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Cartoni animati story – 23 – Belle e Sebastien

Pirenei Francesi: un cane pastore di grossa taglia, dal pelo bianco e folto, viene accusato di aver assalito una persona e per questo è stato ordinata la sua soppressione. Il cane, inseguito dalla polizia, trova rifugio in casa del vecchio Cortes, il nonno del giovane Sebastien, un ragazzino amante degli animali, senza reali amici se non il suo cane tascabile Pucci, che per salvarlo lo nasconde, battezzandolo Belle.

Sebastien ha un sogno, ovvero ritrovare la madre, una donna che lavora in un circo e che ha affidato per questo motivo il ragazzino sin dalla giovane età alle cure amorevoli del nonno.

Per potersi ricongiungere con lei e salvare la cagnolona da una morte certa, Sebastien intraprende un viaggio dalla Francia alla Spagna, non privo di difficoltà, con gente malvagia che vuole approfittarsi del suo buon cuore e con la polizia sempre alle sue calcagna.


Belle e Sebastien, cartone animato creato dalla MK Company nel 1981, basandosi sull’omonimo libro di novelle francesi (Belle et Sébastien) scritto da Cécile Aubry, è giunto in Italia, con tutte le sue 64 puntate, nel lontano 1982, su Italia 1, che tutt’ora ne manda in onda le repliche ogni mattino (dal lunedì al venerdì) alle 8.45.

Il cartone, che vede il gruppo di amici un ragazzino e due cani, protagonisti di tutte le avventure, ha il suo punto di forza nella storia, una serie di avventure che li vede conoscere nuova gente, percorrere chilometri di prateria e scalare montagne, visitare villaggi di montagna e cittadine portuali, fuggire all’arresto della polizia o cercare di far fuggire il proprio compagno dalla prigione, per arrivare ad uno degli happy end più riusciti (e più scontati) della storia dell’animazione.

Le tematiche, tra cui l’importanza della famiglia, l’affetto per gli animali, la ricerca dell’amicizia, l’ingiustizia della vita, la crudeltà dell’uomo sono ottimamente creati da Toshiyuki Kashiwakura, Youji Yoshikawa e Mitsuru Majima, che riescono a ricreare il clima commovente e dolce del libro.

Anche il resto del cast è di prim’ordine: i personaggi un po’ alla Heidi, sono stati creati da Shuichi Seki, uno dei nomi importanti del panorama giapponese, conosciuto per aver disegnato i personaggi di Tom Sawyer, Lucy May e Flo, la piccola Robinson, mentre l’animazione è merito di Noboyuki Kitajima (già animatore di Hello Spank!).

Concludendo: il cartone animato, dal disegno classico e dagli sfondi particolareggiati, si distingue per il suo buonismo al limite della carie ai denti e per l’assunto che se una cosa la vuoi, con sacrificio puoi ottenerla (il bambino riuscirà a ricongiungersi con la madre e vivranno tutti felici e contenti).

>Consigliato a tutte le famiglie con bambini piccoli, perché educativo dati i suoi toni pacati e i bei messaggi che trasmette, con l’unico rischio che il bambino voglia un cane per cavalcarlo!

7 commenti su “Cartoni animati story – 23 – Belle e Sebastien”

  1. Che gli animatori fossero gli stessi di Flo e Tom Sawyer, lo si vedeva. Il cartone era una rottura assurda, una telenovelas strappalacrime, con il ragazzino dalle guancie rosse e il viso da montanaro, un cagnolino piccolo rompiscatole e la cagnolona che si faceva cavalcare da Sebastien…Osceno!

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  2. Vorrei sapere che razza è esattamente il cane tascabile “belle” del cartone belle e sebastien, perchè se esiste lo vorrei cercare per averlo. grazie. Concetta

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  3. @ Gill:
    non l’avrai guardato bene. L’anime non è della Nippon Animation (la casa che ha proposto in animazione gli altri romanzi EUROPEI come Flo, Tom Sawyer, Anna dai capelli Rossi, ecc…) ma la Toho. la storia è tratta dai romanzi degli anni 60 dell’attrice e scrittrice francese Cecile Aubry. Narra le avventure e disavventure (dato che la vita è fatta anche di queste, non dimentichiamocene!) di un bambino che conquista l’amicizia di un cane. Questo tipo di storie andavanomolto in quegli anni e sono belle per quelle che sono, è inutile snobbarle. Io la ritengo un’opera molto ben fatta sul lato sia dell’animazione che della colonna sonora, dato che riesce a coomuovere e farci gioire sempre. Potessero ancora esserci opere così ai giorni nostri!

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  4. Certo che neanche l’articolo su questo anime riesce a essere obbiettivamente critico, facendo pensare all’opera ad un mero cartone animato bello e tranquillo . Ma che significa che i bambini posso voler cavalcare un cane se vedono questo anime? ma state scherzando? io sono uno psicoterapeuta infantile e non tollero sentire queste considerazioni. I bambini è normale vogliano fare tutto quello che vedono fare agli latri perchè l’uomo imita naturalmente la natura per cercare di capire e di far emergere le proprie qualità. Ci sono per questo le figure dei genitori che devono indirizzare il bambino su cosa è giusto e cosa non lo è tenendo conto della libertà di far sbagliare il bambino con la propria vita che è l’unico modo per imparare veramente. “Se non tocchi il fuoco non sai cosa significa scottarsi”. Cerchiamo quindi di cambiare atteggiamento senza censurare a casaccio con il pretesto di fare del bene quando invece si fa solo del male alla società.

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