Andrea Pezzi a Cinetivù: in Italia manca il gioco di squadra

 Che fine ha fatto l’emiliano Andrea Pezzi? Se lo saranno chiesto i numerosi fan che negli anni lo hanno seguito dietro i microfoni di radio Dee Jay e in televisione prima su Mtv (Kitchen, Sushi), poi su Mediaset e la Rai (alla conduzione tra l’altro dell’interessante Internet Cafè). Nel 2006 ha fondato la OVO Srl, un’enciclopedia video. Di recente Pezzi si è dedicato all’attività di scrittore, proprio in questi giorni è impegnato nella promozione del suo primo libro Fuori Programma edito da Bompiani. Noi di Cinetivù lo abbiamo incontrato, ecco cosa ci ha detto.

Andrea, Fuori Programma è una biografia ma anche un diario colmo di riflessioni….

E’ un percorso di vita, una biografia culturale, professionale ed umana. Io ho vissuto la mia giovinezza andando spesso fuori dai tracciati classici perché quelli non mi portavano dove volevo. Le emozioni e le intuizioni di questo viaggio ho provato a scriverle anche ad uso e consumo di altri che fanno o che faranno scelte coraggiose come le mie.

Cito testualmente dal tuo libro: “L’essere va conosciuto, va diventato, non è possibile possederlo”. Un po’ l’opposto di quello che sta realmente accadendo?

Tutti parlano del primato dell’essere sull’avere, ma concretamente cosa significa nessuno lo sa. La conoscenza è evidenza interiore e vive di pura soggettività, è un piacere calmo e colmo che si sente dentro e che ti consente di scoprire la realtà per quello che è. Quando lessi che è dalla conoscenza e dalla coscienza di sé che nasce ogni piacere… non capii concretamente cosa significasse. Poi ho scoperto e studiato il pensiero di un uomo, Antonio Meneghetti, e finalmente ho trovato gli strumenti per capire davvero. Quello che manca ai giovani è una tecnica per comprendere il reale. C’è un detto russo che dice: “la differenza tra un servo e un padrone è che il padrone ha l’informazione giusta”. Conoscere il reale è la chiave di ogni felicità e realizzazione. L’essere è il reale.

Ris Roma, Euridice Axen a Cinetivù:”Non voglio essere prevedibile!”


Questa settimana Cinetivù ha incontrato Euridice Axen, figlia d’arte della coppia d’attori Eva Axen e Adalberto Maria Merli, che il pubblico televisivo sta apprezzando su Canale 5 nel ruolo del capitano Lucia Brancato della sesta stagione di Ris Delitti Imperfetti diretta da Fabio Tagliavia, da questa edizione spostata da Parma a Roma. Alle sue spalle esperienze come doppiatrice, attrice teatrale, nelle soap Centovetrine, Vivere e nelle fiction Medicina Generale 2 (Rai), Carabinieri 7, Distretto di Polizia 9 (Mediaset).

Euridice immaginiamo non sia stato facile sostituire nel cuore del pubblico televisivo il capitano Riccardo Venturi (Lorenzo Flaherty) vero?

Io non ho mai sentito il peso di questo ruolo perchè in realtà è cambiata tutta la squadra dei Ris eccetto Fabio Troiano (tenente Daniele Ghirelli) e Jun Ichikawa (tenente Flavia Ayroldi), è cambiata ambientazione… è cambiato tutto! E’ che io di solito penso a me e non faccio mai paragoni! In ogni caso la nota positiva è che ricevo solo complimenti per il personaggio di Lucia Brancato e questo naturalmente mi riempie di gioia.

Gli ascolti stanno dando ragione alla scelta di inserire ruoli inediti nel cast tra cui il tuo: come ti sei preparata a questa nuova appassionante sfida?

Non è stato facile perchè il ruolo è delicato! Non volevo cadere nel cliché! Non volevo farla troppo maschile ma neanche ostentare femminilità! Volevo fosse un personaggio forte, deciso ma anche fragile e perché no anche un po’ ambiguo.. lasciare sempre un alone di mistero.. lasciare che lo spettatore si fidi ma non fino in fondo.. non fare un personaggio prevedibile!

