Padrona di casa di un’ultima imperdibile serata (alle 21.10 su Canale 5), Giorgio Panariello è entusiasta dell’accoglienza dei telespettatori del suo ultimo one man show (Fonte Qn):
Direi di sì, non avevano mai fatto niente del genere. Il pubblico di Canale 5 è abituato a spettacoli più leggeri, ai reality e invece ha apprezzato e io sono contento perché dal punto di vista degli ascolti “Panariello non esiste” ha alzato la media della rete, ma quel che più interessa a me è che ha alzato il gradimento verso un certo tipo di televisione. A Mediaset si è aperto un mondo […]. Per avere buon gusto in televisione ci vuole una spiccata capacità di autocritica e a volte di autocensura. La via più facile è scivolare nella battutaccia, nel doppio senso: bisogna essere molto vigili.
DIFFERENZE TRA RAI E TV COMMERCIALE:
Un appunto lo vorrei fare, però. Mi manca un po’ lo spazio iniziale, quello in cui il comico si presenta, dice la sua… è un po’ troppo frammentato dagli spot e lo spettacolo sembra non iniziare mai, ma forse sono io che non ho del tutto adattato i tempi teatrali a quelli di una tv di questo tipo. Capisco che si tratta di tv commerciale, ma se almeno all’inizio gli spot si diradassero un po’, certi programmi ne guadagnerebbero.
LA CRITICA:
Intanto devo dire che sono un comico e quello o piace o no, o fa ridere o no. Se uno non si diverte con me, io non posso farci niente. Io sono un uomo semplice, diretto e a volte questo viene travisato come qualunquismo: faccio commuovere? Allora c’è retorica nei miei pezzi. Faccio ridere? Allora sono solo una macchietta…. Il fatto è che sono un personaggio che non si capisce, non riescono a inquadrarmi in una casta o l’altra. Sono un cane sciolto di cui si deve sempre diffidare. Ma questa è la mia cifra umana e artistica, se ad altri non va bene non è un problema mio.