Gad Lerner è rammaricato per la vendita di La7 a Umberto Cairo. Il giornalista lo afferma dalle pagine de L’Unità. L’ex conduttore de L’Infedele ritiene che i problemi di Telecom erano altri piuttosto che i conti in rosso della tv:
Me ne rammarico, perché hp sempre pensato che ha Telecom non convenisse vendere La7, le cui perdite, se sono di 100 milioni l’anno, sono una briciola nei circa 30 miliardi di debito di Telecom, mentre avrebbe potuto trarre grande giovamento dalla tv se avesse avuto più coraggio e meno condizionamenti dalla politica.
Lerner non crede che Cairo possa snaturare La7 (“non credo possa trasformarla in un rotocalco di gossip”), ma se le cose dovessero farsi difficili denuncerà quello che non va:
Io i rischi li vedo sempre, se sarà il caso li denunceremo o ci staccheremo. Cairo sarebbe autolesionista se cambiasse la natura editoriale de La7, ma non mi pare intenzionato a farlo. Del resto ha avuto un vero percorso di concorrenza con Berlusconi, non bisogna liquidarlo inchiodandolo al suo passato. Sarebbe come dire che Santoro è complice di Berlusconi perché ha lavorato a Mediaset, o Mentana perché ha diretto il Tg5.
Il conduttore del nuovo programma Zeta è stato corteggiato da Berlusconi per lavorare a Mediaset ma non ha mai ceduto:
Io a differenza delle grandi firme della rete, di Mentana e di Santoro e dello stesso Travaglio che era al Giornale, mi sono potuto permettere il lusso di non lavorare per Berlusconi, anni fa avrei avuto questa opportunità ma non l’ho fatto. Intendo continuare così, coerentemente, perché con il mio profilo editoriale ho contribuito all’inizio a costruire questa rete. La7 come era pensata nella Telecom di Colaninno e Pelliccioli prevedeva Mentana al tg, Fazio per l’intrattenimento intelligente, io all’approfondimento giornalistico. Alcuni sono tornati e mi fa piacere, ora spero che continui così.
È ancora presto per sapere cosa ne sarà di La7, ItaliaOggi ipotizza l’uscita di Lerner dalla rete a causa risanamento dei conti.