Martina Panagia a Cinetivù: “Dopo La3 vorrei il cinema!”

Questa settimana Cinetivù ha incontrato la milanese Martina Panagia, modella, presentatrice tv, protagonista di alcuni famosi spot pubblicitari fra cui quello di una nota marca di caffè con testimonial George Clooney, alla conduzione di trasmissioni televisive per All Music (poi Dee Jay Tv) e per il canale 430 di Sky, Yatch and Sail (World Boat e World Boat special edition). Al momento Martina è uno dei 15 3Jay che compaiono nel palinsesto de La3 il nuovo canale Sky (133) interamente dedicato ai gameshow.

Martina come sei approdata al mondo della televisione?

Quando frequentavo il liceo, il locale di fianco alla mia scuola ospitava una delle selezioni per partecipare ad un famoso concorso di bellezza. Quel giorno io ed un’altra mia compagna di classe, per saltare l’interrogazione di latino, decidemmo di candidarci e partecipare. Selezione dopo selezione, arrivai alla finalissima e mi classificai tra le prime tre. Quello fu il primo passo, poco dopo arrivò la conduzione di Cani Gatti & Altri Amici su Rai2.

Tempo fa ti abbiamo vista presentare la classifica di All Music (ora Dee Jay Tv), ti piacerebbe tornare a condurre un programma musicale?

Certamente. Io amo parlare alle persone, che si tratti di imbarcazioni (come per World Boat su Yatch & Sail), di musica, di cinema o anche semplicemente per intrattenerle durante un noioso pomeriggio domestico. Potrei parlare di tutto e di qualsiasi argomento, per me l’essenziale è comunicare.

Colpo di Fulmine, Samantha Capitoni a Cinetivù: “Speriamo diventi una serie”

Samantha Michela Capitoni è tra i protagonisti di Colpo di Fulmine il film in prima tv con Roberto Farnesi e Lola Ponce, diretto da Roberto Malenotti e prodotto dalla Dap dei fratelli De Angelis, in onda questa sera alle 21.10 su Canale 5. Cinetivù l’ha incontrata in occasione della conferenza stampa di presentazione.

Samantha puoi anticiparci qualche particolare sul tuo personaggio Iris?

Iris è una concorrente del festival della canzone al quale partecipa anche Maya (Lola Ponce), è una ragazza determinata che vuole arrivare al successo ma che depone tutte le armi quando prevale il senso dell’amicizia. Un personaggio istintivo ed ambiguo che non rinuncia ai suoi sogni ma che nutre sentimenti e manifesta sensibilità quando la realtà si mostra diversa.

Originariamente il film avrebbe dovuto intitolarsi Cenerentola 2000, viene infatti descritto come una favola dei tempi moderni, secondo te e ancora possibile parlare di favole nel 21mo secolo?

Ti rispondo con una frase di Paolo Coehlo:“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”. Quindi ritengo ogni periodo, epoca ed età sempre giusti per sognare e vivere una favola.

Francesca Senette a Cinetivù:”Pagata per non lavorare!”

Questa settimana Cinetivù ha incontrato uno dei volti più celebri del giornalismo televisivo: Francesca Senette, una lunga carriera suddivisa tra impegni tv e collaborazioni con numerose testate tra cui Libero e Donna Moderna.

Francesca sappiamo che la tua carriera giornalistica è iniziata ai tempi dell’università, quali sono state le tue prime esperienze?

Scrivevo su un settimanale, L’informazione dell’Altomilanese e mi occupavo di politica, attualità, interviste a personaggi dell’imprenditoria e della società, una bella esperienza nata un po’ per gioco. studiavo, avevo un po’ di tempo libero e mi piaceva mettermi alla prova.

Poi è arrivata la tv: otto anni al TG4 di Emilio Fede e alla conduzione del rotocalco Sipario, cosa ricordi di quel periodo? Hai qualche aneddoto da raccontarci?

