Dopo quasi un anno dalla sua uscita di scena da Zelig, ha raccontato a Vanessa IncontradaVanity Fair, i motivi del suo abbandono:
Si era rotto qualcosa con le persone con cui lavoravo. L’ambiente è sempre stato maschile – ci lavorano cento uomini e forse una quindicina di donne – e maschilista. Ma la cosa più triste è che proprio delle donne ho un brutto ricordo. A parte tre o quattro di loro, tra cui la sarta e la mia vocal coach, non hanno mostrato alcuna solidarietà nei miei confronti quando sono diventata mamma. Già durante la gravidanza, mentre tutti mi attaccavano per il peso, non una che mi abbia detto: mi spiace. E poi, quando è nato Isal, le cose sono persino peggiorate. Non c’era la minima comprensione se dicevo che la domenica non potevo andare alle prove, o se arrivavo alle 5 e non alle 4 perché il bambino aveva 38 di febbre. Neanche fossi andata con le amiche a prendere l’aperitivo. Il tempo per mandarmi un messaggio con scritto ‘Convocazione alle due’ ce l’avevano sempre, ma quello per scrivermi ‘Come sta il bimbo?’ in due anni non l’hanno mai trovato.
La conduttrice spagnola non ha peli sulla lingua:
A farmi soffrire di più era stata l’insensibilità delle colleghe di lavoro. Quella storia l’ho tirata fuori per sostenere le donne normali e rivendicare il loro diritto di vivere serenamente la gravidanza. Non immaginavo quello che sarebbe successo. Mi hanno scritto in migliaia. Per questo ho deciso di scrivere un libro sull’argomento: uscirà a fine anno.