Giorgio Marchesi a Cinetivù: “Un medico in famiglia al giovedì? Scommessa troppo azzardata”

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Giorgio Marchesi, il Marco Levi della settima stagione di Un medico in famiglia, ha concesso a Cinetivù un’intervista in cui parla della fiction di Raiuno e del  suo ruolo interpretato nella fiction I liceali 3 (in partenza, salvo sorprese, mercoledì prossimo su Canale 5).

Per prima cosa raccontaci di Michele, il tuo personaggio ne I liceali 3

Sono il marito di Christiane Filangieri, cioè la prof.ssa Francesca Strada nella fiction. E’ un personaggio egocentrico totalmente; è un creativo in crisi di creatività, che non lavora da tempo. E’ a casa, è frustrato, è insoddisfatto e quindi se la prende con l’unica persona che vive con lui, cioè con sua moglie. E’ assolutamente bipolare per cui alterna momenti di depressione ad altri di assoluta esaltazione. E’ stato molto divertente per me interpretarlo, non so se il pubblico gli vorrà così bene perchè risulta abbastanza antipatico. Io l’ho amato molto perché ci ho letto una grande sofferenza interiore. La cosa un po’ più difficile era trovare un equilibrio tra la parte di commedia e quella più drammatica: nasceva in scrittura in maniera più drammatica, ma poi con il regista Francesco Miccichè abbiamo detto che deve rimanere una commedia, pertanto quando il personaggio si arrabbia, nel momento in cui può essere quasi violento deve risultare alla fine divertente: ad esempio tutte le volte che dà pugni ai vari oggetti si fa male alla mano (nella prima puntata avverrà proprio questo, Ndr); sono piccole cose per non caricare troppo la parte drammatica, perché essa non sarebbe stata non in linea con la commedia.

Pietro Valsecchi a Cinetivù su I liceali 3: “Io l’avrei messa in onda a ottobre e non il mercoledì”

A margine della conferenza stampa di presentazione (di cui vi abbiamo raccontato qui) della fiction di Canale 5, I liceali 3, in partenza stasera, abbiamo avvicinato il produttore della serie tv, Pietro Valsecchi (Taodue) per rivolgergli alcune domande. In particolare Valsecchi ha esposto alcune riserve sulla scelta da parte di Canale 5 di collocare il prodotto televisivo nella prima serata di mercoledì. Poche ore dopo aver registrato tali affermazioni, in effetti, abbiamo appreso della decisione del Biscione che ha optato per lo spostamento: I liceali 3 non andrà in onda a partire da stasera – evitando così, lo scontro con la semifinale di Coppa Italia, Inter-Roma – ma da mercoledì 18 maggio (al suo posto questa sera sarà trasmesso il film Titanic). L’ostacolo rappresentato da Le iene, però in ogni caso, non è bypassato. Ergo, supporre ulteriori spostamenti di collocazione non è fantasioso (come già sospettavamo al momento dell’intervista).

Innanzitutto, qual è il rischio e quale il vantaggio, se ve ne sono, nel realizzare una terza stagione di una fiction con un cast quasi del tutto diverso rispetto alle prime due?

Elena Di Cioccio a Cinetivu: “Vorrei fare una follia delle mie a William e Kate. Ma potrebbe essere l’ultima”

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Fra i giornalisti di tutto il mondo, inviati (fra cui Malgioglio, Fabrizio Corona, ex gieffini) e curiosi incalliti, nei giorni del matrimonio del secolo, a Londra, ci sarà anche la iena Elena Di Cioccio.

Per l’occasione, però, svestirà i panni di iena per diventare inviata della trasmissione Will & Kate: il principe trova moglie, la lunga diretta che La7d ha allestito in occasione del matrimonio più chiaccherato di sempre. La diretta, che inizierà alle 11.30 di venerdì 29, sarà condotta da Francesca Senette.

Elena, come ti stai preparando a questa lunga giornata?

