Ieri sera ho assistito ad uno di quei monologhi in cui Maurizio Crozza è riuscito a dare il meglio sé. Nella puntata di Ballarò di ieri sera ha commentato, come sempre, i fatti della settimana, per poi interagire con gli ospiti attraverso delle sottili e divertenti provocazioni. Certo, gli argomenti della settimana erano davvero tanti. I politici questa settimana ce l’hanno messa tutta per finire sui pezzi dei comici di tutta Italia, ma solo Crozza riesce a rendere tutto paradossale e allo stesso tempo estremamente divertente. Ovviamente non poteva mancare il commento sulla presunta congiuntivite di Berlusconi:
“Vorrei ringraziare un uomo che ha contribuito a rendere colto il nostro Paese: l’avvocato Ghedini. Uveite? Ma dove l’ha trovata? Leggendo i libri di Harry Potter? Non sa più cosa inventarsi. Processo lungo, processo breve, Lodo Alfano”
Già, perché questa settimana Berlusconi non ha potuto partecipare ai processi a suo carico, a causa di una brutta congiuntivite. E gli esponenti del PDL hanno anche avuto il coraggio di lamentarsi per i controlli sanitari volti a verificare la presunta malattia. Prima c’era chi usava il condizionale per evitare il congiuntivo… ora c’è chi usa la congiuntivite per evitare la condizionale.
Non sono mancati gli interventi rivolti a Stefania Prestigiacomo, ex ministro dell’ambiente ed esponente del PDL: “Mi ha emozionato vedervi tutti e 150 davanti al tribunale cantare l’Inno d’Italia. La stessa emozione che mi ha dato la risonanza magnetica. “
Centocinquanta deputati, proprio ieri, hanno manifestato davanti il tribunale di Milano, contrariati per i processi ai danni di Silvio Berlusconi. Capisco che lì in mezzo ci fosse gente come Scilipoti e Razzi, che pronunciano una frase sensata con la stessa frequenza con cui la D’Urso fa un programma decente, ma gli altri? Gente come la Prestigiacomo, preparata ed intelligente, non si vergogna a partecipare a teatrini di questo tipo?
Infine, commenti anche sull’elezione del nuovo Papa. “Oggi c’è stata la prima fumata nera, ma erano i Dossier”. Forse un cardinale, per farsi eleggere, dovrebbe fare delle promesse, un po’ come si fa in campagna elettorale. E infatti, continua Crozza: “Dovrebbero promettere l’abolizione dell’IMU… ah no, quella l’han già abolita”.