Aneddoti moltissimi, e alcuni divertenti: la prima telefonata di Fede, per esempio, credevo fosse lo scherzo di un collega di Antenna 3 e gli ho chiuso il telefono in faccia. Poi il primo servizio realizzato per il TG4, era su un cantiere, su una gru: al direttore non piacque e mi lanciò la video cassetta in testa, ma conservo anche ricordi piacevoli e grandi gratificazioni, come la conduzione al suo fianco di un evento tragico ma mediaticamente molto importante quale fu l’11 settembre. Di Sipario amavo le conduzioni in diretta dal festival di Sanremo e dal Lido di Venezia, dal red carpet di Cannes.

La politica fa ridere, a Cinetivù Federica Cifola

 Non è facile ripercorrere in poche righe la lunga carriera artistica di Federica Cifola, romana classe 1971, che il pubblico radiofonico e televisivo ha imparato ad apprezzare negli imperdibili duetti comici con l’immancabile Paola Minaccioni, dal recente Lost in Wc dove interpreta il ruolo di una escort nei bagni di Palazzo Grazioli, alla presa in giro degli spot pubblicitari di una nota compagnia telefonica, fino all’ esilerante caricatura del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

Dopo la gavetta teatrale che come recita la biografia sul sito di Raitre, la vede interprete di tanti autori importanti tra cui Brecht e Gogol, Federica approda in radio dove conduce tra gli altri Venite già mangiati su RTL 102.5 e A piedi nudi su Radio Due con Gianni Fantoni, oltre alla partecipazione al programma di Lillo e Greg 610. In tv l’abbiamo vista nel programma Visitors di Gregorio Paolini, Assolo di Fabio Di Iorio, Due sul divano di Fabio Di Iorio, Bra di Serena Dandini, Sabato italiano con Pippo Baudo, Second Italy di Amurri-Brunetta, fino ad approdare alla Gialappa’s Band in Mai dire martedì, tutt’ora la vediamo frequentare assiduamente Parla con me, l’appuntamento serale con Serena Dandini su Raitre.

Federica cosa stai preparando in questo periodo?

Sempre in movimento con la mia amica e collega Paola Minaccioni, stiamo girando delle puntate zero con nuove situazioni comiche che non posso ancora svelare, poi sempre Parla con me e Radio Due con la trasmissione di Lillo e Greg 610 e quella del grande Enrico Vaime Black out!

Alessandra Bellini a Cinetivù, senza studiare non si diventa attori

Attrice e presentatrice, Alessandra Bellini ha mosso giovanissima i primi passi nel mondo dello spettacolo, interpretando alcuni spot pubblicitari che l’hanno subito resa familiare al grande pubblico, non è un caso che si parli di “passi” vista la sua grande passione per la danza e la ginnastica artistica, poi arrivano diverse esperienze televisive come interprete di fiction in Una vita in gioco con Mariangela Melato, le due serie di Pazza Famiglia al fianco di Enrico Montesano, Le ragazze di Piazza di Spagna, Un medico Famiglia e Tutti pazzi per amore dove ricopre il ruolo di Chiara. Tra i suoi trascorsi la partecipazione a Tutti a casa programma Rai del sabato Sera con Pippo Baudo, alla conduzione de La Banda dello Zecchino e dei musicali Zona Franka e Top of te pops sempre sulla Rai, oltre alle esperienze al cinema fra gli interpreti de Il burattinaio con Fabio Testi, Per rabbia e per amore con Nino Manfredi e Giuliana De Sio, Tifosi di Neri Parenti, I banchieri di Dio-Il caso Calvi di Giuseppe Ferrara e Questa notte è ancora nostra di Genovese e Miniero.

Alessandra quali di queste esperienze ricordi con maggior piacere?