A livello estetico mi sto preparando con dei meravigliosi vestiti di sartoria di Gattinoni. Voglio essere in pandant con quello che è lo stile della manifestazione. Annesso al vestito avrò anche un cappello con le piume, rose e tutto quello che ti può venire in mente. Poi sto leggendo tutto il possibile sull’argomento, cercando di capire quali sono le cose in antitendenza e stiamo monitorando cosa fanno le televisioni estere per avere qualche dettaglio in più. Inoltre non potrà mancare qualche scherzo realizzato fra le strade londinesi qualche giorno prima del matrimonio.

Gli sposi si dovranno preoccupare della tua incursione londinese?

Sarei tentata di fare qualche follia delle mie, ma ho paura che potrebbe essere l’ultima (ride, ndr). Non credo che ci vadino molto per il sottile durante, forse, l’operazione più grande di restyling mediatico della corona.

Francesca Senette a Cinetivu: “Su La7d parleremo del matrimonio di William e Kate in modo irriverente”

L’hanno definito l’evento del secolo: il matrimonio fra il Principe William e Kate Middleton si sta per avvicinare e, di conseguenza, anche tutti gli speciali televisivi che ci accompagneranno alla scoperta di tutti i segreti del matrimonio più atteso.

La7d, a partire dalle 11.30 di venerdì 29 Aprile, proporrà Will & Kate: il principe trova moglie: la diretta del matrimonio commentata da Francesca Senette e la iena Elena Di Cioccio, collegata da Londra.

Abbiamo contattato Francesca Senette per farci raccontare qualcosa in più.

Come ti stai preparando?

Ho acquistato tre biografie meravigliose sull’argomento, di cui una, che è quella che sto divorando e che mi sta appassionando moltissimo, si chiama ‘William & Kate, una storia d’amore regale’ di Christopher Andersen. Ho cominciato da questa che è stata scritta da una persona molto vicina alla corte e che, dal mio punto di vista, ha un approccio biografico. L’autore conosce William, conosce le vicissitudini con mamma Diana, la storia di William che è cresciuto con dei genitori che si odiavano. Poi, come tutti quanti, leggo con la solita frequenza i settimanali, i mensili e le riviste. E su ogni rivista, quotidiano o blog ogni giorno trovo qualche articolo da staccare e leggere attentamente.

C’è indubbiamente una grande attenzione mediatica verso questo matrimonio: come ce la puoi spiegare?

I motivi sono tanti. Il primo in assoluto credo sia legato alla favola. Abbiamo tutti bisogno di sognare e di vivere la favola. Il 5 di aprile, per il compleanno di mia figlia, sono stata a EuroDisney e ogni volta vedo – sia nei bambini, che nelle persone mature – che sono tutti affascinati dall’atmosfera fiabesca. E’ un qualcosa di profondamente radicato in noi, soprattutto nelle donne. L’universo femminile, dunque, seguirà il matrimonio per l’innato spirito da ‘princess’ che vive in ciascuna di noi. Sarà seguito anche perchè è un evento epocale.  E’ un Pretty Woman in versione royal: è la ragazza common che da bambina si vestiva da principessa e poi si trova a vesitre davvero i panni della principessa. Lui è un figlio, che per quanto bello sia, porta sulle spalle il peso di essere figlio di cotanta madre. Oltre alla meraviglia rilegata a un principe, c’è attenzione perchè William è un bambino che ha vissuto quello che ha vissuto.

Brand it crazy, Alessandro Arcodia a Cinetivu: “Spero che il programma piaccia: vorrei doppiare i cartoni Disney”

Alessandro Arcodia, dopo l’esperienza estiva di Trl On the road su MTV, ha debuttato lunedì scorso su Disney XD con Brand it crazy, un nuovissimo programma in onda ogni lunedì alle 17.20. Abbiamo intercettato Alessandro per farci spiegare meglio questo nuovo programma.

Brand it crazy: ce ne vuoi parlare?

E’ uno di quei programmi che va in onda in prima tv in queste settimane e poi verrà riproposta un milione di volte. E’ un programma di 10 minuti ad episodio e va in onda alle 7.20 ogni lunedì su Disney XD. E’ un programma molto divertente.

In pratica cosa succede?

