Renzo Martinelli si appresta a collezionare un altro flop. 11 settembre 1683, definito il lungometraggio contro l’islam, è improvvisamente sparito dal listino di Rai Cinema. Si tratta di una sparizione inconsueta dato l’imponente sforzo di produzione: oltre 5 milioni di euro di budget.
La Rai ha prodotto sia il film che la miniserie tv. 11 settembre 1683 uscirà al cinema l’11 aprile ma non sarà Viale Mazzini a distribuirlo, bensì Microcinema. Questo vuol dire che la versione fiction dell’opera potrebbe non essere trasmessa da rai Uno.
Il film ripercorre la vita di Marco D’Aviano, il frate cappuccino che ebbe un ruolo decisivo nella battaglia di Vienna del 1683, quando i cristiani fermarono l’avanzata dell’esercito turco. La vittoria della Lega Santa sull’esercito ottomano cambiò la storia e il destino dell’Europa. Martinelli precisa che il film è contro le guerre di religione e non contro l’islam:
E’ un film che ripesca dalle profondità della storia la figura di un grande sacerdote cristiano: Marco D’Aviano. Un sacerdote che Giovanni Paolo II ha beatificato pochi anni fa, consapevole della enorme importanza di questo umile servitore della Chiesa nella storia dell’Europa. Eppure, incomprensibilmente, nessuno sa chi sia questo Marco D’Aviano. Protagonisti del film sono Karà Mustafà, un grande condottiero musulmano. E Marco D’Aviano, un umile sacerdote cristiano. Entrambi intimamente convinti che il loro Dio li spinga a un’impresa sovrumana: Karà Mustafà vuole distruggere Vienna ed arrivare fino a Roma per trasformare la Basilica di San Pietro in una moschea. Marco D’Aviano vuole impedire che questo disegno si compia. Il risultato di queste loro scelte è una carneficina. Da entrambe le parti
Barbarossa, il precedente film di Martinelli, è riuscito ad incassare meno di 800 mila euro a fronte dei 12 milioni per la realizzazione. Per non parlare della versione in due parti trasmessa da Rai Uno: 3 milioni e mezzi di telespettatori per meno poco più del 13 per cento di share. Praticamente un disastro. Renzo Martinelli non si arrende così facilmente, è già pronto il prossimo lungometraggio (molto probabilmente avrà la doppia versione film-fiction) sulla strage di Ustica.