La prima settimana dei Mondiali di calcio è volta al termine e il tormentone che si rispetti non riguarda nè le partite, nè i calciatori, nè la rassegna in particolare. La protagonista è una sola e la sua presenza si fa sentire: ovviamente trattasi della vuvuzela.
Da 7 giorni a questa parte in tv, per parlare dei mondiali bisogna nominare almeno una volta il tipico strumento sudafrico, che ci sta facendo invidiare chiunque soffra di otosclerosi. Una settimana di vuvuzelas e l’esaurimento è allo zenit, tra un mese non escludiamo possibili raptus omicidi al solo ronzio di una zanzara.
Marco Mazzocchi, durante Mondiali Rai Sprint, guardando il suo inviato con una mega-vuvuzela (come se quella consueta non fosse già sufficiente), l’ha fulminato all’istante intimandolo a priori di non suonarla e, rischiando lo scontro diplomatico, affermando categoricamente: