Torna stasera, alle 23.30 su Rai 5 per 12 puntate, Progetti di Danza, il programma condotto da Kledi Kadiu scritto da Vittoria Cappelli con la consulenza artistica di Vittoria Ottolenghi. La trasmissione è costruita attorno ai protagonisti in prima linea come coreografi e ballerini, ma anche il lavoro degli scenografi, dei costumisti, della regia teatrale; i grandi luoghi della danza, i teatri, le piazze, i laboratori, i musei, gli eventi, raccontandone la storia e la formazione; le contaminazioni culturali e artistiche, ripercorrendo le vicende storiche di personaggi e intellettuali che si sono rivelati determinanti per la gestazione di balletti straordinari.
Un percorso che unisce passato, presente e futuro, volto a parlare e tradurre il linguaggio della danza in tutte le sue declinazioni e sfaccettature. Kledi Kadiu porterà, quindi, ogni settimana in un luogo, che sarà base di un incontro con uno o più personaggi, e fulcro di un racconto che avrà un suo tema principale per ogni puntata.
Si comincia da Rovereto, cittadina del Trentino che, a dispetto delle sue piccole dimensioni, si è sempre posta e imposta come un notevole centro di produzione artistica, diventando una tappa fondamentale dei circuiti culturali internazionali. Un’attitudine che trova una sua particolarissima confluenza con il mondo della danza, grazie anche ad un evento come il Festival Oriente Occidente che si svolge in città fin dal 1981.
Il ballerino albanese intervista i due ideatori e direttori artistici del Festival, Paolo Manfrini e Lanfranco Cis, ripercorrendone la storia e introducendo e mostrando alcune fasi spettacolari dell’edizione 2011. La presentazione della prima nazionale di Dibujo en el Aire è il pretesto per conversare con la sua autrice, Mercedes Ruiz, una delle più importanti interpreti viventi del flamenco, vera e propria icona di questa particolarissima arte danzante.
Kledi si intrattiene anche con un altro grande protagonista del cartellone del Festival Oriente Occidente 2011, Josef Nadj, danzatore e coreografo serbo-ungherese, Direttore del Centre Chorégraphique Nazionale d’Orleans, anche lui alle prese con la prima nazionale del suo Les Corbeaux. Nadj è stato in grado di creare un universo fantastico in cui l’immaginario si impregna della cultura dell’Europa centrale e del suo villaggio natale, elaborando una gestualità estremamente fisica e acrobatica, al servizio di narrazioni poetiche, emblematiche della parte più misteriosa, burlesca ed enigmatica della memoria e delle identità europee.
Fonte: Ufficio Stampa Rai