Ci sono programmi che speculano parecchio sulle sofferenze e le tragedie familiari. Ore e ore di servizi morbosi, pieni di dettagli francamente trascurabili e con una continua attenzione per il dramma e la sofferenza altrui. So che Quarto Grado piace a molti, quindi prendetela come un’opinione personale: secondo me la trasmissione di Salvo Sottile rientra in questa categoria. Tuttavia ci sono storie che meritano di essere raccontate: questa sera, in prima serata su Rete 4, vedremo un’intervista esclusiva a Rita Poggi, madre di Chiara, la giovane ragazza di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007.
Ecco alcuni parti dell’intervista che verrà trasmessa questa sera:
“Le due sentenze hanno lasciato dubbi: soprattutto quella d’Appello. Io spero sia fatta chiarezza, per Chiara, per mia figlia.
Tragedie del genere non si superano, ma noi siamo riusciti a restare uniti. Prima eravamo una famiglia di quattro persone. Ora siamo in tre, ma Chiara c’è sempre”.
“L’unica cosa per cui mi sento sconfitta è che nessuno ha capito che a dei genitori sono dovute delle risposte e delle certezze. Come si fa a scrivere, che la realtà è inconoscibile? Davanti alla morte di una ragazza bisogna fare il possibile per cercare verità e giustizia.
Il II grado di giudizio è stata una delusione immensa. C’erano degli elementi che non erano stati accolti: la camminata, la bici, il capello biondo. Ma noi non ci fermeremo, perché vogliamo sapere chi è stato”.
Per quanto riguarda Alberto Stasi, fino ad oggi unico indagato, la donna dichiara: “Di Alberto non parlo e non commento la sua partecipazione a “Matrix”. In quell’intervista Alberto ha detto che voleva avvicinarsi a noi, ma non è successo. Prima deve uscire la verità, poi ci penseremo”.
La storia della famiglia di Chiara merita di essere raccontata. Un dolore così grande merita delle certezze e la risposta più brutta che si possa ricevere è quella dell’indifferenza.