E’ una sfida a squadre di ragazzini di 10/12 anni, capitanate da due capi squadra, Mimmo e Jamal. Uno più pazzo e l’altro più nerd. Lo studio è una specie di discarica e io chiedo alle due squadre di modificarmi, con materiali di riciclo, degli oggetti per renderli più fighi, o colorati, o multifunzione. Abbiamo chiesto di modificare un monopattino, un carrello della spesa, un tagliaerba. Contemporaneamente ci sono dei dialoghi tra me e Raul, il pappagallo, che sarebbe il giudice della gara. Ci sono delle scenette molto divertenti. Il mio personaggio è il collaudatore strano: un personaggio tra Ace Ventura e Jack Sparrow, per fare paragoni alti.

Queen Size, La Pina a Cinetivu: “Volevo fare interviste comodamente, nel vero senso della parola: a letto!”

Queen Size è il nuovo programma di successo di Deejay Tv. Mattatrice del programma è La Pina, che ogni lunedì sera ospita nel suo lettone un personaggio dello spettacolo. Questa sera tocca a Benedetta Parodi.

Allora. Come sta andando questa nuova esperienza?

Sono felicissima. Questo programma nasce proprio dalla mia necessità di fare interviste in modo approfondito e con comodo del vero senso della parola, cioè sul letto. Dopo tanti di interviste radiofoniche, dove il tempo è limitato.

Il programma ricorda anche A letto con Pina di qualche anno fa. E’ un riferimento voluto?

Direi di si. Era un mio modo di mettere a mio agio l’interlocutore e di trovare la dimensione nella quale poter chiaccherare in modo approfondito con l’intervistato.

Paola Barale a Cinetivu: “Con Dignità autonome di prostituzione, il teatro diventa la casa chiusa dell’arte. Ma non succede nulla di sessuale”

Dignità autonme di prostituzione è lo spettacolo teatrale (in scena fino al 13 Marzo al Teatro Italia a Roma) che vede tra i protagonisti, Paola Barale. Lo show è completamente nuovo e soprattutto innovativo, che va a rompere gli schemi del teatro tradizionale: il pubblico contratta con gli attori/prostitute una loro prestazione (non sessuale, specifica la Barale!).

Dignità autonome di prostituzione è uno show all’avanguardia dove il pubblico è protagonista. Puoi spiegarci meglio?

E’ uno speattacolo molto all’avanguardia, scritto da Luciano Marchionne. Si chiama così perchè il teatro che ci ospita diventa la casa chiusa dell’arte dove ci sono i prostituti e le prostitute, che sarebbero gli attori. Si prostituiscono perchè sono alla mercè del pubblico, che diventa il cliente. Acquistando il biglietto, al pubblico viene dato un dollaro finto con il quale gli spettatori possono contrattare per andare a vedere gli spettacoli di noi attori. Una volta che il pubblico sceglie quale artista andare a vedere, l’attore prende i suo clienti e se li porta nella stanza dove tutto succede tranne che cose sessuali. Ci sono degli attori molto bravi (anche berlesquer e, per esempio, ballerini di flamenco che sono venuti a trovarci nello spettacolo di domenica sera) ogniuno dei quali recita un monologo dalla durata di 15-20 minuti, il cui tema è variabile: ci sono testi profondi, classici, comici..

Sembra molto interessante.

Devo dire la verità: è molto divertente. E’ un nuovo modo di fare teatro dove questo viene scompigliato. Dalla platea sono state tolte le poltrone, il pubblico si siede per terra e interagisce con gli attori.

Sanremo 2011, Serena Abrami a Cinetivu: “Rischio di vincere? La vera vittoria sarà che il singolo venga passato in radio”

Serena Abrami è una dei Giovani del Festival di Sanremo 2011. Stasera Serena si esibirà per la prima volta all’Ariston presentando il suo primo singolo Lontano da tutto.

Ieri, martedì 15 Febbraio, è uscito il tuo primo album: Lontano da tutto. Un album che conta la partecipazione di grandi come Fabi, Gelsi e soprattutto di Ivano Fossati. Come vivi questa grande attenzione nei tuoi confronti?

La vivo molto serenamente perchè se a loro sono piaciuta per come sono, allora deve essere me stessa e credere in quello che faccio. Non voglio pensare a questa attenzione, ma voglio continuare a credere nella musica come ho sempre fatto.

Nell’album ci sono anche alcuni tuoi pezzi, come L’opposto di me, Alle mie spalle e Amianto. Quando hai iniziato a scrivere musiche e canzoni?

