In occasione del suo sesto compleanno lo scorso 8 dicembre, Romauno, l’emittente televisiva tra le più rappresentative del Lazio, da sempre impegnata a raccontare le cronache della capitale, ha invitato i telespettatori, compresi noi di Cinetivù, a visitare gli studi all’Eur in via Groenlandia 41, durante una lunga diretta nell’arco di tutta la giornata che ha visto protagonisti numerosi ospiti. A fare gli onori di casa durante il pomeriggio Antonello De Fortuna, Andrea Bozzi, Luigia Luciani, Francesca Della Giovanpaola e il direttore Fabio Esposito che ci ha concesso un’interessante intervista.
Direttore com’è andato lo switch off?
In maniera caotica, senza contare il modo discutibile in cui è stata decisa la numerazione dei canali. Dopo la digitalizzazione di regioni come la Sardegna, dove ci sono meno emittenti che nel Lazio, si è pensato di fare la stessa cosa anche qui, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, a venti giorni dallo switch off c’ è ancora chi ha problemi a sintonizzarsi su Romauno. Il fatto è che qui non siamo negli Stati Uniti dove tra l’altro le realtà locali hanno anche il potere di influenzare il voto dei cittadini, qui in Italia si è tenuto conto delle esigenze più che lecite delle grandi strutture, mentre quelle piccole si stanno barcamenando in un mare di problemi, dovuti anche al loro numero eccessivo.
La legge che regolamenta il sistema radiotelevisivo continua a tenere in vita tante, troppe emittenti i cui palinsesti sono perlopiù infarciti da televendite e prodotti come telenovelas, film e telefim scadenti a tutto scapito di aziende come la nostra che le televendite le ha sempre bandite. Se andiamo a vedere sul digitale a oggi, dopo l’entusiasmo del primo momento non si può dire che l’offerta sia così variegata, l’auspicio è che alla distanza la qualità dei programmi offerti faccia la differenza, avvantaggiando le tv che puntano alla qualità come la nostra.