Una domenica, prevedibilmente, all’insegna dell’ultimo Festival di Sanremo di Gianni Morandi, vinto da Roberto Vecchioni, con L’Arena di Massimo Giletti, in onda dal teatro Ariston di Sanremo che celebra, giustamente, il cantautore che si è aggiudicato il Festival con il brano Chiamami ancora amore. All’unanimità , Vecchioni viene praticamente idolatrato da Giletti, pubblico, giornalisti e opinionisti vari: uno scenario simile con Marco Carta o Valerio Scanu sarebbe stato decisamente utopico. C’è un solo essere umano, voglioso di essere messo alla gogna per alcune opinioni fuori dal coro e quel soggetto risponde al nome di Klaus Davi.
Il massmediologo masochista è preoccupato dello stato d’animo del fresco vincitore di Sanremo:
Il tuo brano non viene passato nelle radio. Ci è rimasto male?
Fischi in sala. Davi vorrebbe che il caro Vecchioni si stracciasse le vesti dall’infinito dispiacere della notizia appena ricevuta ma, in realtà , non gliene potrebbe fregare di meno. Klaus, quindi, mette il carico da 11:
L’anno scorso avevamo detto: “Largo ai giovani!”. E invece, quest’anno ci ritroviamo a celebrare Vecchioni…
E le possibilità che Klaus concluda la sua settimana sanremese in prognosi riservata si fanno altissime…
L’Arena, però, è teatro dello show di Vittorio Sgarbi: l’opinionista si presenta, come l’ultima delle dive, in ritardo e gli applausi sono tutti per lui. Le fastidiosissime interferenze, udibili per una buona mezz’ora, sono dovute al suo cellulare perennemente in uso. E’ scontato affermare che, piuttosto che spegnerlo, Vittorio si farebbe amputare volentieri una gamba.
Se Roberto Vecchioni ha messo d’accordo tutto e tutti con la sua vittoria, c’è un altro Roberto che ha caratterizzato questo Sanremo in positivo, con la sua lectio magistralis che ha incantato tutto lo stivale: Benigni. Tutto il Belpaese, tranne Vittorio Sgarbi, uno dei suoi detrattori più agguerriti. Dopo i 121 “Comunista pagato”, urlati in loop durante il Sanremo di due anni fa, stavolta, Sgarbi, d’accordo con il contenuto della perfomance del comico toscano ma totalmente in disaccordo con il compenso ricevuto da Benigni, riserva per l’attore premio Oscar, un insulto non tanto dissimile.
Mentre Sgarbi argomenta il suo pensiero, il pubblico rumoreggia, Vittorio, che come precisa Giletti, “non è una monaca di clausura” (specie se si pensa alle migliaia di donne che ha gentilmente castigato), non si fa pregare e urla:
Uno che prende 500mila euro per un’ora di spettacolo, è immorale!
Strano ma vero. A prendere le difese di Benigni, è Paolo Giordano de Il Giornale. Il giornalista precisa che metà del compenso è stato donato in beneficienza. Vittorio Sgarbi è abbattuto? Tutt’altro. Il critico d’arte non ci crede e, anche se fosse, ribadisce che anche 250mila euro sono un compenso non certo da fame.
Successivamente, Vittorio Sgarbi ha da ridire anche sulla presenza di Maddalena Corvaglia, rea di farsi viva in tv soltanto all’Arena, salvo poi avvicinarsi a lei per chiarirsi e, perchè no, broccolarla allegramente.
Anche Iva Zanicchi, che sempre due anni fa, da Benigni, si beccò della tardona assetata di sesso, dichiara di aver perdonato il comico e afferma di essere rimasta commossa.
Su Canale5, a Domenica Cinque, perfino Alessandra Mussolini spende belle parole su Benigni, affermando:
Benigni ha insegnato ai leghisti, l’unità d’Italia!
Sempre che il linguaggio non sia stato troppo dotto…
Questo, però, è stato anche il Festival di Emma: la cantante pugliese, giunta al secondo posto, entra in studio e Massimo Giletti ha in serbo soltanto complimenti per lei:
Ecco l’esempio di una ragazza che ce l’ha fatta con la testa e non con il corpo!
L’immancabile Vittorio Sgarbi ha da replicare (“Che male c’è ad usare il corpo!”) e poi, accarezza il viso di Emma, pronto per broccolare anche lei.
Klaus Davi, però, torna alla carica, voglioso di altre fratture ossee: secondo Klaus, la partecipazione di Emma al corteo in favore della dignità delle donne ha rischiato di compromettere la sua corsa al televoto ma la cantante non ci sta e spiega anche le ragioni del suo gesto:
Io non vivo in base al televoto. Io non sono bigotta. Ho fatto una serata di Sanremo con le cosce di fuori ma per mettersi le cosce di fuori, bisogna avere la testa!
Emma afferma di provare “pietà ” nei confronti delle allegre donzelle presenti in quel di Arcore perchè massacrate dalla stampa, e stavolta, a tornare alla carica, è Vittorio Sgarbi:
Quelle ragazze non hanno bisogno della tua pietà !
Emma frena l’impeto dell’opinionista (“Non ti incaz**re!”) ma Sgarbi riparte con il rap:
Libertà , libertà , libertà , libertà , libertà . Libertà di darla, libertà di darla, libertà di darla, libertà di darla, libertà di darla.
E continuando a disquisire di ragazze, favori sessuali, raccomandazioni, scorciatoie, Vittorio fa un pericolo parallelo tra le papi-girls e Maria De Filippi, che ha fatto carriera solo grazie alla relazione con Maurizio Costanzo e a Massimo Giletti, prende il cagotto dalla paura.
Il conduttore si dissocia e non accetta assolutamente il paragone tra le ragazze del premier e Maria De Filippi. Vittorio Sgarbi, che afferma di aver fatto carriera, anche lui, grazie a Costanzo, si alza per andarsene ma la De Filippi telefona a sorpresa in diretta, dando ragione a Sgarbi, non sentendosi offesa per le parole di Vittorio.
Anzi, Maria conclude il suo intervento, precisando che Maurizio e Vittorio non hanno mai fatto sesso.
Perfetto. Immaginare certe cose, in fase di digestione postprandiale, è l’ideale.
E dire che paghiamo un canone per vedere questo pattume! Dovrebbero andare a lavorare a 1000 euro al mese. Certi parassiti come Malgioglio poi non meritano di stare in televisione per piu’ di un motivo. Sgarbi ha ragione e la De Filippi non poteva che dargli ragione, infatti lei deve tutto a Costanzo, le si deve riconoscere però che ha imparato bene la lezione e che ora il potere lo sa usare molto bene per il suo tornaconto!
Concordo con Emma quando dice che alcune “arcorine” meritano la nostra pietas(altre naturalmente no).E’ anche vero che de filippi loren fenech gregoracci devono il successo e/o l’agiatezza economica a uomini potenti e facoltosi.Ho trovato Giletti un po’ ipocrita