In maniera più forte ho iniziato intorno ai 17-18 anni, mentre prima l’ho sentita più da interpetre. Poi ho avuto il piacere di lavorare con artisti che facevano musica propria e in particolar modo con Mario Rosati che è il pianista che scrive con me i brani.  Da lì ho scoperto che mi piaceva molto di più scrivere la musica per me, piuttosto che cantare le canzoni degli altri.

Sanremo 2011, Gabriella Ferrone a Cinetivu: “Mi pare di vivere una favola: mi piacerebbe vincere”

 Gabriella Ferrone è una dei Giovani del Festival di Sanremo 2011, che inizierà domani sera in prima serata su Rai 1, dove presenterà il suo primo singolo Un pezzo d’estate.

Parto chiedendoti di raccontarti ai nostri lettori: chi è Gabriella?

E’ una ragazza semplicissima che viene da Capua, in provincia di Caserta. Ho 21 anni e ho sempre sognato il palco dell’Ariston e di far parte della musica italiana che conta. Questa che mi si presenta è una grande occasione e quindi spero di sfruttarla al meglio per andare avanti in questo mondo.

Sei al Festival grazie alla commissione di Area Sanremo, che ti ha scelta. Come hai vissuto quell’esperienza?

Se ci ripenso mi emoziono ancora. Era il secondo anno che riprovavo con Area Sanremo, ma lo scorso anno mi sono classificata tra i primi quaranta e non sono stata scelta. Per una testarda come me, è stato un motivo di sprono e quindi mi sono impegnata e ho studiato molto per ripresentarmi quest’anno. E vedo che i miei sacrifici sono stati premiati, dunque sono molto soddisfatta.

Valerio Staffelli: “Se porre domande scomode significa essere fastidioso, allora si, sono fastidioso”

Il corriere della sera ha intervistato il simpatico Valerio Staffelli, il giornalista di Striscia la notizia addetto alla consegna del Tapiro d’Oro. Staffelli, con gli anni è diventato un vero e proprio personaggio icona della trasmissione di Antonio Ricci, facendo interviste ai tanti personaggi della tv, della politica e dello sport e spesso prendendosi anche numerosi attacchi da parte degli intervistati.

L’intervista parte subito chiedendo a Staffelli come sia riuscito ad entrare nel cast di Striscia:

Grazie al mio amico Lorenzo Beccati, mi proponevo come inviato ed Antonio Ricci mi disse di si. Mi alzai per salutarlo, ma lui mi fermò: Dove vai? Guarda che parti subito!Andai da Enzo Siciliano, Presidente della Rai di allora, per fare chiarezza sull’uso della troupe. Si dimenticò la mia mano nella portiera blindata. Un dolore lancinante.

Fabio Alisei a Cinetivu: “La radio mi manca, ma la tv è seducente. A Deejay ci hanno accolto in modo ospitale tutti”

Fabio Alisei, insieme a Wender e Paolo Noise, è uno dei nuovi volti di Deejay Tv. I tre tamarri sono i comici-conduttori, dal lunedì al giovedì alle 23.30, di Trin Trun Tran, il programma che segna il loro approdo a Deejay, dopo un lungo periodo a Radio 105.

Partirei parlando del tuo passaggio a Deejay: è stato un passaggio sofferto?

Mi piacerebbe poter parlare del presente e del futuro, piuttosto che continuare a parlare del passato…  visto che se ne sono dette tante e preferisco evitare.

Da lunedì scorso, su Deejay Tv, è iniziato Trin Trun Tran. Il tuo, dopo l’esperienza a Match Music, è un ritorno alla tv. Se tu potessi scegliere, preferiresti fare radio o tv?