Ricordo con affetto ogni singolo set e studio televisivo. Ho sempre cercato di dividermi tra recitazione e conduzione ed ancora oggi non ho ben capito quale delle due strade mi attrae di più. Ogni singola esperienza mi ha arricchito profondamente. Ho iniziato molto presto, a 13 anni….un’intera estate sul set con Mariangela Melato che mi ha completamente stregato. Vederla recitare mi ha fatto capire che quello che sembrava un gioco era in realtà proprio quello che volevo fare seriamente da grande! Ho sempre amato profondamente il cinema e l’arte in genere (non a caso la mia laurea con 110 e lode in lettere indirizzo spettacolo all’università La Sapienza di Roma). Ho sempre avuto la possibilità e la fortuna di lavorare con grandissimi attori. Ma anche sul settore conduzione mi sono divertita moltissimo. Ho avuto la fortuna di iniziare con Pippo Baudo il sabato sera quando ancora frequentavo l’ultimo anno di liceo. Poi per anni ho condotto programmi per bambini. E’ una scuola pazzesca perchè i bambini sono imprevedibili e devi sempre essere pronta a qualsiasi cosa possano dire o fare. Poi Top of the Pops che mi ha fatto passare un meraviglioso anno tra Milano e Londra con i più grandi artisti della musica mondiale.

Gianluca Ansanelli a Cinetivù, in tv ci sono troppi reality

Presentatore, cabarettista, autore: è un artista a tutto tondo il napoletano Gianluca Ansanelli, che il pubblico televisivo ha imparato ad apprezzare con gli azzeccati show comici Telegaribaldi, Ave Cesare, Trambusto, poi trasmesso anche da Raiuno nel 2005 con il titolo di Ride Rai. Alle spalle una solida carriera di attore teatrale che gli consente di interpretare ruoli in fiction di successo come Distretto di polizia 7, RIS 5 e Due Imbroglioni e mezzo con Claudio Bisio, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, dove interpreta il ruolo dell’ispettore Santoro, la cui seconda serie andrà presto in onda su Canale 5.

Al cinema lo abbiamo visto ne Il ritorno del monnezza e La seconda volta non si scorda mai. Ansanelli gode di un’ottima fama anche come autore: oltre ad aver firmato numerosi spettacoli teatrali e monologhi, suoi sono i quiz show Il colore dei soldi condotto da Enrico Papi per Italia 1, Reazione a Catena per Raiuno presentato da Pupo, ma anche Stracult, il radiofonico A tutte le auto per il network Kiss Kiss e la sitcom Suonare Stella con Max Tortora andata in onda su Raidue nel 2006. Nel 2009 esordisce alla regia cinematografica con il cortometraggio, da lui scritto e diretto, Autovelox, con Eos Galbiati, Nicolas Vaporidis e Armando De Razza. evento speciale al Giffoni Film Festival 2009.

Gianluca puoi parlarci di Autovelox il tuo lavoro più recente?

È un cortometraggio realizzato con il contributo del ministero della Gioventù. Il tema è quello della sicurezza stradale, il racconto è un piccolo film di 8 minuti e mezzo, la storia fa riflettere ma anche divertire e il finale è sorprendente, si può vedere su internet cliccando su You Tube ma presto dovrebbe andare nelle sale cinematografiche una versione breve del corto.

Toni Garrani a Cinetivù, la televisione disprezza il pubblico

 Una quarantennale carriera artistica caratterizza il ricco curriculum del romano Antonio Garrani o più familiarmente Toni. Attore come il padre Ivo, conduttore, autore, esordisce in teatro nel 1970. Insieme a una solida esperienza sul palco dove lavora a fianco di nomi del calibro di Giancarlo Sbragia, Gabriele Lavia, Sergio Fantoni, Ilaria Occhini, Luigi Vannucchi, tra i tanti, approda anche in tv dove recita in numerosi sceneggiati fra cui Il Mercante di Venezia del 1978 e nei più recenti R.I.S. – Delitti imperfetti su Canale 5, la soap Un posto al sole su RaiTre, Incantesimo su RaiDue, Butta la luna, Madre detective, Capri 2, Fidati di me, Don Matteo su Raiuno. Dal sodalizio con Michele Mirabella nasce una serie di programmi per la radio e la tv fra cui Tra Scilla e Cariddi su Radio2 Rai e i televisivi Ricomincio da due (1990) con Raffella Carrà, La Piscina (1993) con Alba Parietti, Tivvùcumprà (1995), ha condotto diverse edizioni di Cominciamo Bene su Raitre e nel 2003 ha interpretato il ruolo del giudice Paolo Borsellino nel film Scorta QS21 (Gli Angeli di Borsellino) regia di Rocco Cesareo.

