Elisa Triani a Cinetivu: “A Studio Aperto sono entrata in punta di piedi: è un’oasi felice”

Dopo un passato da letterina di Passaparola e showgirl, Elisa Triani ha deciso di dedicarsi al mondo del giornalismo. Prima sotto la direzione di Claudio Brachino a Videonews, ora sotto quella di Giovanni Toti a Studio Aperto, dove conduce l’edizione pomeridiana. Cinetivu l’ha contattata per parlare del suo approdo al mondo del giornalismo e del suo passato televisivo.

Quando e perchè hai deciso di dedicarti al mondo del giornalismo?

Ho intrapreso questa nuova carriera ormai 3 anni fa, è stata l’azienda a propormi di tentare questa strada visto che sono (a detta loro) una che non appare mai nei gossip, una mosca bianca nel mondo dello spettacolo. Poi nel 2006 avevo fatto Domenica Stadio con Mino Taveri su Italia 1 ed avevo scoperto la mia curiosità. Mi informavo e facevo domande grazie a Mino che mi aveva lasciato abbastanza spazio. Anche se le donne sono viste nel mondo del calcio come quelle che non ci capiscono un tubo e che servono per fare contorno alla scenografia. Quindi già lì mi era scattata l’idea di diventare giornalista. Queste sono state le principali motivazioni che mi hanno spinto ad entrare nel mondo del giornalismo. Inizialmente avevo preso l’idea dell’azienda come una pazzia, poi ci ho pensato e sono arrivata alla conclusione che la carriera del giornalista può continuare per tutta la vita, mentre la carriera della showgirl fatta di lustrini è difficile da farsi quando hai quarant’anni.

Alessandro Cecchi Paone a Cinetivu: “Voglio riuscire a fare bene la tv sul web”

 Il conduttore e giornalista Alessandro Cecchi Paone ha deciso di raccontare a Cinetivu la sua idea sulla tv di oggi e i suoi progetti futuri, tra cui l’approdo sulla web tv.

Quali sono i pregi e i difetti della tv di oggi?

Il difetto è l’appiattimento della tv generalista popolare, quella che viene vista in automatico: i famosi 7 canali che prima erano estremamente variati al loro interno e tra loro, e quindi offrivano un ampio ventaglio di possibilità ogni ora del giorno e della notte, oggi sono praticamente tutti uguali e hanno una loro uniformità all’interno. Per cui soddisfano solo chi ama i reality e la fiction. Il difetto, dunque, è un livellamento dell’offerta e di conseguenza della qualità. Dal punto di vista positivo c’è la moltiplicazione dei canali tematici, sia sul satellite che sul digitale terrestre, che recupera quello che una volta era presente nella varietà interna dei 7 canali.

Giovanni Benincasa a Cinetivù: “The Call è un esperimento che spero funzioni”

E’ un Giovanni Benincasa di ottimo umore quello che abbiamo incontrato prima della seconda puntata di The Call (Chi a paura di Teo Mammucari?), programma di cui è autore in onda su Italia 1 ogni venerdì per tre settimane. Benincasa ha firmato alcune storiche trasmissioni televisive tra cui Libero e Carramba che sorpresa! Ecco cosa ci ha detto a proposito della sua nuova “creatura”.

Come è nata l’idea di The Call?

E’ una idea della Neo Network, società del Gruppo Magnolia che mi ha chiesto di realizzare una trasmissione che si ispirasse in qualche modo a Libero, con l’innesto di concorrenti. Anche Teo Mammucari ha fatto la sua parte, cosi è nata The Call (Chi a paura di Teo Mammucari?)

E’ l’erede naturale di Libero?

Assolutamente no…Libero è un’altra cosa più show e meno telefonate. In The Call, programma decisamente low budget, ci sono dei concorrenti, è messo meglio in evidenza il concetto di gara e la capacità di chi partecipa di far fronte all’imprevedibilità della reazione di chi risponde.

Steve Hofmann, numero uno QVC Italia, a Cinetivù: “Siamo l’alternativa alle tradizionali televendite” (seconda parte)

Seconda parte dell’intervista a Steve Hofmann amministratore delegato di QVC, noto marchio di home shopping divenuto realtà anche in Italia. Cinetivù ha voluto conoscere meglio questa novità per il nostro sistema televisivo, attraverso una lunga chiacchierata con il numero uno della struttura italiana.

QVC all’estero in cifre: qual è la dimensione del business al di fuori dei confini italiani?