Spero di non dover scegliere: non vorrei scegliere tra tv e radio, mi piacerebbe farne tutte e due includendo anche il cinema, la carta stampata.. Mi piacerebbe fare tante cose. Per tanti anni ho fatto la radio ed è un mondo che mi piace tantissimo. Aadesso è circa un mese che sono lontano dal microfono e sicuramente mi manca. La radio ha una un’immediatezza e una quotidianità che la tv non ti può offrire. Un contenuto per la tv lo si prepara in una settimana, registrando in una settimana più puntate e, magari, quando vanno in onda sono già passate due settimane da quando le hai realizzate. Dunque è molto più complesso, più pesante da produrre e, senza dubbio, coinvolge più persone. Della radio, dunque, mi manca l’immediatezza e la possibilità di lavorare sulle notizia, sulla cronaca, sulla contemporaneità. La tv è molto seducente per quanto riguarda tutti gli aspetti produttivi: ti dà la possibilità di lavorare su un prodotto esprimendoti attraverso tantissimi media: attraverso la scrittura, la recitazione, la regia, la musica. Io, Paolo, Wender e ad altri autori, curiamo tutto integralmente, comprese le musiche che sono scritte ed arrangiate da noi.

Annozero, Monica Giandotti a Cinetivù: “La politica non ama le nostre inchieste perché abituata male”


In attesa del ritorno di Annozero il prossimo 13 gennaio, abbiamo incontrato una delle protagoniste della redazione Monica Giandotti, che il pubblico ha imparato a riconoscere alla conduzione della rubrica Tg Zero trasmessa all’interno del programma. Abbiamo scoperto una giornalista simpatica e genuina: leggete cosa ci ha detto!

Come nasce giornalisticamente parlando Monica Giandotti?

Ho iniziato a 19 anni nelle tv locali, facevo la cronaca delle gare di atletica, ogni domenica prendevo la macchina e andavo in giro per il Lazio a seguire questi eventi sportivi, poi dopo circa un anno sono entrata nella redazione di Canale 10 (nota emittente di Roma ndr), successivamente mi chiamò Andrea Michelozzi l’allora direttore news di Home Shopping Europe che aveva visto una mia trasmissione Qui Municipio sempre su Canale 10 e mi propose di lavorare con lui, fui messa alla conduzione del Tg…

E a Annozero come sei arrivata?

Annozero viene dopo la mia esperienza a Rai Utile durata circa un anno. Mentre ero in Rai venni a sapere che Michele Santoro stava per ripartire con una nuova trasmissione (era il 2006), chiamai la redazione e chiesi un colloquio, ne feci diversi in realtà ma senza molte speranze perché il gruppo di lavoro per il programma era già costituito. Dopo l’estate quando di fatto ero disoccupata venni chiamata perché la redazione di Annozero aveva bisogno di rinforzi, fu premiata, mi dissero, la mia determinazione in quanto dopo tre incontri con poche possibilità di essere scelta non mi ero data per vinta.

Quelli del doppiaggio, Christian Iansante a Cinetivù: “Preferisco dare la voce a un attore famoso che recitare in una fiction fatta male”

Questa settimana Cinetivù incontra uno dei doppiatori, più in voga del momento Christian Iansante. La sua voce è presente in una moltitudine di produzioni tra spot, film, telefilm, documentari. Tra i personaggi doppiati Christian Bale, Ewan McGregor, Van Kilmer, Colin Farrell, Matt Damon, Jude Law, Vince Vaughn, Ben Affleck, Owen Wilson, Luke Wilson e Joseph Fiennes. Gli amanti dei serial tv potranno riconoscere, tra i tanti che lo vedono all’opera, la voce di Iansante prestata all’attore David Cubitt il detective Lee Scanlon di Medium, a Enrique Murciano ovvero Danny Taylor di Senza Traccia e di recente a Andrew Lincoln (Rick Grimes) protagonista del fortunato The Walking Dead. L’attore è anche voce ufficiale del canale Fx (Sky,131) e tra i docenti dell’Accademia del Doppiaggio con l’amico e collega Roberto Pedicini (nella foto). Siamo riusciti a incontrarlo in un momento di pausa tra i mille impegni della sua agenda ecco cosa ci ha detto.

Christian tu hai doppiato decine di personaggi: ce n’è almeno uno che ti è rimasto impresso più di altri?