Toni, la tua è una carriera artistica di prim’ordine, puoi ritenerti soddisfatto o conservi ancora un classico sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe fare del cinema d’autore, che del resto in Italia naviga su percorsi carsici, sotterranei. E’ un ambito in cui ancora si vedono cose interessanti.

In teatro hai conosciuto delle figure storiche, puoi raccontarci la tua esperienza con una di loro?

Giancarlo Sbragia, è stato il mio maestro, quello con cui ho cominciato a rubare le prime nozioni di una recitazione secca, scarna, essenziale, ma densa e piena di pathos interiore.

Un caso di coscienza: a Cinetivù Barbara Livi confessa, ho seguito vere autopsie

 L’abbiamo vista di recente ricoprire ancora il ruolo dell’anatomopatologa Erica Lacerba moglie dell’avvocato Rocco Tasca (Sebastiano Somma) in Un caso di coscienza 4 su Raiuno purtroppo scomparsa durante la prima puntata: è Barbara Livi attrice di cinema, televisione e teatro, ma anche modella agli inizi della sua carriera come recitano le note biografiche quando vince nel 1989 il concorso Miss Cinema- Volto per Fotomodella. Dopo una prima fase teatrale dove risalta la collaborazione con Arnoldo Foà e Orso Maria Guerrini in un allestimento dell’ Aulularia di Plauto e lo spettacolo Volevamo essere gli U2 diretto da Umberto Marino, Barbara si dedica al cinema dove recita sotto la regia di Franco Zeffirelli in Storia di una capinera a cui va ad aggiungersi L’anno prossimo… vado a letto alle dieci di Angelo Orlando e Cuore cattivo, di nuovo diretta da Umberto Marino.

Negli anni successivi ottiene ruoli più consistenti in film come Jack Frusciante è uscito dal gruppo con Stefano Accorsi, La classe non è acqua con Valerio Mastandrea e in Io, tu e tua sorella con Leo Gullotta, senza dimenticare Una milanese a Roma assieme a Nino Manfredi, pellicola grazie alla quale vince il premio Nanni Loy. Con la tv l’attrice raggiunge una ulteriore fama in particolare per i ruoli in Incantesimo, Un medico in Famiglia 4, Crimini, Operazione Odissea, la miniserie diretta da Claudio Fragasso per Canale 5 e la già citata Un caso di coscienza.

Barbara sappiamo che coltivi diversi hobby tra cui la danza, il nuoto, il paracadutismo ma anche la pittura, quale tra questi è il tuo preferito?

Sicuramente la pittura, dipingere mi rilassa molto e mi diverte, generalmente lo faccio di notte…ho dipinto anche le pareti del mio appartamento.

Puoi parlarci dei tuoi esordi? Da quando hai cominciato a coltivare il sogno poi realizzatosi di diventare attrice?

Da piccola amavo fare le imitazioni di attori e cantanti, mi piaceva mascherarmi e ripetere le scene di un film, imparavo poesie a memoria e le raccontavo a scuola, mi divertiva usare il trucco sin da bambina in tutte le sue forme, poi ho conosciuto il teatro e li ho deciso che sarebbe stato il mio lavoro per sempre.

