Hanno tentato di tutto per riavvivare un game show pronto per una meritata pensione. Prima l’aggiunta del quarto aiutino, poi la versione flash senza suggerimenti e tempo limitato, adesso si punta sull’introduzione di una zona safe a discrezione del concorrente, senza alcun particolare risvolto sul meccanismo del gioco.
La macchina di Chi vuol essere milionario sembra piuttosto arrugginita ed ha bisogno di un’oliata piuttosto incisiva nel tentativo di ricreare la suspence (che dura il tempo della scelta del traguardo) e partecipazione attiva dei telespettatori come nelle prime edizioni. Non basta la verve e simpatia contagiosa di Gerry Scotti ed il clima familiare percepito oltre gli schermi, a rinnovare un format che, sinceramente, ha stancato e perso di imprevedibilità (merito anche degli eccessivi break pubblicitari).