Giorgio Panariello torna in televisione da lunedì 5 marzo con uno show su Canale 5 dal titolo Panariello non esiste. Il comico ha spiegato a Tv Sorrisi e canzoni il perché della frase:
La frase è di un bambino che ho incontrato per strada tempo fa e che ha risposto così alla mamma mentre lei gli spiegava chi fossi. Per lui che mi aveva sempre visto dentro quel rettangolo ero la stessa cosa dei Gormiti o di Matrix. Così mi è venuta l’idea della magia, di chi appare e scompare… La fantasia deve tornare a prendere il suo posto.
Panariello, che non ha nascosto che “dopo Fiorello, mi stanno aspettando tutti con i fucili puntati (Ma io sono tranquillo. Gli ascolti si ottengono non solo per ciò che fai tu, ma anche per ciò che fanno contro di te) ha anticipato i temi dello show:
Sarò il funambolo a cavallo tra realtà e fantasia. Si parlerà della vita reale, di temi che toccano tutti, dalla passione che finisce alla società dell’apparenza. Avremo i nostri tronisti, ragazzi di venti anni che hanno imparato a fare lavori veri, come sarto, barista, artigiano del vetro, e non a pomiciare in tv.
Libertà assoluta nei monologhi, ma senza licenza di atteggiarsi a Messia:
Nei monologhi mi lascerò alle spalle la paura di dire ciò che penso. Un tempo l’ho avuta, pensavo che il comico dovesse fare il comico e basta. Ma non spaventatevi, non è che mi metto a dare lezioni di vita o mi atteggio a Messia.
Inevitabile il giudizio su Adriano Celentano:
Cosa pensavano che andasse a fare a Sanremo? A parlare dei sassi o dei dadi? È una persona sincera che ama provocare.
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