Il femminicidio negli ultimi tempi sta raggiungendo livelli di emergenza vera e propria, nel nostro paese come in molti altri. Tra questi, stasera alle 21.15 Quarto Grado ripercorrerà il caso di Tiziana Olivieri e del suo assassino, il marito, che solo dopo 12 mesi di detenzione è fuori dal carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare, un gravissimo esempio di mala burocrazia.
Sono assolutamente pentito. Ho sbagliato e devo pagare: sconterò la mia condanna. Queste le prime dichiarazioni di Ivan Forte a Quarto Grado, che un anno fa ha ucciso la sua compagna Tiziana Olivieri, madre del proprio figlio. Forte, dopo aver confessato il delitto, è finito in carcere. Oggi, dopo 12 mesi di detenzione, è di nuovo in libertà: tornato a casa propria, in Calabria, ha il solo obbligo di firma presso la locale stazione dei carabinieri; Non è mai stata fissata la prima udienza del processo per “decorrenza dei termini di custodia cautelare”.
Il perdono ai genitori di Tiziana, lo chiederò nelle sedi opportune e a mio figlio, quando sarà grande, racconterò quello che gli avranno detto i miei suoceri, che ora l’hanno in custodia. La fede mi aiuta molto e sono assolutamente pentito di quello che ho fatto. Questa storia assume contorni sempre più inquietanti proprio per il fatto che Forte al momento non risulti nemmeno seguito da organi competenti che possano mappare il suo percorso di guarigione.
I conduttori Salvo Sottile e Sabrina Scampini si occuperanno anche dei casi di Valentina Salamone, trovata impiccata il 24 luglio del 2010 ( Il caso fu frettolosamente chiuso come suicidio, per poi essere riaperto come omicidio presumibilmente compiuto da Nicola Mancuso, ora in carcere ) ancora di Roberta Ragusa, scomparsa da San Giuliano Terme e ancora non ritrovata; per ora l’unico indagato risulta il marito Antonio Logli, anche se non sono emerse prove schiaccianti contro di lui. Per quanto riguarda Mariella Cimò invece, il presunto colpevole è il marito, Salvatore Di Grazia, indagato per uxoricidio.