USA Network, the hit factory

 Il canale di Law & Order CI e Monk, potrebbe essere identificato cosi Usa Network, la rete via cavo statunitense che fa della messa in onda di serie prestigiose e eventi sportivi, i propri cavalli di battaglia. Nato il 27 settembre 1977 con il nome di Madison Square Garden Network, assume quello attuale nel 1980. Di proprietà di una compartecipata Time Warner-Paramount Pictures nel 1987 viene acquistato dalla MCA/ Universal. Nel corso degli anni Usa Network cambia ancora gestione passando nel 1991 alla Matsushita e alla Seagram nel 1995, mentre il passaggio sotto l’attuale marchio NBC Universal avviene nel 2004.

Usa Network deve il suo successo a trasmissioni sportive come i tornei di golf e gli U.S Open di Tennis, dal 2004 anche le Olimpiadi entrano a far parte del suo ricco palinsesto, per 17 anni la boxe è stata rappresentata in particolare dallo show USA Tuesday Night Fights, mentre con il nuovo millennio è il wrestling a conquistare il pubblico televisivo. Usa Network trasmette nel 2000 gli incontri della World Wrestling Entertainment Inc, la messa in onda viene sospesa per poi essere ripresa nel 2005 fino ad oggi.

Fuel Tv, spazio agli sport spettacolari

 Lo sport, in particolare quello d’azione come lo snowboard, skateboard, motocross e surf, è la principale prerogativa del canale via cavo statunitense Fuel Tv, in onda dal 1 luglio 2003. Seguito in più di 26 milioni di case americane, Fuel Tv, che fa parte della grande famiglia Fox, è disponibile grazie ad una serie di consociate anche via satellite in circa cento Paesi in tutto il mondo, fra cui Australia, Gran Bretagna e Portogallo.

La programmazione di Fuel Tv dà ampio spazio anche a serials, film eventi musicali e programmi basati sulla creatività degli autori, come Stupid Face di cui abbiamo già parlato, ma è lo sport comunque a farla da padrone, numerosi gli eventi trasmessi ogni anno come la grande gara di surf, maschile e femminile, altamente spettacolare, Billabong XXL Global Big Wave Awards, spazio anche ai Surfer Poll Awards patrocinati dalla rivista leader nel settore Surfer Magazine, premi assegnati ai migliori surfisti del mondo grazie ai voti dei lettori. Fuel Tv segue l’evento con interviste, curiosità e speciali che vedono protagonisti i più autorevoli nomi dello sport acquatico.

Bravo, la cable tv dei reality

Nato il primo dicembre del 1980, il canale televisivo via cavo Bravo è stato il primo negli Stati Uniti dedicato allo spettacolo in genere, con contenuti interamente gratuiti. Di proprietà della Rainbow Media a cui poi si affianca nel 1999 con il 20% di partecipazione la Metro Goldwin Mayer, il canale viene poi acquistato nel 2002 dalla NBC Universal. La sede si trova al Rockfeller Center di New York, attualmente viene visto in 80 milioni di case.

Dal 2000 la programmazione di Bravo ora disponibile anche sul satellite, è incentrata soprattutto sulla messa in onda di reality show, sfilate di moda e trasmissioni su personaggi famosi, che gli ha consentito di divenire molto popolare tra i giovani e telespettatori gay: la fascia d’età a cui si rivolge va dai 14 ai 54 anni.

Tra i programmi di punta Inside the Actors Studio presentato da James Lipton, trasmesso anche in Italia da alcuni canali satellitari, dove un’importante attore diplomatosi alla celebre scuola di recitazione, si confronta con gli studenti e il reality Project Runaway condotto anche dalla top model Heidi Klum, una sfida tra giovani stilisti di moda nel creare i modelli migliori. Particolarmente apprezzata dal 2003 la serie rivolta a un pubblico gay Queer Eye for the Straight Guy poi solo Queer Eye scritta da David Collins e Michael Williams terminata nel 2007 con una media di 3,5 milioni di telespettatori.

SVT: il servizio pubblico televisivo svedese

 Questa settimana andiamo alla scoperta della Sveriges Television AB ovvero la SVT, il servizio pubblico di telediffusione svedese. L’organizzazione dell’emittente con sede in diverse parti del Paese fra cui le città di Malmo e Goteborg, si rifà molto a quella della più blasonata consorella inglese BBC. Sveriges Television è una società di proprietà di una fondazione indipendente, Förvaltningsstiftelsen för Sveriges Radio AB. Questa fondazione è costituita da politici nominati dal governo. Non esiste pubblicità ad eccezione delle sponsorizzazioni per eventi importanti, i finanziamenti arrivano da un canone pagato da tutti gli utenti in possesso di un televisore e da speciali sovvenzioni governative.