Sicuramente Matthew Modine in un film del 1997 di Abel Ferrara dal titolo Blackout. La pellicola vedeva tra i protagonisti anche il compianto Dennis Hopper, allora di aspetto giovanile, poi invecchiato in modo precoce. E’ un film di nicchia, il personaggio che ho doppiato io tal Matty interpretato da Modine, mi ha impegnato molto al punto da non essere completamente soddisfatto del mio lavoro una volta finito. Era un ruolo con varie sfaccettature: Matty è un alcolista che cerca di uscire per poi ricadere nel vizio del bere, protagonista tra la l’altro di uno stupro. Insomma Blackout (dove tra l’altro c’è anche Claudia Schiffer aggiungiamo noi) è un film psicologico con argomenti molto forti, peccato che siano in pochi a ricordarsene.

Qual è la situazione del doppiaggio italiano al momento? E’ vero che i ritmi sono esagerati?

Lo sono ormai da diversi anni per diversi motivi tra cui la tecnologia. Personalmente quando ho iniziato a far questo mestiere ventuno anni fa, sono riuscito a vivere sia pur per breve tempo il periodo dell’anello, non come lo si intende adesso, (sezione di scena da doppiare dotata di codifica) ma vere e proprie porzioni di pellicola intervallate da parti bianche montate dal proiezionista, figura che ormai non esiste più. Per questa operazione occorrevano almeno cinque minuti durante i quali il doppiatore riprendeva fiato, una cosa impensabile oggi dove tra l’altro per risparmiare sui costi le cooperative di doppiaggio in concorrenza tra loro preferiscono realizzare tutto in metà tempo, una volta poi non esistevano i programmi di registrazione che ci sono oggi ed era impossibile incidere in colonna separata (cioè registrare le parti singolarmente), quindi ti trovavi in studio con altri colleghi e assistevi a porzioni di film dove non eri presente, di conseguenza i ritmi erano più blandi. Oggi per quello che dicevo sopra, motivi squisitamente economici, mi ritrovo a registrare per tre ore da solo senza neanche avere il tempo per andare in bagno. Un film come A Team dove io doppio Bradley Cooper (il tenente Templeton Peck) l’ho fatto in due turni (sei ore) quando una volta sarebbero occorsi giorni.

Wedding Tv, Filippo Ubaldini a Cinetivù: “Sarà un 2011 scoppiettante”

A più di un mese dall’arrivo sui teleschermi italiani di Wedding Tv, canale 406 di Sky, forte del successo acquisito in molti Paesi fra cui Irlanda, Russia, Turchia, Scandinavia, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Ucraina, Africa, Malesia e Australia, Cinetivù ha incontrato Filippo Mori Ubaldini alla guida di Filmedia società che distribuisce in Italia, oltre alla tv per gli sposi, un altro marchio di successo quale Discovery Channel. Ecco cosa Ubaldini ci ha anticipato sulle prossime novità in palinsesto.

Dopo il successo all’estero avete deciso di portare Wedding Tv anche in Italia, come mai?

Consideri che la mia società Filmedia ha tra i suoi obiettivi principali quello di intercettare e importare brand internazionali, noi collaboriamo inoltre per Scripps Networks International di cui siamo consulenti strategici per l’Italia che è uno dei più grossi produttori di canali lifestyle degli Stati Uniti con cui stiamo valutando nuovi progetti per l’Italia, insieme ad altri due in fase di start up per il prossimo anno che prevediamo sarà particolarmente esaltante. Filmedia ha inoltre altre due aree di business che sono Framepool una delle più importanti banche di immagini al mondo, dove noi vendiamo i video con riscontri notevoli e inoltre rappresentiamo importanti broadcaster pubblici come ORF e Deutche Welle.

Quali obiettivi vi proponete?

Nei prossimi sei mesi cercheremo di rendere Wedding Tv più identificabile con il mercato italiano, con tutta una serie di produzioni più appetibili per il pubblico di casa nostra. Stiamo inoltre lavorando con degli editori, per trovare delle sinergie che rendano il brand del canale meglio localizzabile.

Al momento in palinsesto vi sono molti programmi in inglese (con commento in italiano) continuerete a proporli anche in futuro?

Assolutamente no, come dicevo in precedenza nei prossimi mesi la programmazione subirà un cambio piuttosto radicale. A partire dalla fine di gennaio cominceremo ad inserire ogni mese due/tre nuove produzioni, fino ad arrivare all’obiettivo previsto che è di 100 ore l’anno autoprodotte.