Ieri è stato presentato il nuovo palinsesto di Canale Italia, il network televisivo, che è stato ristrutturato dall’imprenditore padovano Lucio Garbo e che partirà da settembre.
Il progetto sembra ambizioso, dato che oltre ad acquistare film blockbuster e cartoni animati per bambini sono stati arruolati volti noti a cui è stato affidato il compito di presentare numerose trasmissioni. Cosa dobbiamo aspettarci?
Marco Predolin e Charlie Gnocchi condurranno CFactor, una presa in giro di tutti i format della tv generalista (il programma potrebbe partire prima di settembre); Vittorio Sgarbi avrà uno spazio tutto suo dove poter esprimere opinioni e idee a 360°; Marta Flavi riproporrà Agenzia matrimoniale; Jò Squillo terrà uno spazio dedicato alla musica e alla moda; Susanna Messaggio condurrà un programma sul benessere e la salute; Paolo Brosio terrà una serie sui Santi; Luciano Rispoli continuerà il suo Tappeto Volante insieme a Rita Forte.
Gli altri volti sicuri della rete sono Rosita Celentano, Enrico Beruschi, Franco Oppini, Memo Remigi, Ciccio Graziani (che sarà il volto calcistico della rete e che promette sorprese per l’anno dei mondiali), Max Novaresi, Marco Bellavia, Pino Campagna e l’astrologa Sirio. E’ in corso una trattativa per convincere anche Paolo Limiti a far parte del progetto, per affidargli un programma che la Rai gli ha negato.
Lucio Garbo a Libero dice:
Abbiamo una rete di oltre 360 canali in analogico, usciamo sul canale 883 di Sky e presto saremo sulla piattaforma digitale. Lo so, sembra folle che proprio di questi tempi si cerchi di realizzare un progetto così, ma noi vogliamo contribuire alla ripresa economica del Paese. Il nostro target sono le famiglie, le donne, i giovani-adulti. È come se in un’unica rete si concentrasse il grande pubblico di Canale 5, Rete 4 e Italia 1. Dal punto di vista commerciale vogliamo dare impulso agli oltre 2 milioni di aziende italiane che ancora non hanno avuto accesso alla platea televisiva.
Concludendo: Canale Italia si prepara a diventare una alternativa alle televisioni generaliste. L’unico rammarico, leggendo nomi e idee e che anche questa volta invece di sperimentare realmente, si stia tentando di proporre qualcosa che Rai, Mediaset e La7 già fanno. A mio avviso, se si cercasse di inserire volti nuovi e trasmissioni totalmente diverse si potrebbe acquisire parte del pubblico che si è stancato di vedere sempre gli stessi programmi da anni.