Con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari, 10,6 milioni di clienti e 17.000 dipendenti, QVC è il secondo canale televisivo americano per dimensioni dopo la storica rete CBS. QVC è un canale televisivo specializzato nell’home shopping, ed ora, dopo Gran Bretagna, Germania e Giappone è presente anche sul mercato italiano con uno dei maggiori investimenti degli ultimi anni: 65 milioni di euro e circa 400 dipendenti. Tutto questo avviene a Brugherio, alle porte di Milano, dove sono stati allestiti la sede principale e gli studi di produzione (per un totale di 15.000 metri quadri). Negli Stati Uniti i suoi programmi raggiungono oltre 98 milioni di famiglie e oltre 180 milioni in tutto il mondo, via cavo e satellite. In Italia l’obiettivo è di fornire immediatamente almeno 17 ore di diretta tutti i giorni sul digitale terrestre.

Fin dal primo giorno QVC ha offerto marchi davvero di valore: come vengono scelti?

Le aree dello shopping di QVC sono Fashion, Beauty, Gioielli&Bijoux, Casa e Elettronica. Sono stati scelti con grande attenzione brand di tendenza, a volte non disponibili in Italia. Un’attività di ricerca continua che QVC consegue offrendo ai clienti le novità più attraenti sul mercato e prodotti che sono stati selezionati, testati e garantiti dagli esperti di QVC. La categoria dei prodotti per la bellezza include marchi quali Bare Escentuals, Gatineau, Leighton Denny, Dr Perricone, mentre per la moda abbiamo BRICS, I Santi, Kipling, Kathy Van Zeeland, Nina Leonard, Tignanello, Blunauta. Nella categoria dei prodotti tecnologici troviamo Panasonic, Pioneer, Clickfree e Fuji Film, mentre per la casa abbiamo scelto marchi quali Bialetti, Dyson, Severin e Homedics e per i gioielli Unoaerre, Diamonique, Paola Valenti, Gioie&Co e Honora.

Steve Hofmann, Ceo QVC Italia, a Cinetivù: “Pronti a guidare le tendenze” (prima parte)

 Dallo scorso 1 ottobre, QVC marchio leader mondiale dell’home shopping è entrato nelle case degli italiani ottenendo già ottimi riscontri. QVC è nato nel 1986, negli Stati Uniti per poi diventare una realtà di successo in Gran Bretagna, Germania e Giappone raggiungendo più di 50 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Cinetivù ha avuto il piacere di incontrare Steve Hofmann amministratore delegato di QVC Italia, vi proponiamo in due parti l’interessante chiacchierata che abbiamo avuto con lui.

Quali sono i vostri obiettivi per il mercato italiano?

Il nostro obiettivo è innanzitutto costruire un’azienda ‘sana’, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti italiani. Per far questo dobbiamo conquistare la fiducia del pubblico italiano. Sappiamo che non sarà facile. D’altro canto, il nostro modello di business è incentrato sull’offerta di un’esperienza cliente senza eguali e se riusciamo a conseguire questo obiettivo in Italia potremo aspirare allo stesso livello di successo raggiunto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e in Germania.

Sapete che gli italiani sono un poco diffidenti verso l’home shopping? Come pensate di guadagnarvi la loro fiducia?

Lo sappiamo bene. Negli ultimi due anni, prima di fondare QVC Italia, abbiamo osservato da vicino l’Italia e condotto ricerche e analisi approfondite. Noi offriamo qualcosa di nuovo, che non ha nulla a che vedere con l’home shopping tradizionale. La nostra offerta è basata su prodotti di alta qualità che potrebbero non essere disponibili altrove sul mercato. Ci avvaliamo inoltre di esperti che provvedono a testare ogni prodotto prima di proporlo in vendita. Nei nostri programmi mostriamo in dettaglio tutte le caratteristiche e gli elementi distintivi di ciascun prodotto, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Sia che si tratti di una crema di bellezza, di un oggetto per la casa o di un dispositivo tecnologico. Il nostro stile è amichevole e cordiale. Il dialogo e la trasparenza sono elementi fondamentali nella relazione con il pubblico, con i clienti. Inoltre offriamo a tutti i clienti la possibilità di restituire il prodotto acquistato entro 30 giorni, assolutamente senza nessun problema o richiesta. Un altro aspetto molto importante è che noi possiamo guidare le tendenze. I nostri esperti sono in grado di comprendere le specifiche esigenze dei clienti italiani, che sono particolarmente sofisticati ed esigenti in fatto di qualità.Siamo certi che riusciremo ad indurre i clienti a provare una nuova esperienza di shopping, giorno dopo giorno.

