Luigi Gubitosi punta sui giovani. Il direttore generale della Rai ha parlato a L’Espresso del lavoro che sta svolgendo da meno di un anno grazie alla nomina di Mario Monti. Per Gubitosi il futuro è la prima cosa su cui investire:
Io voglio investire sul futuro. La Rai non ha un problema di genere, ora ci sono molte donne in posizioni di responsabilità, ma generazionale. Abbiamo nominato Eleonora Andreatta a capo della fiction e infatti adesso il prodotto in preparazione ha come protagoniste una sindaco nella Locride, delle ingegneri aerospaziali, un medico che scopre la corruzione del marito, non più solo mamme, suore, maestre ma la proiezione della società contemporanea finalmente. Nel nuovo contratto collettivo di lavoro per esempio abbiamo inserito l’apprendistato che non esisteva prima e che sarà importante per poter assumere giovani. Stiamo studiando il progetto di una direzione Rai per formare o aggiornare registi, costumisti ecc. oltre che giornalisti.
Premiare meriti e competenze, questo è uno degli altri motti del direttore:
Noi stiamo premiando merito e competenza, credo. Tra avanzamenti e conferme, abbiamo appena nominato 12 vice direttori di rete (prima erano 15, li abbiamo diminuiti del 20 percento). Si prevedeva l’ostruzionismo del cda, invece c’è stata l’unanimità, e in Rai mi dicevano: “Perché farlo a tre giorni dal voto?” Ho ribadito che i ritmi Rai non possono e non devono essere dettati dalla politica, la stessa risposta data a chi chiedeva di spostare Sanremo per non disturbare la campagna elettorale.
Bilancio, Fiction e X Factor, Gubitosi dice:
Il 27 marzo presenteremo il bilancio 2012 che mostrerà una perdita della gestione ordinaria, escluso il costo degli esodi, di poco inferiore ai 200 milioni anziché superiore come previsto. Nonostante lo spazio destinato alla campagna elettorale poverissimo di share, tra l’altro con una par condicio rispettata, gli ascolti vanno molto bene. La fiction su Domenico Modugno, lanciata anche da Sanremo, ha sbancato mostrando l’importanza della promozione tra reti. C’è un piano fiction interessantissimo, sta per andare in onda un’altra serata evento, quella dedicata a Lucio Dalla, poi arriva il talent The Voice. Mi chiede se avrei lasciato andare a Sky X Factor? L’avrei gestito diversamente, una cosa è il format, altra come svilupparlo, l’avrei fatto più da Rai per essere chiari.
Ecco, allora niente rimpianti. La migrazione di X Factor è stata una fortuna non solo per Sky ma anche per i telespettatori.