Il regime di monopolio televisivo in cui SVT ha operato dal lontano 1956, è stato interrotto nel 1992 con la prima emittente privata svedese TV4 mentre nel 1987 aveva già preso piede il canale satellitare il lingua svedese TV3.

La storia dell’SVT ha inizio nel lontano 1920 con le prime trasmissioni radiofoniche, mentre il 29 ottobre 1954 prendono il via i programmi televisivi sperimentali, il 4 settembre 1956 iniziano quelli regolari. Nel 1958 viene inaugurato il telegiornale Aktuellt, mentre il 5 dicembre 1969 al primo canale TV1 si unisce il secondo TV2.

RTE: la tv pubblica irlandese

 La televisione pubblica irlandese RTE (Radio Telefis Eireann), inizia a trasmettere come ente radiofonico il 1 gennaio 1926, la tv muove i primi passi il 31 gennaio 1961 sebbene la data di fondazione ufficiale sia il 1 giugno 1960. Proprio in virtù della lunga tradizione acquisita, la si può annoverare tra le emittenti pubbliche più antiche. Singolare fu il discorso d’inaugurazione dell’allora presidente dell’Irlanda Eamon de Valera che definì i mass media: “come l’energia atomica che può essere utilizzata a fin di bene, ma può anche arrecare un danno irreparabile”.

RTE è un organo statale gestito da un apposita authority designata dal governo irlandese, l’organizzazione è nelle mani di un comitato esecutivo presieduto dal direttore generale che è attualmente Cathal Goan, mentre la carica di presidente è ricoperta da Tom Savage. La sede si trova a Dublino e a Cork.

Il possesso di un qualunque apparecchio televisivo, anche non abilitato a ricevere RTE, impone che si paghi un canone annuale, incassato dal Ministero delle Comunicazioni i cui ispettori sono autorizzati ad effettuare perquisizioni all’interno delle case, il mancato pagamento, ritenuto reato penale, comporta una ingente multa.

Canal Nueve: la prima emittente commerciale argentina


Canal Nueve con sede a Buenos Aires, visibile via satellite in buona parte del Sud America, è la prima emittente televisiva commerciale nata in Argentina il 9 luglio 1960. Nei primi anni di vita la programmazione si basa soprattutto su trasmissioni importate dai principali network americani ABC, CBS e NBC. Nel 1963 Alejandro Romay, proprietario di Radio Libertad diviene il direttore del Canale rendendolo autonomo dalle produzioni estere, con finanziamenti provenienti direttamente da capitali argentini

Nel 1974 durante il terzo mandato del presidente Juan Peròn, Canal Nueve viene sequestrato, divenendo governativo anche durante il successivo regime militare, sarà lo stesso Alejandro Romay a dirigerlo di nuovo nel 1984 una volta ri-privatizzato, rendendolo leader nel gradimento del pubblico argentino. In questo periodo viene ribattezzata Canal 9 Libertad.

Nel 1997 El canal de la palomita (il canale della piccola colomba) come veniva chiamato per il volatile presente per anni sul suo logo, passa nelle mani del gruppo australiano Prime Television ma subito dopo viene ceduto a Telefonica controllata dalla concorrente Telefé, il nome cambia in Azul Televisiòn.

Al Jazeera: le notizie arrivano dall’oriente


Questa settimana Cinetivù si occupa di Al Jazeera (L’Isola), la più importante emittente all news del Medio Oriente con sede a Doha nel Qatar, divenuta famosa a seguito di alcuni tra i più drammatici fatti accaduti tra la fine del secolo scorso e gli anni duemila. Nel 1998 i suoi notiziari seguono l’operazione Desert Fox dell’esercito statunitense contro L’Iraq, nel 2000 è la volta della seconda intifada nei territori palestinesi, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, Al Qaeda nella persona del leader Osama Bin Laden, usa il canale per diffondere i suoi messaggi di terrore, coinvolgendolo in accuse di partitismo piovute da molti Paesi occidentali e non. E’ Al Jazeera ad annunciare il 28 settembre 2004 la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta, le volontarie italiane rapite in Iraq da un gruppo terrorista riconducibile ad Al Qaeda.

L’emittente di proprietà dello sceicco Hamad bin Thamer Al-Thani, muove i primi passi nel 1996, quando l’ Emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa predispone un primo finanziamento di 150 milioni di dollari, l’intenzione è creare una tv libera da qualsiasi condizionamento, obiettivo per il momento non ancora raggiunto, sebbene venga ritenuto il canale di news più attendibile ed apprezzato in oriente con la pubblicità che copre al momento circa il 40% degli introiti.

