utenti più trasparenza sul complessivo funzionamento del servizio e soprattutto sulla sua affidabilità, perché chi vota possa confidare sul fatto di partecipare seriamente alla competizione in corso, i cui risultati non devono poter essere alterati da chiamate provenienti da call center, da sistemi automatizzati di invio di sms o anche da tetti di voto molto elevati, che non tutti possono economicamente raggiungere.

Le nuove regole prevedono: la possibilità per gli utenti di conoscere le caratteristiche essenziali del televoto almeno 7 giorni prima dell’inizio della trasmissione, compresi i recapiti per eventuali segnalazioni o reclami; l’esclusione dei voti provenienti da centralini, call center o comunque da sistemi ripetitivi di invio, che alterano l’effettiva rilevazione delle preferenze espresse; i nuovi limiti di 5 e 10 voti dalla stessa utenza, a seconda della durata della sessione di voto, con un massimo di 50 voti settimanali; la totale gratuità dei voti invalidi, per i quali l’utente non deve pagare neanche l’invio; la ripetizione, nel corso della trasmissione, delle informazioni principali sul servizio sui costi del servizio e sul suo complessivo funzionamento e sulla reperibilità del regolamento di televoto; la pubblicazione anche on line, in dettaglio, dei risultati del televoto per almeno 60 giorni di tempo.

Paolo Bonolis: “Non è un periodo felice per la televisione italiana”

Il conduttore Paolo Bonolis, in un’intervista rilasciata a Radio Ies, ha parlato del suo rapporto con la televisione e di come la vede, tanto che, durante la chiacchierata radiofonica, commentando la situazione attuale della tv, ha dichiarato che:

Non è un periodo felice per la televisione italiana, ma non è mai un punto di non ritorno. Quando io sono andato sopra le righe l’ho sempre detto, ho sempre avvertito. Facevo varietà. Quella che vediamo adesso è la realtà. Un paese sano espellerebbe quello che stiamo vedendo. Evidentemente tanto sani non siamo. Però la televisione gridata non fa gli ascolti previsti, anzi: quelli che strepitano ormai se li filano in pochi

Il conduttore, parlando sempre della tv italiana, in particolare dei programma che vengono presentati durante la settimana ha detto:

“si può fare televisione pessima con grandi ascolti o buona televisione con pochi ascolti. Ultimamente vedo pessima televisione con pochi ascolti

Dahlia Tv: oscurata dal 15 febbraio se non si trovano finanziatori, Adoc si muove per tutelare gli spettatori

Il destino di Dahlia Tv è sempre più drammatico e con esso quello di oltre duecentonovantamila abbonati all’emittente digitale terrestre che trasmette le partite di otto club del campionato di calcio di serie A e tutta il campionato cadetto.

Ieri la Lega Calcio è riuscita ad ottenere che il segnale della tv digitale rimanga accesso fino al 15 febbraio, prorogando il credito, ma se nei prossimi 14 giorni non si troverà fondi (Airplus non vuole aumentare il capitale e Ti Media non vuole investire), l’esperienza di Dahlia in Italia finirà con un fallimento e gli spettatori non potranno fare altro che mettersi in coda per farsi rimborsare i soldi.

Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, ci spera ancora:

Tutti contro il canone Rai

A causa dell’aumento del canone tv, oltre duecento persone con età superiore ai 65 anni ed invalide, hanno aderito all’iniziativa class action gratuita contro il canone Rai.

L’iniziativa, è stata fatta a causa dell’aumento del canone rispetto agli anni precedenti ed a causa di un servizio per nulla migliorato. Un signore di 65 anni romano, a causa dei mancati pagamenti del canone degli anni passati, è stato vittima di pignoramento della casa, inoltre,tra coloro che hanno aderito alla class action ci sono quattro persone centenarie, una signora aquilana, una genovese e due di Olbia.

Rai Trade: all’estero interessano le opere del Teatro alla Scala

Le opere del Teatro alla Scala, hanno suscitato l’interesse delle tv estere tanto che c’è stato un bilancio positivo per la musica Made in Italy al Midem (mercato dei diritti musicali) che si è appena concluso a Cannes.

Rai Trade, più esattamente il suo amministratore delegato Carlo Nardello ha detto:

I grandi player internazionali hanno confermato e rilanciato il loro interesse per le grandi rappresentazioni del Teatro alla Scala e per le principali Fondazioni liriche italiane. Abbiamo avuto la dimostrazione che la nostra strategia nell’utilizzazione del segnale digitale ha veramente abbattuto le barriere fra le varie piattaforme di distribuzione e ha permesso la promozione della nostra musica in tutto il mondo. Il mercato è maturo per una nuova forma di fruizione digitale della grande tradizione lirica. Abbiamo già formalizzato infatti, in anticipo sui tempi usuali, gli accordi per l’inaugurazione della prossima stagione del Teatro alla Scala di Milano. Il “Don Giovanni”, diretto dal Maestro Barenboim con la regia di Robert Carsen che aprirà la stagione il 7 dicembre del 2011, sarà trasmesso live dalla tv tedesca Zdf che coprodurrà l’evento”

Annozero: l’ultima puntata costerà 3 milioni di euro alla Rai?

