Il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi è rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto in autostrada sulla A7 Milano – Genova all’altezza di Ronco Scrivia in direzione Portofino.
Il figlio del Presidente del Consiglio settimana scorsa intorno alle 22.30 (ma la notizia è stata data solo oggi) era a bordo della sua Porche 911 quando, dopo aver urtato un oggetto in curva e aver bucato una gomma, ha sbandato e fatto un testacoda. La stessa sorte è toccata all’auto della scorta che ha urtato lo stesso oggetto e bucato una gomma e ad un terzo veicolo estraneo ai primi due.
L’indiscrezione che voleva Michele Santoro e Annozero fuori dai palinsesti autunnali 2011 di Raidue ha trovato conferma in una nota rilasciata qualche minuto fa da Viale Mazzini dove si annuncia la risoluzione del rapporto tra le due parti. Scrive il comunicato stampa Rai:
Rai e Michele Santoro hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso – da troppo tempo pendente – altrimenti demandato alla sede giudiziaria. Si e’ ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale. A tal fine le Parti hanno altresì convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione.
I palinsesti autunnali 2011 della Rai non dovrebbero riservare sorprese: secondo l’Agi i programmi storici ci sarebbero tutti, specie quelli che tanto sembravano essere a rischio per il rinnovo dei contratti dei conduttori, ovvero Report, Ballarò, Che tempo che fa, o quelli più volte contestati dalla maggioranza del governo, come Annozero e Parla con me.
Nonostante la presenza dei programmi nello schema proposto quest’oggi in Cda per un primo esame, non è chiaro se alcuni conduttori, come Michele Santoro o Fabio Fazio, faranno ancora parte della squadra Rai.
Grazie allo Studio Frasi (riportato da Il sole 24 ore), che ha rielaborato i dati auditel della stagione televisiva che si è appena conclusa (12 settembre 2010-28 maggio 2011), possiamo fare il punto sulla salute delle reti generaliste. Il quotidiano parla di “esodo”, di “coperta degli ascolti sempre più corta”, di pubblico che vede il moltiplicarsi dei canali digitali come “via di fuga dalla tv generalista”.
Veniamo ai dati:Raiuno ha perso oltre un punto di share, ma con la media del 20,02% (2.161.041 telespettatori) è sempre la rete più vista dagli italiani; peggiora Canale 5 che perde oltre 114mila spettatori e passa al 18,15% di share (1.958.81 telespettatori); Raidue, perde 16mila spettatori mediamente, ma è la terza rete più seguita con l’8,82% di share (952mila telespettatori); Italia 1 scende al 8,44% di share (910.790 spettatori ovvero 54.771 spettatori in meno) e perde la quarta posizione a scapito di Raitre che sale all’8,79% di share (948.930 spettatori ovvero 76.340 spettatori in più); Rete 4 è sesta con il 6,92% di share (746.495 spettatori – 25.883 unità rispetto un anno prima); La7 incrementa il suo pubblico di oltre 81mila unità e si porta al 3,45% di share (371.995 telespettatori), anche grazie al cosiddetto effetto Mentana che ha portato il suo TgLa7 all’8,46% superando il Tg4 di Emilio Fede.
Su Il Giornale Maurizio Caverzan rivela che da qualche settimana Michele Santoro e Fabio Fazio sono in trattativa con La7: il conduttore di Annozero e quello di Che tempo che fa avrebbero già incontrato Giovanni Stella, vice presidente esecutivo e amministratore delegato di Telecom Italia Media. Il trasloco di Santoro (appoggiato da Enrico Mentana) potrebbe avvenire alla fine del 2011 e sarebbe accompagnato da quello dei suoi fedeli Sandro Ruotolo e Alessandro Renna, da Vauro e da Marco Travaglio, mentre quello di Fazio, che ha il contratto in scadenza a giugno, potrebbe avvenire già in autunno. Con il conduttore arriverebbero a La7 anche Luciana Littizzetto e Roberto Saviano.
Le tanto agogniate nuove nomine della Rai, proposte dal nuovo direttore generale Lorenza Leinon hanno convinto il consiglio d’amministrazione. Ciò vuol dire che tutti i posti vacanti sono rimasti tali e tutti i subentri sono bloccati.
