Abbiamo già parlato di Pier Silvio Berlusconi e il suo indissolubile legame con Endemol, che si è tramutato in una vera e propria passione che lo porta, ogni volta che ha un attimo di tempo, si reca a Hilversum, vicino ad Amdterdam, dove risiede Endemol e dove ha l’occasione di lavorare fianco a fianco coni manager della società.
L'”entrata” di Mediaset nella vita di Endemol, lo ricordiamo, risale a un anno e mezzo fa. Pier Silvio considera quest’attività con estrema cura e attenzione, e ci tiene molto ad essere presente, sia nella sede olandese, sia presso quella londinese che rappresenta anche il nucleo nevralgico per il contatto con gli Stati Uniti.
Il vice presidente di Mediaset e presidente di Rti conferma comunque che il “core” dell’attività è sempre la gestione dei tre canali Mediaset. Il motivo è che Endemol è “costruita” e vive fondamentalmente sull’attività dei suoi manager.
Per il futuro prossimo si porevedono del resto investimenti editoriali non trascurabili: si parla di almento trenta “numeri zero”. In ciascuno di essi verrà tuttavia impiegata una cura suggellata dalla lungimiranza di pensare i programmi come già in serie completa.
L’obiettivo? Creare “buoni programmi” attraverso il recupero della libertà ideativa. Un’ impresa difficile, indubbiamente, sotto molti punti di vista: quello economico in primis, dato che gii investimenti editoriali di questi tempi non sono certo una cosa da affrontare con leggerezza.
In secondo luogo bisogna considerare il modo in cui potrà reagire il pubblico di fronte al cambiamento, in base, ovviamente, all’entità e al tipo di cambiamento. La parola d’ordine è quindi “cautela”. L’apertura mentale verso l’investimento è comunque modulata dall’attenzione a cercare di produrre “la cosa giusta“.