BBC: dal 2012 le news in HD


L’alta definizione è nel suo complesso molto interessante, noi badiamo molto a ciò che il pubblico vuole, l’immediatezza, la qualità e la precisione sono da sempre di primaria importanza per la BBC, tuttavia ci stiamo muovendo molto rapidamente in direzione dell’HDTV che prenderà piede su BBC World News a partire dal 2012 , si tratta di un passo importante soprattutto se si ha la possibilità di seguirne le diverse fasi”. E’ la dichiarazione che Richard Porter, direttore news della BBC ha rilasciato al sito web tedesco Digital Fernsehen, a testimonianza di come l’Azienda televisiva inglese da sempre leader nel campo dell’informazione, ci tenga a mantenere il primato anche in quello tecnologico.

In realtà la tv britannica non è nuova nella diffusione di programmi ad alta qualità d’immagine, dal 15 maggio 2006 esiste BBC HD un canale che prima in via sperimentale poi definitiva trasmette dalle 6 alle 8 ore di film, telefilm ed eventi sportivi in formato digitale, come dire che i britannici sono tutt’altro che impreparati sull’argomento e nel 2012 metteranno in pratica per le news quello che hanno già attuato per altri servizi.

Con la svolta digitale verso cui tutte le televisioni, compresa la nostra, stanno convergendo, era inevitabile che anche l’alta definizione facesse capolino nel campo dell’informazione, ma a una necessaria creazione di programmi in alta qualità d’immagine deve coincidere un’ulteriore capacità dell’utente di recepire nella maniera corretta, il prodotto che gli viene offerto.

PBS: all’insegna della cultura


I documentari sugli argomenti più disparati (salute, natura, storia etc) costituiscono il palinsesto della statunitense PBS (Public Broadcasting Service), azienda no profit che diffonde la propria programmazione su 349 stazioni televisive nazionali che di fatto ne sono proprietarie, l’emittente è comunque finanziata per gran parte delle sue attività dalla Corporation for Public Broadcasting, società creata dal Congresso degli Stati Uniti, per promuovere le trasmissioni radiotelevisive a carattere pubblico. Al momento il canale è disponibile negli Sati Uniti, Messico, Giamaica, Canada e Regno Unito.

PBS ha sede ad Arlington in Virginia sulla costa orientale e a Burbank in California in prossimità degli studios Disney e Warner Bros. Nata il 5 ottobre del 1970, prendendo il posto della National Education Television, si fonde nel 1973 con le Educational Television Stations. Le stazioni televisive che trasmettono la PBS non rinunciano, come avviene in altri casi, a una porzione di pubblicità locale ma pagano una sorta di abbonamento al marchio.

TVI: la più seguita in Portogallo


La più giovane tv portoghese, la privata TVI (Televisao Independente), nata il 20 febbraio del 1993, nel giro di dieci anni è divenuto il canale più apprezzato dal pubblico del suo Paese, con un primato che detiene dal 2004. In diretta concorrenza con l’altro privato SIC, l’emittente viene subito identificata come Channel 4, per il numero che risalta sul logo (poi modificato) a identificare il quarto canale in ordine di tempo nato in Portogallo.

Sul filo dello slogan: “ Uma Televisao feita por Si” (Una televisione fatta da te), i primi anni di vita di TVI non sono affatto facili, gestita da una serie di istituzioni legate alla Chiesa cattolica, si pone come alternativa alla programmazione degli altri canali, dedicando buona parte della giornata a programmi politici e per anziani mentre il pomeriggio si rivolge ai giovani, non disdegnando la messa in onda di telefilm americani come X Files e Baywatch e importando programmi di produzione spagnola.

Il piccolo gigante: NRK la tv norvegese

 NRK Norwegian Broadcating Corporation (in norvegese Norsk Rikskringkasting AS) con sede a Oslo, è tra le società televisive di maggior successo in Europa. Rispetto alle principali emittenti europee, la si può definire di piccoli dimensioni, tuttavia grazie soprattutto alle innovazioni tecnologiche ha saputo garantirsi una posizione di leadership nella realizzazione dei migliori programmi per il pubblico del piccolo schermo.

Di proprietà del governo norvegese, NRK ha un consiglio di amministrazione il cui presidente è Hallvard Bakke, composto da nove membri, tre dei quali sono chiamati a rappresentare i dipendenti dell’azienda, che ha il compito tra gli altri di eleggere il direttore generale, l’attuale in carica è Hans-Tore Bjerkaas, mentre alla guida del settore news c’è Gro Holm.

NRK è finanziata attraverso un canone applicato ai possessori di apparecchi televisivi e i diritti sulle vendite di prodotti realizzati dall’emittente stessa (come i dvd e format ) oltre che dalla pubblicità, ha tre canali televisivi e un certo numero di radiofonici: NRK1 è quello di intrattenimento e di maggior successo in Norvegia, NRK2 si dedica più all’informazione e alla cultura con la messa in onda di documentari e programmi di approfondimento, mentre NRK3 è il canale giovane, con trasmissioni comiche e musicali, dal 1 dicembre 2007 ospita NRK Super, rivolto ai bambini, dedicato alla messa in onda di cartoni animati.

