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Il futuro della Rai e la candidatura di Giorgio Gori

 

Il nuovo che avanza, In politica e in Rai. Secondo quanto risulta da notizie dell ultim’ora doveva essere approvato oggi dal consiglio di amministrazione della Rai il nuovo piano industriale proposto da Luigi Gubitosi.  Il direttore generale puntava ad ottenere dal consiglio il via libera al ricco piano già nel cda di stamattina, ma i consiglieri della maggioranza si sono opposti giudicando il dossier troppo articolato  per una veloce lettura . Di sicuro in quel dossier zeppo di dati e grafici ci sono novità destinate a far saltare sulla sedia molti direttori.

 

 

Per ora  il nome più accreditato verso una nuova conduzione  della rete  sembra essere  quello di Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e  patron della casa di produzione Magnolia, nonchè  spin doctor di Matteo Renzi. Gori,  avendo rinunciato alle cariche in Magnolia, è alla ricerca di una soluzione, che sembra aver trovato con questa ipotesi.  Inzialmente sembrava che su quella poltrona dovesse sedere il vice direttore generale Antonio Marrano ( notizia per ora smentita ).

L’altra seduta dovrebbe andare  a Luigi De Siervo, portavoce dei Renziani in Rai ( tra l’altro sua sorella è una delle collaboratrici più strette del sindaco di Firenze ). Nulla di sicuro comunque, dicono ai piani alti, dove per ora c’è solo l’ascesa di Costanza Esclapon, fedelissima di Gubitosi e ora diretttrice delle relazioni esterne Rai, che in passato ricopriva lo stesso ruolo in Wind, al fianco dell’allora amministratore delegato, guardacaso proprio Gubitosi.

Sembra sia pure  confermato l’addio di Mara Venier da la vita in diretta a vantaggio di Paola Perego. Anche la radio si avvia verso un restailing: la programmazione in futuro dovrebbe essere coordinata direttamente dal direttore generale che vuole imprimere le sue scelte alle trasmissioni, calare i direttori da 43 a 14, svecchiare il team di conduttori e mandare in onda volti nuovi a costi più bassi. Vita nuova anche per la rete di stato quindi, staremo a vedere.

Foto: getty immage.

 

 

 

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