Cosa ha proposto ieri Lorenza Lei? A quanto pare aveva rilanciato la candidatura di Susanna Petruni al Tg2 (in corsa anche il direttore di Radiue 2 Mucciante), di Gianluigi Paragone a Raidue, di Mauro Mazza a Rai Fiction al posto di Fabrizio Del Noce (dirottato a Rai Cinema) di Angelo Teodoli a Raiuno, di Maria Pia Ammirati a Raitre al posto di Paolo Ruffini (promosso a vicedirettore generale – ruolo già rifiutato), di Piero Gaffuri (attualmente ai Nuovi Media Rai) alla nuova direzione intrattenimento, di Giuseppe Sangiovanni alla Produzione Tv, di Carlo Nardello a capo del personale e di Valerio Fiorespino alle Riserse Tv.
Secondo una ricerca dell’Indiana University (Usa), pubblicata su ‘Media Psychology’, sono l’azione e l’avventura (e non la violenza come riportava l’analisi precedente americana), a tener incollati i bambini al televisore, quindi cari genitori tranquillizzatevi!
Andrew Weaver, capo del team che ha effettuato questa analisi all’Indiana University, ha detto che:
Ai produttori televisivi possiamo dire con sicurezza che se la violenza c’è, o non c’è, i bambini seguiranno i loro cartoni animati ugualmente”.
Rai 3 e Italia 1 dedicano poco spazio al benessere e alla salute. È quanto si legge nello studio condotto dal Codacons in merito alla sanità in televisione. Se la terza rete Rai e la rete giovane di Mediaset risultano essere il fanalino di coda, stessa cosa non si può dire di Rai 1 e Rete 4 in quanto conquistano la maglia rosa in servizi televisivi, talk show e quant’altro dedicati alla sanità.
Nel complesso il sondaggio del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori si legge che è la Rai a battere Mediaset 1 a 0. La televisione di stato si occupata più del doppio di argomenti riguardanti il benessere rispetto alla concorrenza. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha fatto sapere in una nota:
Agcom ha punito l’eccessiva esposizione mediatica riservata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi da Tg2, Tg5, Studio Aperto, Tg1 e Tg4 nella giornata di venerdì 20 maggio con multe da 100mila euro nei primi tre casi e da 258mila euro (il massimo della multa) negli ultimi due casi. L’autorità dice:
le interviste a Berlusconi, tutte contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale, ed omologhe per modalità di esposizione mediatica, hanno determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall’ Agcom.
Non si sono fatte attendere le reazioni. Mediaset in una nota si dice allibita:
Carlo Tecce su Il Fatto quotidiano di stamane cerca di delineare le possibili mosse future di Lorenza Lei: il direttore generale della Rai nei prossimi quindici giorni dovrebbe riempire alcuni ruoli rimasti scoperti e potrebbe attuare alcune sostituzioni.
Raidue e Tg2. Al posto del direttore di rete Massimo Liofredi potrebbe arrivare Gianvito Lomaglio, già caporedattore al Tg3 Lombardia. Per accontentare la Lega, invece, è possibile che al posto del direttore ad interim del Tg2 Mario De Scalzi, la direzione del telegiornale della seconda rete venga affidato a Gianluigi Paragone.
Milano, 19 maggio 2011 , Sky Italia è stata la piattaforma che ha creduto nel 2008 nelle potenzialità di Current TV lanciando il canale in esclusiva. Una scelta dettata dalla convinzione che si trattasse di un canale che arricchiva l’offerta di informazione e di approfondimento della piattaforma , un’offerta che mette a disposizione dei suoi abbonati altri 64 canali di informazione italiani ed internazionali. Questa convinzione è rimasta e, per questo, quando il contratto con Current è giunto alla sua naturale scadenza, Sky Italia ha proposto un rinnovo con un’offerta in linea con il mercato, con il contesto economico e con le performance di Current. Un’offerta peraltro coerente con quelle in discussione con altri editori nostri partner, tra cui diversi editori italiani. Il management di Current TV ha ritenuto di non rispondere neanche a questa offerta, richiedendo invece un aumento dei corrispettivi da parte di Sky pari al doppio di quelli attuali. Un livello di incremento che nessun altro editore con cui Sky collabora ha mai richiesto a Sky durante gli ultimi anni. Questa scelta ha dunque portato, nostro malgrado, alla decisione di non rinnovare questo rapporto.
