Lettiero Munafò è uno dei contestatori di Maurizio Crozza. Tra un’intervista a Barbara D’Urso e una e l’altra (in particolare La Sicilia che vi riportiamo di seguito) si è affrettato a dire che non è un contestatore ma solo una persona che ha semplicemente espresso il suo pare. E non provate a dire che lui è un abitué:
Non ho contestato ho solo detto la mia. Perché scusi la Rai mi dovrebbe conoscere? Sono solo una persona che svolge la propria attività, forse sono conosciuto in ambito sportivo in quanto vicepresidente della squadra di calcio del Lecce.
Lettiero (nome a metà strada tra la lettiera per gatti e un’industria lattiero casearia) protesterebbe ancora e ancora:
Lo farei ancora cento volte. Ma non quest’anno. Ora basta, ho capito che è meglio starsene zitti, io non sono un contestatore abituale. Sono qui con la mia famiglia e i miei amici, in vacanza, tranquillo e sereno. Ma una cosa è il festival, un’altra la politica. Forse era meglio se Crozza se ne fosse andato via subito, avrei preferito vedere i cantanti. Mi ha dato fastidio soprattutto quando ha imitato Berlusconi. Che spargeva denaro e faceva battute su L’Aquila. Poi sul palco è arrivato pure Toto Cutugno con L’Armata Rossa. Ci mancavano solo la falce e il martello.
…ecco Berlusconi:
Ho fatto l’assessore per il partito socialista, poi sono stato per due volte consigliere comunale del Pdl nel mio paese, Legnano, nelle ultime due legislature. Nell’ultima sono stato primo dei non eletti. Perché ha vinto la sinistra.
Munafò ma cosa volevi? Volevi ascoltare le canzoni e non te lo hanno fatto fare? Volevi che Silvio Berlusconi fosse stato lodato e incensato (fortuna che poi sei andato a Pomeriggio 5 così hai recuperato)? Volevi metterti in mostra? Oppure ti sarebbe piaciuto salire sul palco e limonare con la Littizzetto?