Mediaset è nuovamente il primo operatore televisivo per ricavi in Italia: la società del Biscione tocca quota 2 miliardi 770,6 milioni e, grazie all’incremento dell’8,1% rispetto allo scorso anno, batte Sky, che cresce dell’1,8% e si attesta a quota 2 miliardi 630,76 milioni di euro. Al terzo posto, anche quest’anno, la Rai che, pur crescendo del 2,5%, si ferma a 2 miliardi e 553,84 milioni di euro. A rivelarlo è la relazione annuale dell’Agcom al Parlamento illustrata ieri dal presidente Corrado Calabrò.
La relazione sottolinea che l’incidenza di Mediaset sul totale delle risorse degli operatori televisivi ammonta al 30,9%, quella di Sky al 29,3%, quella della Rai al 28,4% e quella di Telecom Italia all’1,8% (in crescita del 4,9%). L’insieme degli altri operatori incide complessivamente sul 9,6% dei ricavi (+7,5%). Il totale dei ricavi del settore cresce del 4,5% e ammonta a 8 miliardi e 976,46 milioni di euro.
Corrado Calabrò ricorda:
Senza l’intollerabile livello di evasione del canone, la Rai sarebbe il primo operatore. Inoltre serve arrestare il declino dell’operatore pubblico, cosa che non è percepita come una priorità.
Se Mediaset batte la Rai nei ricavi, la tv di stato si prende la rivincita nello share, dato che anche questa volta risulta la più vista con il 41%, seguita da Mediaset al 38%, Sky al 5% e La7 al 3%. Il presidente dell’autorità per le comunicazioni in questo caso sottolinea come prevale ancora nettamente il modello di Tv generalista:
Le sei reti generaliste di Rai e Mediaset conquistano ancora oltre il 73% di share medio giornaliero. La7 poco più del 3%. I canali tematici Rai e Mediaset rappresentano complessivamente il 5,4%. Tutti i canali Sky circa il 5%. Malgrado un apprezzabile aumento degli ascolti dei canali tematici (+11%) il modello tradizionale imperante di tv generalista tiene ancora. E i principali broadcaster sono più o meno gli stessi.