Sky ha deciso di cancellare il canale italiano di Current, la tv indipendente fondata nel 2005 da Al Gore e Joel Hyat. La notizia è stata commentata dal fondatore del canale tv, nonché Nobel per la Pace 2007, con queste parole:
Noi a Current abbiamo dedicato il nostro network internazionale a liberare dal guinzaglio chi racconta la verità; e per chi racconta la verità in Italia non c’è momento più critico di questo.
Dopo gli ascolti clamorosamente bassi di ieri sera, poco più di 2 milioni di spettatori e l’8,27% di share (e fortemente penalizzante per la rete ammiraglia in periodo di garanzia), la Rai ha deciso di sospendere anzitempo Ci tocca anche Vittorio Sgarbi il programma culturale di Vittorio Sgarbi.
Il comunicato stampa della Rai è laconico:
La Direzione di Rai1, considerati i dati di ascolto di “Ora ci tocca anche Sgarbi”, ha deciso di sospendere la trasmissione. La decisione è stata comunicata al Professor Sgarbi che l’ha condivisa.
Il mio canto libero, il tanto problematico programma che condurrà su Raiuno Vittorio Sgarbi, andrà in onda regolarmente da mercoledì 18 maggio, ma con dei sostanziali cambiamenti. Ieri il critico aveva scritto al direttore generale della Rai Lorenza Lei questa lettera:
Non vedo a quali codici debba essere richiamato dopo essere stato, a partire dalla mia telefonata a te alle 23.10 di mercoledì scorso, dopo averti invano atteso negli studi nei quali eri annunciata, informato che non era confermata la conferenza stampa prevista da circa quindici giorni. Non erano stati ancora mandati in onda gli spot registrati circa venti giorni fa da due settimane, mi si annunciava informalmente lo slittamento del programma dal 18 al 25 maggio, mi si chiedeva di cambiare l’argomento, mi si toglieva la diretta, confermata in più occasioni dallo stesso Masi, mi si chiedeva di cambiare titolo.
In sostanza quasi nulla di quello definito in sei mesi e focalizzato negli ultimi due con il Direttore generale Masi e senza escludere, se non per sua scelta, il Direttore di RaiUno, veniva rispettato per vostra unilaterale decisione. Senza neppure informarmene, se non casualmente, e per avere io deciso di telefonarti in un crescente sfogo e in un disappunto che mi ha visto imprecare in un alterato monologo, indifferente che fosse in viva voce come qualcuno ti ha detto, perché di voce si sentiva soltanto la mia, come sarebbe stato a telefono chiuso; mentre tu hai risposto con poche educate parole di considerazione e di richiamo all’equilibrio e alla tranquillità, senza alterarti. La voce alterata, lo sarebbe stata comunque, era la mia. E tu hai manifestato equilibrio e ragionevolezza. Nondimeno io nel mio rapporto con la RAI non ho nulla da rimproverarmi e ho lavorato con impegno e passione, senza assumere atteggiamenti o presumere di non coinvolgere la rete o i vertici della televisione, assiduamente frequentati e informati. In particolare Masi e Paglia. Credendo che essi, nel ruolo, fossero sufficiente garanzia, non ho neppure per un attimo pensato che, nell’avvicendamento, avrei dovuto rimettere in discussione titolo, orario, giorno di messa in onda, argomento, diretta a cinque giorni dall’inizio del programma, dopo sei mesi di lavoro corretto e coerente, oltre a quello che avete chiesto in perfetta discontinuità con il lungo e impegnativo lavoro svolto. Ci manca solo che mi chiediate di cambiare sesso. Ritenendo che tutto questo sia inaccettabile, vorrei che mi fosse risparmiata anche la beffa di una lettera di richiamo, non so a quali codici e valori, forse per stigmatizzare “la viva voce”, non avendo fino a questo momento ancora sentito la voce, né viva né morta, del Direttore di rete. Per questo sono disponibile a qualunque soluzione sia rispettosa della mia dignità e del mio lavoro, senza moniti o prediche che mi sembrano del tutto fuori luogo e irricevibili. Naturalmente di fronte a una frattura insanabile non mancherò di rivendicare il mio lavoro e la mia correttezza con il conforto dei rapporti continui, rispettosi e assolutamente lineari con il Direttore Masi. Sconcertato, ma non pentito (di ciò che non ho fatto), ti invio disorientati saluti.
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