Stefano Sarcinelli a Cinetivù: la grande televisione esprime la realtà

 Attore di cinema e teatro, autore televisivo e radiofonico, regista: è il barese Stefano Sarcinelli. Nei numerosi anni di carriera alle spalle, attingendo a un’inesauribile versatilità può vantare, fra le tante, esperienze artistiche con Mariano Rigillo, Antonio Ferrante, Gabriele Salvatores, Antonio Albanese, Francesco Paolantoni , Giobbe Covatta. In tv firma nel 1987 L’Araba Fenice per Italia Uno, poi per Raitre La Fabbrica dei sogni e su Odeon Telemeno dove tornerà con il divertente Spartacus, mentre per Raidue e la volta di Fate il vostro gioco, Chi c’è, c’è, Tiramisù, Macao, Scirocco, della sitcom Baldini e Simoni, Convenscion, Superconvenscion.

Stefano, il pubblico romano ti ha seguito nell’edizione natalizia di Da Giovidì a Giovidì con Marco Marzocca e Max Paiella al Teatro Brancaccio di Roma, possiamo dire che il teatro rimane il tuo primo amore artistico?

Senz’altro. Ho iniziato seguendo una passione. Era un’idea per partecipare al mondo, tale è rimasta. Il problema è vedere se il teatro ama me ma questo è un altro problema.

Qual’è lo stato di salute del teatro in Italia?

Non sta bene… anzi è moribondo. I teatri sono in difficoltà e le compagnie stentano come non mai, però il teatro ha la pelle dura e sono certo che si riprenderà.

Gianni De Berardinis a Cinetivù, X Factor non è tv musicale

Gianni De Berardinis ovvero una vita per la musica, poche parole per riassumere gli illustri trascorsi di un personaggio che da sempre divide il suo tempo tra radio, televisione e produzioni musicali. Nel 1975 esordisce come conduttore per lo storico marchio di Radio Luna, poi una carriera sempre in ascesa che lo vede protagonista con Radio Montecarlo, RTL 102,5, RDS, Radio Rai e di recente su Radio SNJ. In tv è uno dei presentatori che negli anni si alternano alla conduzione di Discoring su Rai Un, a lui spettano le edizioni ’81, ’82, ’86, oltre al programma Popcorn su Canale 5 nei primi anni ’80 e una serie di apparizioni per la Rai in occasione di importanti eventi musicali come La notte contro i razzismi di Raidue. De Berardinis scrive e produce trasmissioni radiotelevisive con all’attivo anche brani musicali, produzioni e collaborazioni come chitarrista in alcuni album di Kaballa’, Mauro Pagani, Rossana Casale, Angelo Branduardi, Massimo Bubola. Sicuramente abbiamo lasciato “per strada” qualcosa:

Gianni cos’altro di significativo nella tua carriera vorresti ricordare?

Un po’ di pubblicità come Olio Sasso con Petra Lavica, brano che ho composto e poi Hitachi mi piaci un claim per la campagna radio nella quale ero testimonial di Hitachi appunto. Uomini Di Parola alla radio e nei clubs su Radio 24, tanti amori e il mio best uno show alla radio su un treno in movimento trasmesso in Isdn, era il 1995, si chiamava L’Italia Vera….venne Franco Battiato.

Per noi che siamo cresciuti con la mitica Discoring, hai qualche aneddoto da raccontarci?

Mille..ti dirò solo David Lee Roth a Discoring quando il cantante dei Van Halen fu scambiato per un coatto locale all’ingresso della Rai di Via Teulada dal “famoso cinese” mitico portinaio dell’azienda e rimandato indietro a parolacce (l’incontro non ebbe bisogno di un ring) o Peter Gabriel a Popcorn vestito da scimmia in Shock the Monkey (Silvio era mortificato e gli fece consigliare di indossare una giacca). Ho visto cose che..

Da Grey’s Anatomy a Private Practice, a Cinetivù Barbara Castracane

Personaggi come il vice capo Brenda Leight Johnson (Kyra Sedgwick) di The Closer, o Miranda Bailey (Chandra Wilson) di Grey’s Anatomy, sono diventati beniamini del pubblico italiano grazie alla voce di Barbara Castracane doppiatrice e spesso anche alla direzione del doppiaggio, che abbiamo incontrato in una pausa lavorativa, per conoscere un po’ meglio questo affascinante mestiere.

