Dopo lo stop della scorsa settimana, per ricordare e rispettare le vittime della tragedia avvenuta in Sardegna, questa settimana è tornato Maurizio Crozza con la sua copertina satirica. L’apertura di Ballarò, della puntata di ieri, è partita dall’imitazione di Berlusconi.
Crozza – infatti – non poteva non ricordare l’ultima conferenza stampa di Berlusconi da Senatore della Repubblica. Nell’imitazione, Crozza-Berlu, ha anche minacciato velatamente i senatori del Movimento 5 Stelle, chiedendo di votare a suo favore. Poi Crozza torna sui suoi panni e commenta l’intervento di Berlusconi:
Il caso è chiuso. Mi domando: con delle carte così quale giudice al mondo può ancora menargliela? Ora è chiaro: merita l’ergastolo. Ma arrivano adesso le nuove carte americane? Si svegliano adesso i super testimoni? Abbiamo avuto un processo di ben 9 anni e con 3 gradi di giudizio, ma le carte dall’America arrivano adesso. Sarà mica colpa delle Poste?
A questo punto, Crozza si rivolge direttamente a Pier Ferdinando Casini, ospite nello studio di Giovanni Floris:
Casini, sulla decadenza lei è l’unico che ha avuto il coraggio di cambiare idea. Bravo. Dopo falchi e colombe ci mancava uno che facesse il salto della quaglia. Lei ha appena fondato la Nave Popolare. Non le sembra che questa, più che una virata a destra in stile Andreotti, sia più in inchino in stile Capitan Schettino?
Il monologo finisce con un commento sulla cena di Putin, a Roma, con Berlusconi:
Putin a un certo punto della cena si è sentito leccare le caviglie. “Ma non finiamo prima il dolce?” ha detto. Ma tranquilli, era solo Dudù.
Qui potete trovare il video completo del monologo di Maurizio Crozza. Piaciuta?