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L’ultima puntata di Annozero potrebbe costare alla Rai tre milioni di euro. Marco Gorra ed Enrico Paoli su Libero di questa mattina scrivono:

Tanto potrebbe costare alla Rai il mancato rispetto dei principi, previsti dal Contratto di servizio, di “pluralismo, obiettività e imparzialità dell’informazione” da parte di Michele Santoro e ora al vaglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni. Se al termine dell’istruttoria, che inizierà il prossimo 3 febbraio con la valutazione dell’esposto presentato dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e la segnalazione dei consiglieri dell’Agcom Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Enzo Savarese e Roberto Napoli, l’Agcom dovesse dare ragione ai ricorrenti, la Rai si vedrebbe costretta a metter mano al portafoglio, staccando un assegno da tre milioni di euro.

I giornalisti spiegano che in tal caso i vertici di viale Mazzini potrebbero rivalersi sul conduttore e anche decidere di sospendere il programma, poi ricordano che anche il Comitato per i processi in tv, organo nato circa un anno fa e delegato a verificare il rispetto del codice di autoregolamentazione, potrebbe prendere provvedimenti, ma:

Sanremo 2011, Antonio Catricalà: “Squalificati i concorrenti votati dal call center”, favorevole Unione Nazionale Consumatori, contrario Adoc

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A partire dal Festival di Sanremo 2011 il sistema del televoto sarà più trasparente. Ad annunciarlo è stato il segretario generale dell’Agcom Roberto Viola:

Mercoledì prossimo porteremo in consiglio i primi dati e le prime indicazioni che saranno quindi pronte già per il Festival. Per il resto delle misure, ovviamente, ci vorrà più tempo. Abbiamo deciso dei parametri di comportamento per quanto riguarda la trasparenza, i meccanismi di funzionamento, il calcolo del numero dei voti e i costi; il senso di questa nostra operazione è quello di dare maggiore trasparenza al sistema del televoto. Abbiamo riscontrato disponibilità da parte degli organizzatori del Festival ad adottare queste prime misure.

Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà a Metro anticipa i provvedimenti:

Tg4, Emilio Fede smentisce il prepensionamento

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Emilio Fede smentisce di essere in procinto di lasciare il Tg4: il direttore, contattato telefonicamente da Il Corriere della Sera, dice:

Io in procinto di essere “pensionato” o “dimissionato”? Lo scrive Dagospia? Ma figuriamoci, quelli scrivono solo baggianate, lo sanno tutti! Ne ho parlato proprio con Crippa, che mi ha appena detto: “Emilio, stai tranquillo. L’azienda non ci pensa proprio a chiederti una roba del genere”. E su questo ho avuto rassicurazioni anche da Fedele Confalonieri.

Emilio Fede assicura di non aver sentito Berlusconi da quando è scoppiato il Rubygate, poi aggiunge:

Emilio Fede via dal Tg4 per affermazioni non gradite da Silvio Berlusconi?

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Colpo di scena: secondo Dagospia Emilio Fede a giugno potrebbe lasciare il suo posto da direttore del Tg4, a causa di qualche parola di troppo pronunciata dal giornalista durante la trasmissione In ½ ora di Lucia Annunziata riguardo Piersilvio Berlusconi (“La discoteca di Arcore? Serve al figlio maggiore e ai suoi amici”).

Il sito di Roberto D’Agostino spiega:

La sua situazione, secondo i bene informati, era critica da qualche settimana. La notizia sulla famigerata «cresta» (i 400 mila euro sfilati dalla presunta commissione a Lele Mora, circostanza smentita dal giornalista) aveva naturalmente fatto infuriare Berlusconi. Se il direttore del Tg4 era rimasto al suo posto lo doveva, paradossalmente, all’affaire Ruby: la sua rimozione sarebbe suonata come un’ammissione di colpa e di bunga bunga (come dire: «Ti caccio perché hai lucrato sulle mie festicciole») Dicono che ci si era decisi, allora, per l’allontanamento morbido: farlo «durare» fino a maggio e «pensionarlo» per raggiunti limiti d’età (Fede compirà 80 anni il 24 giugno). Poi, però, è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’eccesso di Fede, appunto.