Oggi per la rubrica Cartoni animati story torneremo indietro di qualche decinnio, esattamente trent’anni fa, il 1978, anno in cui Leiji Matsumoto, Yugo Serikawa, Kozo Morishita, Kazumi Fukushima, Sukehiro Tomita e Masaki Suda, crearono una serie tv anime, tratta dal manga Science Fiction Saiyuki Starzinger (Esu Efu Saiyuki Sutājingā).
La serie animata di 73 episodi, ruota intorno alla principessa Aurora, protettrice della luna, ed i suoi aiutanti automi, Koug (anagramma di Goku) che combatte con il giavellotto astrale, Hakka e Djorgo, diretti verso il Grande Pianeta per rimettere in moto l’energia Galattica, che a causa dell’avanzare dell’età della regina madre, sta perdendo forza, riportando tutti gli esseri e le forme di vita sui pianeti in regressione e più violenti che mai.
La storia del cartone è una trasposizione di una delle tante leggende cinesi che affrontavano il viaggio verso occidente, qui cambiato in un ambiente fantascientifico.
Tutto ha inizio quando la Dottoressa Kitty, dalla terra, si accorge che la galassia è in pericolo e manda subito la principessa Aurora, Koug trasformato in cyborg dal Professore Dogge ed Hakka vengono fatti imbarcare all’interno della nave Queen Cosmos, progettata dalla dottoressa e fornita di altre tre navi che si possono muovere nel cosmo.
Aurora, principessa della luna, nei romanzi cinesi sarebbe un Monaco Sanzang
Jan Koug, dapprima essere umano, poi diventato cyborg per aiutare Aurora, dopo avergli messo una specie di coroncina che fa si che venga comandato da Aurora, diventa un degno compagno di viaggio. Nella leggenda è Sun Wukong un combattente.
Hakka è un cyborg robusto, molto forte, ha come arma uno scudo e spara missili e nel romanzo è Zhu Wuneng.
Sir Gorgo è un altro cyborg conosciuto lungo il cammino da Aurora e Koug, un vero drago nel combattimento in acqua ed ha come arma un tridente che spara. Nella leggenda è Sha Wujing.
Nella serie ogni personaggio ha la sua peculiarità, ed hanno tutti lo stesso intento: salvare l’umanità da una catastrofe imminente. Nella loro difficile avventura, i quattro avventurieri incontreranno personaggi crudeli, sanguinari, pericoli, ma affronteranno anche situazioni romantiche e con una buona dose di umorismo.
Certo, il cartone ha un plot ripetitivo in ogni episodio, ma ha una buona introspezione dei personaggi, specialmente di Koug, il disegno non è fantastico ,ma per l’epoca era più che buono, inoltre la serie si è ispirata, come già detto, ad un testo classico della letteratura cinese (a cui si è ispirato anche dragon ball) ed è arrivata in Italia nei primi anni ottanta.
Essendo andata in onda negli anni ottanta si è scontrata con i titani, Goldrake, Mazinga e Ufo Robot, ma nonostante ciò il cartone valeva la pena di esser veduto!
In giapponese sarebbe クーゴ (Kuugo, in romaji) oppure Cogh ma scritto all’inglese.
@ tsukineko:
Grazie della segnalazione!
Il cartone dì per sè non mi ha mai entusiasmato molto, ma la sigla dei Superobots la trovo davvero bellissima… 8+