Taglio delle spese vive ma anche investimenti. È questa la ricetta di Cairo per migliorare le finanze de La7. Intervenuto alla Star Conference organizzata da Borsa Italiana, il neo editore del terzo polo ha fatto sapere che i tagli non riguarderanno i dipendenti:
Non taglieremo il costo del lavoro: il nostro obiettivo è dare alle persone che abbiamo in azienda delle cose da fare in più. Faremo un taglio di costi che non impatti sul personale e sulla qualità dei programmi di successo, ma sui costi improduttivi, non taglieremo i dipendenti.
Urbano Cairo sembra avere chiaro il quadro della situazione: mantenere l’attuale linea editoriale andando però a correggere le fasce orarie che non soddisfano gli investitori.
Oggi non abbiamo ancora un piano triennale dettagliato ma molte idee: manterremo l’attuale linea editoriale, manterremo e svilupperemo ancora meglio gli attuali programmi, ripensando la programmazione del pomeriggio.
Cairo fa riferimento al passaggio dei programmi del mattino al pomeriggio- pre serale. Myrta Merlino e Tiziana Panella, al timone rispettivamente di L’aria che tira e Coffee Break potrebbero non solo approdare al posto degli attuali Il commissario Cordier e I menù di Benedetta ma avere anche un’altra eventuale promozione. Quale? Un programma in prima serata. In questo caso si parlerebbe dell’ennesimo appuntamento di prima serata con l’approfondimento politico.
È chiaro che c’è un rovescio della medaglia nella questione dipendenti: i tagli non ci saranno ma si richiederà di fare sacrifici. Cairo è intenzionato a lanciare una terza rete targata La7 (tra due anni, quando saranno in ordine i conti):
Un domani potremmo lanciare anche una terza rete, dopo La7 e La7d, sempre sul digitale terrestre. Progetto possibile se chi lavora a La7 farà più cose di adesso.
E’ già entrato in vigore il tetto massimo dei costi di ogni trasmissione: nel caso si superino i 40 mila euro a puntata si avrà automaticamente lo stop.