Gianni Mazza a Cinetivù: “In tv il denaro è speso male”

E’ un fiume in piena il maestro Gianni Mazza, attualmente nel cast di Mezzogiorno in Famiglia su Raidue dove dirige l’orchestra dal vivo. Alle spalle una carriera che lo ha visto protagonista di autentiche pietre miliari nella storia della televisione, a contatto con volti storici come Renzo Arbore, Corrado Mantoni, Nanni Loi. Ci siamo divertiti a stuzzicarlo un po’ sullo stato della tv attuale, sentite cosa ci ha detto.

Gianni hai partecipato a trasmissioni storiche come A Tutto Gag di cui hai scritto le musiche e poi le mitiche Quelli della notte e Indietro Tutta, cosa ci può raccontare di quel periodo?

Si sono stato fortunato, il periodo è talmente vasto che raccontare tutti gli episodi che mi sono capitati diventa un’impresa. Di A Tutto Gag registravo le mie musiche a via Asiago con l’orchestra della Rai, quando erano gli anni d’oro, probabilmente irripetibili, della tv di Stato, allora erano disponibili professionisti della musica tra cui il grande maestro Pregadio, che ci ha lasciato pochi giorni fa. Una gran quantità di materiale umano oggi quasi sparita, è stato un periodo bellissimo. Quanto a Quelli Della Notte Arbore ebbe la geniale idea di riproporre in tv le stesse situazioni goliardiche che accadevano tra a amici a casa sua, fu un successo clamoroso, ricordo che allora lavoravo pochissimo, la mattina andavo al mare e di contro guadagnavo molto: un controsenso ma è la verità. Non mi rendevo conto di far parte di un programma che sarebbe entrato nella storia.

Tra i grandi personaggi televisivi entrati nel mito hai conosciuto Corrado Mantoni in un’ edizione di Canzonissima: un ricordo del presentatore…

Corrado è stato colui che per la prima volta mi ha portato in video a Canale 5 nel programma Ciao Gente dopo averlo conosciuto in Rai. Era una persona fantastica, che metteva tranquillità e buonumore, grazie a lui ho fatto delle esperienze irripetibili per il mio lavoro. Posso solo confermare quello che già tutti sanno.

Paolo Calabresi a Cinetivù: “Boris al cinema sarà una grande sorpresa”

In molti lo hanno apprezzato nel simpatico ruolo dell’elettricista Augusto Biascica di Boris la serie trasmessa da Sky, ora in onda su Cielo, canale del digitale terrestre. Lui è il romano Paolo Calabresi, attore di teatro, cinema e televisione attualmente in forza a Le Iene su Italia 1, con trascorsi in diverse fiction televisive tra cui: Nati Ieri, R.I.S., Distretto di Polizia e La Squadra; in film tv come: Don Bosco, Padre Pio, e Maigret. Al cinema ha fatto parte del cast de La fiamma sul ghiaccio, Commediasexy e I Vicerè. Cinetivù ha scambiato con lui una piacevole chiacchierata.

Paolo parliamo subito di uno dei tuoi personaggi più popolari, Biascica di Boris, come è nato?

Biascica nasce a livello di sceneggiatura come poi il pubblico lo ha conosciuto, un personaggio autoritario tipo “re della Savana” a cui io ho aggiunto dell’umanità e una certa tenerezza. La romanità tipica di Biascica rispecchia quello che è l’ambiente dove notoriamente nascono le produzioni cinematografiche e le fiction, a Roma appunto. Il capo elettricista, la qualifica del personaggio, è spesso romano.

A proposito della fortunata serie tv, puoi anticiparci qualcosa sul film?

Premetto che non ho ancora visto il film montato. Ti posso dire che è un affresco su un certo cinema di sinistra-intellettuale che poi diventa commerciale, l’uscita dovrebbe essere a primavera, visto che fino ad allora bisogna tenere la strada sgombra ai cinepanettoni. Sarà una grande sorpresa, anche per me!

Ugo Dighero a Cinetivù:”Lo spettacolo in Italia è oltre il baratro”

E’ stato il fondatore assieme a Maurizio Crozza dei mitici Broncoviz, il gruppo comico di cui faceva parte anche Marcello Cesena, Mauro Piovano e Carla Signoris, lui è Ugo Dighero alle spalle esperienze da attore comico in programmi come Avanzi, Mai Dire Gol ma anche in ruoli drammatici come in RIS delitti imperfetti. Il pubblico televisivo lo ha apprezzato poi nelle vesti di Giulio Pittaluga in Un Medico in Famiglia di cui è in lavorazione la settima stagione, Cinetivù lo ha incontrato in un pausa lavorativa.

Ugo, sei un’artista a tutto tondo, attore comico, drammatico, teatrale, autore. Hai fatto tv, cinema, teatro e radio, insomma possiamo dire che non ti fai mancare nulla? O hai ancora qualche desiderio da realizzare?

