Ha debuttato, ieri sera su Raitre, Lilit – In un mondo migliore (in concomitanza alla seconda stagione di Così fan tutte su Italia 1), la nuova avventura televisiva di Debora Villa, sviluppata da un’idea di Marco Posani, già autore di Zelig, Anima mia, Che tempo che fa (Fonte Corriere Della Sera):
Un intellettuale profondamente femminile. Con lui abbiamo pensato a un programma di intrattenimento dove il punto di vista non sia contro qualcosa, ma a favore di qualcosa. Il femminile è un modo di vivere che vuol dire accogliere, cercare di capire, non giudicare. Non c’è solo ironia e satira fine a se stessa.
Un punto di vista critico sulla condizione femminile (e maschile) nella società italiana:
Diciamo che siamo a metà del cammino. La tv fa vedere sempre e solo il brutto, le donne di un certo tipo, ma la realtà non è così. Esiste un’Italia meravigliosa di cui non si parla mai.
La poliedrica attrice non apprezza un particolare tipo del genere femminile:
La donna compiacente. Le Olgettine, per capirci. E molto altro. Tutto quanto fa pensare che certe cose siano un punto d’arrivo meraviglioso per le donne. Ci sono tante donne bellissime che studiano e non fanno “quello”, che fanno figli, fanno le insegnanti, le ricercatrici, i viaggi.
La Villa spende parole di stima per Carla Signoris, Lella Costa, Geppi Cucciari, Teresa Mannino:
Siamo una cricca privilegiata. E con molte di loro c’è solidarietà e empatia. Lella Costa ne sa uno più di Bertoldo, ha vissuto anni duri, difficili. Io sono una sua fan.
Nessun dissapore con Enrico Bertolino da cui ha ereditato la terza serata della domenica di Raitre una volta appannaggio di Glob – L’osceno del villaggio:
Bertolino lo amo alla follia. Mi ha fatto crescere. Improvvisavamo quasi tutto, il copione andava a farsi friggere. Vorrei averlo ospite.
Ottimi i ricordi della sua esperienza a Camera Cafè dove ha interpretato per anni il ruolo della goffa Patty:
Un lavoro duro, ritmi forsennati. Luca & Paolo sono due macchine da guerra. Mi hanno insegnato l’imprevisto. Loro però separano molto il lavoro dalla vita privata. Hanno i loro amici, fidanzate, mogli. Per me invece il lavoro diventa anche rapporto personale.