Tv Koper-Capodistria: dalla Slovenia in lingua italiana

 Gli amanti delle “prime” tv private a metà degli anni ’70, ricorderanno che oltre alla Tv Svizzera, anche TeleCapostristria fosse ricevibile sul nostro territorio. Tv Koper come è tuttora conosciuta, ovvero l’emittente in lingua italiana dell’allora Jugoslavia, inizia le trasmissioni sperimentali il 15 maggio 1968 sulle frequenze di Tv Lubiana, visto il buon successo di pubblico, i dirigenti dell’emittente e di radio Capodistria danno vita al nuovo marchio TeleCapodistria, che irradia le sue trasmissioni ufficialmente dal 6 maggio 1971.

Punto di forza del canale le trasmissioni a colori, mentre in Italia la Rai trasmette ancora in bianco e nero, oltre a costituire una degna alternativa alla tv di Stato con la messa in onda di film, telefilm ed eventi sportivi in quantità maggiore rispetto alla Rai. In quel periodo il segnale dell’emittente si riceve chiaramente nel nord Italia e sulla costa adriatica.

Proprio lo sport dona un’aura di popolarità in Italia a TeleCapodistria che nel 1976 trasmette a colori le Olimpiadi, conquistando il pubblico di casa nostra, nello stesso tempo molte delle neo emittenti libere nate sul territorio italiano cominciano a ripetere il palinsesto serale dell’emittente, concorrendo al suo successo che raggiunge l’apice nel 1980 con la programmazione delle Olimpadi di Mosca.

New Inventors: dall’Australia le invenzioni più bizzarre


Chiamatelo ingegno, inventiva, creatività, di fatto in tutto il mondo esistono migliaia di Archimede, decisi a brevettare gli apparecchi più strani e bizzarri che nelle loro intenzioni dovrebbero facilitare la vita agli uomini, in alcuni casi l’idea funziona davvero e fa la fortuna del suo creatore. Quanti siano effettivamente questi piccoli geni non è dato di saperlo, di sicuro solo in Italia ogni anno all’ufficio centrale di Roma vengono depositate 13.000 richieste di brevetto, un serbatoio troppo ampio per passare inosservato allo sguardo vigile dei creatori di format.

In tanti anni di storia televisiva di programmi sulle invenzioni se ne possono contare diversi, in Italia il capostipite è stato senza dubbio Portobello del compianto Enzo Tortora, per poi arrivare in tempi più recenti a I Cervelloni in onda su Raiuno tra il ’94 e il ’99, fino al clamoroso flop di Colpo di Genio condotto da Simona Ventura e Teo Teocoli nell’aprile 2007, un format Endemol acquistato all’estero dove si sprecano anche li programmi di eguale ispirazione come gli inglesi What’s the big idea e Test the Nation.

In Australia ad esempio su ABC1 (Australian Broadcasting Corporation) dal 2004, va in onda con notevole successo New Inventors, lo scorso ottobre la trasmissione sulle invenzioni ha toccato la bellezza di 200 puntate. Presentata dal comico James O’ Loghlin che per sua stessa natura non risparmia commenti sarcastici sugli insoliti ritrovati della tecnica, New Inventors, in onda al mercoledì per trenta minuti, propone tre invenzioni passate al vaglio di giudici inflessibili il cui compito è decretare il vincitore della settimana, destinato a partecipare alle fasi finali da cui verrà fuori “l’inventore dell’anno”.

TVE: la tv pubblica spagnola


La TVE è balzata di recente agli onori delle cronache per l’annuncio del premier José Luis Rodriguez Zapatero, di voler presentare un disegno di legge sulla riforma del settore audiovisivo che prevede una drastica riduzione della pubblicità nella tv di Stato, considerato che buona parte degli introiti della TVE provengono proprio dalla pubblicità è molto probabile che se la legge dovesse passare il governo spagnolo, come è già accaduto in Francia per un medesimo provvedimento, dovrebbe adottare delle misure per finanziare l’Azienda televisiva, che altrimenti si troverebbe in gravi difficoltà economiche.

Nata il 28 ottobre del 1956, la TVE (Televisión Española), una volta sovvenzionata anche da un canone, ha dovuto da alcuni decenni abolirlo a causa dell’alta evasione, essa fa parte della fondazione RTVE, l’ente pubblico spagnolo per le trasmissioni radiotelevisive, riorganizzato di recente proprio da Zapatero il cui presidente e Javier Pons Tubio.

Nel 1966 al primo canale TVE1 detto anche la Primera, modificato poi in la 1, venne aggiunto anche TVE2 la Dos, entrambi rimasero gli unici canali televisivi in Spagna, fino ai primi anni ’80, quando fu ufficializzata la liberalizzazione dell’etere.