Mediaset: tagli al personale giornalistico

I giornalisti di Videonews sono in stato di agitazione. La decisione arriva dopo l’annuncio da parte di Mediaset di licenziamenti e dopo le chiusure di La versione di Banfi e di Domenica Cinque (dal 2012). L’assemblea dei giornalisti di Videonews giudica “inaccettabile il taglio di personale giornalistico applicato dall’Azienda alle redazioni dei programmi della testata. E’ la prima volta che Mediaset annuncia licenziamenti, avvenuti nell’imminenza della scadenza dei contratti a tempo determinato e senza valutare la possibilita’ di ricollocazione dei colleghi all’interno delle testate dell’Azienda”.

Matrix a rischio chiusura

Dopo Domenica Cinque, Mediaset potrebbe decidere di chiudere Matrix di Alessio Vinci. L’indiscrezione è stata pubblicata oggi dal quotidiano Libero. La decisione di porre fine alla trasmissione del talk di approfondimento della seconda serata di Canale 5 (ma c’è anche la possibilità che si scelga la riduzione del numero di puntate, da due a una alla settimana) dovrebbe essere assunta per razionalizzare ulteriormente i costi. A questo proposito, la chiusura anticipata (a fine anno) di Domenica Cinque comporterà un risparmio di 6 milioni di euro.

The Money Drop, traino vincente per il Tg5?

Chiusa la positiva parentesi rappresentata da Avanti un altro, di Paolo Bonolis, Canale 5 da stasera torna ad affidare la fascia preserale a Gerry Scotti. Non più Chi vuol essere milionario, ma un nuovo format Endemol, già collaudato in 30 paesi, The Money Drop. Considerando che del meccanismo del gioco già abbiamo scritto, appare interessante analizzare la novità nel palinsesto dal punto di vista degli ascolti.

Santoro floppa e Sky si scaglia contro Auditel

Michele Santoro sarebbe furioso per il calo netto di ascolti registrati in occasione della puntata di Servizio Pubblico di giovedì scorso. E Sky si scaglia contro l’Auditel, la società che fornisce i dati di ascolto dei programmi televisivi. Infatti, per tre venerdì di seguito Auditel ha sfornato in ritardo gli ascolti del giovedì, la sera in cui va in onda Servizio Pubblico (e X Factor). Il programma di Santoro, come noto, viene trasmesso sul satellite, su un network di tv locali e sul web.

Dunque dopo il dato fornito da Auditel, secondo cui gli spettatori del talk di Santoro giovedì sono stati 1 milione 164mila, 4.99% di share (al debutto erano 2 milioni 838mila, share 12%), Sky ha preso atto “con rammarico” dei ripetuti ritardi ed ha emesso il suo verdetto:

L’Antitrust condanna l’Auditel: “Viola la disciplina a tutela della concorrenza”

Tempi duri per l’Auditel? Forse il giudice supremo della televisione, quello che determina la vita o la morte dei programmi televisivi, e di conseguenza, dei conduttori e dei direttori di rete, potrebbe essere condannato in maniera formale dall’Antitrust, autorità che controlla la corretta concorrenza sui mercati.

Infatti, spinta da un esposto di Sky partito nell’autunno del 2009, l’Antitrust ha avviato un “processo” all’Auditel, che, dopo due anni, arriva adesso alla fine; nelle ultime settimane, l’Antitrust ha scritto una bozza di provvedimento, l’ha trasmessa ad una seconda Autorità, il Garante per le Telecomunicazioni, perché esprimesse un parere. Il Garante per le Tlc ha dato il suo parere giovedì scorso. Ed ora l’Antitrust potrà ufficializzare la sua condanna. A renderlo noto è il quotidiano Repubblica.

Augusto Minzolini dal Tg1 al Tg4?

Nuove indiscrezioni sul valzer di poltrone nelle redazioni dei telegiornali nazionali. Oggi.it infatti rivela che se Augusto Minzolini, come pare, sarà costretto a lasciare il Tg1 (sebbene il direttorissimo abbia smentito pochi giorni fa parlando col Corriere della Sera), non è più certo che il suo posto sarà preso da Antonio Preziosi. Infatti, tra i candidati ci sarebbero anche Mario Calabresi, attuale direttore de La Stampa, e Mario Orfeo, ora al Messaggero e già direttore del Tg2.

Tg1, al posto di Minzolini: Preziosi, Calabresi, Orfeo o Napoletano?

Cambio al governo, fuori Berlusconi, dentro Monti. E di conseguenza, molto probailmente, cambi alle direzioni dei telegiornali Rai. Al centro del valzer dei nomi l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, il quale però sarà protagonista solo indirettamente, stando a quanto scrive Italia oggi. Cioè non sarà lui a spostarsi, ma sarà lui a indirizzare i suoi alfieri verso mete prestigiose.