Sicuramente un po’ più di cinema, dove non mi sono cimentato molto durante la mia carriera. Spesso mi viene voglia di fare cose che non c’entrano niente con questo lavoro, ma bisognerebbe avere più vite per riuscire a concretizzarle tutte.

Il pubblico ti ha apprezzato nel ruolo del maresciallo Vincenzo De Biase, in Ris delitti imperfetti cosa ti è rimasto di quell’avventura?

Di certo il lavoro dei compagni con cui ho condiviso ben 5 anni di lavorazione, che è un bel pezzo di carriera artistica, con loro mi sono trovato benissimo ed è un’esperienza che non dimenticherò.

Danila Stalteri a Cinetivù: “Terra Ribelle? Un successo annunciato”

Sulla scia del successo di Raiuno, Terra Ribelle abbiamo raccolto le impressioni a caldo di Danila Stalteri la bella e capricciosa Vittoria Hoffman della fortunata serie tv diretta da Cinzia Th Torrini , ecco cosa ci ha detto.

Danila parliamo subito di Terra Ribelle: ti aspettavi un successo cosi strepitoso?

Sinceramente si, magari non con questi numeri, ma ne ero abbastanza certa. Raffrontando la novità di questo prodotto con le serie già abbastanza collaudate della concorrenza, era nell’aria che il pubblico avrebbe manifestato il suo apprezzamento per un lavoro firmato Cinzia Th Torrini, una garanzia.

Ora sarà la volta di Terra Ribelle 2?

Per me non credo, ma i presupposti ci sono tutti, la gente la reclama a gran voce, che io sappia al momento non c’è nulla di certo.

Carmen Russo a Cinetivù:”In tv troppa gente senza talento”

Questa settimana Cinetivù ha incontrato Carmen Russo, alle spalle una lunga carriera come showgirl favorita da una inconfondibile esuberanza fisica che l’ha resa una vera e propria icona sexy. All’attivo trasmissioni Mediaset come Colosseum, Grand Hotel, Risatissima, Drive In, Buona Domenica nell’edizione 2006-2007 con Paola Perego. Nel 2003 ha partecipato alla prima edizione de L’Isola dei Famosi su Raidue. Abbiamo raccolto le sue considerazioni sull’attuale situazione televisiva, ecco cosa ci ha detto.

Carmen il pubblico attende con una certa impazienza una tua rentrée televisiva, cosa bolle in pentola?

Innanzi tutto mi fa piacere che il pubblico continui ad essere affezionato a me. Il fatto è che la tv dipende da chi la fa fare, se fosse per me tornerei subito! Al momento comunque sto lavorando a due progetti televisivi, uno per la tv italiana l’altro per quella spagnola, quando i tempi saranno maturi saprò dirvi di più.

Ci racconti alcuni ricordi tra i più belli della tua lunga carriera?

Devo dire che mi ritengo fortunata per aver vissuto una carriera artistica davvero intensa, di ricordi ne ho quindi moltissimi che riguardano l’Italia ma anche la Spagna e il Sud America. La Spagna in particolare mi ha dato un’alternativa professionale molto importante. Li ho presentato Buona Domenica in spagnolo e altri varietà, ho partecipato all’Isola dei Famosi spagnola e l’ho anche vinta. Un altro bel ricordo è quando andai anni fa al Festival di Acapulco come ospite internazionale, di certo nella mia lunga carriera l’Italia mi ha dato tante opportunità come quando partecipai al mitico Drive In! L’anno scorso poi è uscita una mia biografia dove mi racconto nel privato e nel professionale.

Colorado, Marco Bazzoni a Cinetivù: “Baz è me da piccolino”

 E’ sicuramente tra i volti comici più amati di Colorado. Marco Bazzoni, conosciuto dal grande pubblico per il suo alter ego multimediale Baz, ci ha raccontato la sua vita d’attore brillante tra teatro e piccolo schermo con la solita ironia che contraddistingue i suoi ruoli tv.

Ciao Marco! Come nascono i tuoi personaggi?

Gianni Cyano e Baz e tutto ciò che faccio a teatro sono semplicemente parodie incongruenti che trovo nella società come nel mondo della politica, musica e televisione. Cerco di rendere comico ciò che “mi dà fastidio” dei giorni nostri.

Quanto di te metti in scena?

Moltissimo. In un monologo c’è tanto della mia esperienza di vita. Praticamente Baz è me da piccolino.