Barbara, in questi ultimi tempi grazie all’avvento dei canali digitali ci sono in circolazione molte più serie tv di una volta, il che equivale a un maggior impegno per voi, ne derivano solo vantaggi o esiste qualche aspetto meno “esaltante”?

E’ molto difficile rispondere a questa domanda; il vantaggio di un maggior numero di ore da doppiare è allo stesso tempo anche uno svantaggio, cercherò di spiegarmi: sicuramente c’è più lavoro per tutti e sicuramente abbiamo la possibilità di vedere prodotti (magari sui canali tematici) che una volta venivano ignorati dalle tv cosiddette “generaliste”. Allo stesso tempo la grande quantità di lavoro ha fatto si che nascessero delle realtà un po’ “improvvisate”, con una conseguente minore qualità del prodotto doppiato. Capita che a volte si sentano dei doppiaggi sinceramente non bellissimi, per fortuna sono casi rari perché comunque la grande professionalità dei doppiatori italiani consente di avere sempre (o quasi) degli ottimi prodotti.

Si pensa che il mestiere del doppiatore possa essere intrapreso solo dai giovani, lo consiglieresti anche a un pubblico “attempato”?

E perché no? Magari hai avuto bisogno di sedimentare per tanti anni le tue esperienze di vita per riuscire ad avere la maturità e le appropriate capacità per esprimere le tue emozioni, certo, ovviamente i tuoi ruoli sarebbero limitati a personaggi da una certa età in poi (non puoi cominciare a 50 anni doppiando gli adolescenti). La cosa importante da dire è che non ci si improvvisa, il doppiaggio è una specializzazione del mestiere dell’attore: non solo devi saper recitare, devi essere in grado di seguire i modi e i tempi recitativi di un altro, insomma non è una cosetta da poco che uno si sveglia una mattina e, siccome è appena andato in pensione, dice: voglio fare il doppiatore! Però mai dire mai, magari si scoprono vocazioni e abilità nascoste!

Sei anni di Romauno, a Cinetivù parla il direttore Fabio Esposito


In occasione del suo sesto compleanno lo scorso 8 dicembre, Romauno, l’emittente televisiva tra le più rappresentative del Lazio, da sempre impegnata a raccontare le cronache della capitale, ha invitato i telespettatori, compresi noi di Cinetivù, a visitare gli studi all’Eur in via Groenlandia 41, durante una lunga diretta nell’arco di tutta la giornata che ha visto protagonisti numerosi ospiti. A fare gli onori di casa durante il pomeriggio Antonello De Fortuna, Andrea Bozzi, Luigia Luciani, Francesca Della Giovanpaola e il direttore Fabio Esposito che ci ha concesso un’interessante intervista.

Direttore com’è andato lo switch off?

In maniera caotica, senza contare il modo discutibile in cui è stata decisa la numerazione dei canali. Dopo la digitalizzazione di regioni come la Sardegna, dove ci sono meno emittenti che nel Lazio, si è pensato di fare la stessa cosa anche qui, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, a venti giorni dallo switch off c’ è ancora chi ha problemi a sintonizzarsi su Romauno. Il fatto è che qui non siamo negli Stati Uniti dove tra l’altro le realtà locali hanno anche il potere di influenzare il voto dei cittadini, qui in Italia si è tenuto conto delle esigenze più che lecite delle grandi strutture, mentre quelle piccole si stanno barcamenando in un mare di problemi, dovuti anche al loro numero eccessivo.

La legge che regolamenta il sistema radiotelevisivo continua a tenere in vita tante, troppe emittenti i cui palinsesti sono perlopiù infarciti da televendite e prodotti come telenovelas, film e telefim scadenti a tutto scapito di aziende come la nostra che le televendite le ha sempre bandite. Se andiamo a vedere sul digitale a oggi, dopo l’entusiasmo del primo momento non si può dire che l’offerta sia così variegata, l’auspicio è che alla distanza la qualità dei programmi offerti faccia la differenza, avvantaggiando le tv che puntano alla qualità come la nostra.