Al quotidiano Il Messaggero, Massimo Giletti anticipa la nuova formula de L’Arena, in onda da domenica 2 ottobre dalle 14 alle 16.30 su Raiuno:
L’attualità resta, ma non da sola. Insistere sullo stesso argomento per centocinquanta minuti sarebbe diabolico. Offriremo al pubblico un approfondimento dell’informazione, il più imparziale impossibile. Dopo l’Arena andrà in onda il confronto tra due personaggi agli antipodi, come il diavolo e l’acqua santa. Ed, infine, una poesia recitata da nomi che con la poesia non c’entrano nulla. Comincerà Giulio Andreotti con La Fede di Trilussa.
Il conduttore ha commentato, inoltre, anche l’addio di Michele Santoro:
Quando va via un giornalista che segna il 20% su Rai2 è comunque una perdita. Come quella – in un altro campo – di Simona Ventura, altro volto importante della seconda Rete.
Giletti rivendica la paternità de L’Arena, riproposta in varie salse su altre emittenti:
Ormai non sono solo i cinesi a clonare. Nessuno ha la priorità sul talk, ma riconoscersi anche nelle scenografie, nell’impianto base… davvero, a volte credo di vivere in Cina.
Il giornalista Rai non si sente affatto trash come sostenuto, qualche tempo fa, da Teo Mammuccari:
Ha anche detto che Fiorello è un uomo senza coraggio. Ma, si sa, a volte l’insuccesso dà alla testa.
mi meraviglio di te gilletti a invitare della gente che dovrebbe vergognarsi a lamentarsi. mi riferisco al signore che è in cassa integrazione per 7 anni a 3000 euro al mese e non parliamo della moglie anche lei in cassa integrazione vergognatevi pensate invece per chi vive con 500 euro e chi con lepezze ao k non so se avete il coraggio di commenterlo ‘ io a quel signore le avrei tolto anche le mutande chiaro