Andrea Zalone a Cinetivù: “C’è poca fiducia negli autori italiani”

 Abbiamo incontrato Andrea Zalone, autore di programmi comici tra cui Convenscion, Bulldozer, Ciro, Il figlio di Target, Mai dire martedì, Zelig, Glob, l’osceno del villaggio e da anni collaboratore fidatissimo di Maurizio Crozza, Enrico Bertolino, Caterina Guzzanti, La Gialappa’s Band e altri. E’ ideatore e headwriter di sketch-com (Colpi di Sole/Rai3, Piloti/Rai2). E’ anche ideatore, capo-progetto e autore di Crozza Italia Live ed attualmente impegnato in Victor Victoria, il programma di Victoria Cabello su La7. Con lui abbiamo, inoltre, analizzato il mezzo televisivo in ogni suo aspetto da navigato addetto ai lavori.

Salve Andrea. Qual’è la formula vincente di un programma cult come Victor Victoria?

Intanto sicuramente Victoria Cabello, autrice e conduttrice di un programma nato da una sua idea e dalla voglia di fare una televisione innovativa. Noi autori la aiutiamo a scriverlo. Il successo di Victor Victoria è indubbiamente frutto del talento di Vicky e del lavoro di squadra con gli autori.

Com’è lavorare con un cast completamente al femminile?

E’ molto interessante. Il nostro cast è uno spaccato molto eterogeneo della femminilità. La cosa che più mi piace è che tutte e quattro le donne, Vicky, Geppi, Arisa e Melissa P. sono donne autentiche non personaggi. Tra di loro c’è un clima molto bello, si è creata una bellissima energia.

Alessandro Cattelan a Cinetivu: “Non vedo sulla tv generalista ragazzi più bravi di quelli usciti da MTV”

Foto: AP/LaPresse

Cinetivu ha contattato Alessandro Cattelan per parlare con lui delle sue esperienze televisive, dei suoi progetti futuri, della musica in televisione e di molto altro ancora.

Per il secondo anno consecutivo fai parte del cast Quelli che il calcio. Come sei arrivato lì?

Per volontà e scelta di Simona Ventura. Mi ha chiamato, ci siamo incontrati e mi ha chiesto se potevo essere utile in qualche modo, ovviamente mi avrebbe fatto molto piacere, e quindi mi ha tirato in mezzo e sono contontento essere stato chiamato il primo anno perché è stata un’esperienza nuova e poi sono contento di esser stato riconfermato l’anno dopo, soprattutto. Il bello di Simona è che le piace scommettere sui giovani, è una delle poche che lo fa in italia. Tutti parlano di giovani, ma in realtà sono sempre riciclati da qualche altro programma e in realtà lei è una delle poche che investe sui giovani.

Ti piace il tuo ruolo oppure vorresti fare qualcosa in più?

Come ruolo all’interno di quel programma mi piace. E’ ovvio che io mi sento, come indole e ispirazione, presentatore e quindi quello che vorrei fare un giorno è presentare. Però all’interno di Quelli che il mio ruolo mi va alla grandissima: mi piace, lavoro con autori che stimo e che mi stimano, abbiamo lo stesso tipo di senso dell’umorismo. Abbiamo molte cose in comune quindi mi trovo molto bene.

Lorenzo Branchetti a Cinetivu: “La Melevisione? La Rai non le ha dato la giusta attenzione”

Foto: AP/LaPresse

Lorenzo Branchetti, noto anche come il folletto Milo Cotogno della Melevisione, ha raccontato a Cinetivu il suo passato, il suo presente professionale e i suoi sogni nel cassetto.

Sei approdato da qualche settimana a La prova del cuoco. Che effetto fa lavorare con Antonella Clerici?

Antonella Clerici… beh, è davvero molto stimolante ed emozionante lavorare con personaggi del suo calibro… mi sento molto fortunato di avere questa opportunità. Antonella è una professionista instancabile e straordinaria; riesce a conciliare la grande mole di lavoro quotidiana con la gentilezza nei confronti di tutti.

A La prova del cuoco conduci, il sabato, il Gioco del cuoco dove i protagonisti sono i bambini. Che rapporto hai con la cucina e che rapporto hai con i bambini?

Il mio rapporto con la cucina? Beh, chi mi conosce lo sa… io sono una persona davvero iperattiva ma ogni volta che mi metto in cucina riesco a trovare una attimo di respiro. Amo stare ai fornelli rigorosamente da solo, mi piace inventare ricette, fare esperimenti, è un divertimento per me… un pò come il rapporto che ho coi bambini. Dopo 7 anni di Melevisione ho imparato a conoscere davvero molto bene i bambini e a trovare sempre il modo per divertirmi con loro… i bambini sono davvero il motore della vita.