Troppa politica nei Tg Rai? Nel caso non ne foste ancora certi, ci ha pensato l’Osservatorio di Pavia a diradare ogni ragionevole dubbio con l’indagine “Politica e giornalismo nei telegiornali Rai“. I ricercatori dell’Osservatorio, hanno analizzato 14 edizioni di Tg italiani ed Europei. Su due settimane prese in considerazione più di un terzo dei 3 Tg Rai (34,8%) è stato dedicato alla pagina politica, contro meno della metà dei 4 maggiori network europei (16,5%) tra cui Bbc e France 2.
La conclusione a cui si è arrivati è che i Tg del servizio pubblico italiano dedicano, in ogni edizione, almeno 10 minuti alla politica, raccontando le intenzioni dei politici, mentre quelli europei ne riportano le azioni, escludendo notizie politiche in mancanza di eventi rilevanti, senza contare che nei nostri Telegiornali viene dato ampio spazio alla cronaca parlamentare, cosa che all’estero non accade.
I diretti interessati (i direttori dei tg) non hanno fatto altro che prendere nota dei risultati venuti fuori da questa indagine, cosi come i massimi dirigenti Rai tra cui il dg Claudio Cappon: “ I dati non sono sorprendenti Se ci comportassimo come altri paesi, saremmo censurati. In Italia ci sono diverse priorità e diversi parametri. Se facciamo un’informazione unipolare, non possiamo fare il contradditorio: dobbiamo metterci d’accordo su cosa si vuole dal servizio pubblico“. Mentre il presidente Claudio Petruccioli afferma come sia necessario: “mettere a punto parametri per leggere e valutare la qualità, il tipo di offerta e di informazione che si da’ sulla politica, specie in una fase come questa in cui l’azienda Rai è decisa ad intervenire sull’offerta con novità strutturali molto rilevanti“.
Insomma lo studio dell’Osservatorio di Pavia non ha fatto altro che sfondare una porta aperta confermando quello che tutti già sapevano, ci pare risibile la giustificazione di alcuni direttori di testata che si sono detti “strozzati” dalle regole della par condicio quando di fatto essa viene esercitata solo in periodo di campagna elettorale o non è forse vero che ogni tg è opportunamente schierato in base al credo politico di chi lo dirige? Grande maestro è stato Clemente J Mimun attuale direttore al Tg5, quando al Tg1 proponeva il cosiddetto “panino”, inserendo in testa e coda alla pagina politica le affermazioni di esponenti della maggioranza con in mezzo quelle dell’opposizione, dando maggior risalto ai politici di governo.
E meno male che l’indagine dell’Osservatorio di Pavia si è limitata ad analizzare solo i Tg della tv di stato, obbligati nel contesto di servizio pubblico a mantenere un minimo di decoro nel proporre le notizie, cosa sarebbe venuto fuori se si fossero analizzati tutti i Tg compresi quelli dei network privati? E’ facile intuirlo, resta il problema di fondo dell’informazione in Italia, troppo vincolata agli interessi di parte e poco aderente alle esigenze di chi la fruisce, che di fatto la rifugge.