Non accenna a placarsi la querelle a distanza fra il patron di Agon Channel, l’emittente albanese in lingua italiana dell’editore Francesco Becchetti e il giornalista Antonio Caprarica.
Caprarica, chiamato da Becchetti come direttore delle nwes del nuovo canale, se ne è andato poche settimane dopo il nuovo incarico sbattendo la parta accusando l’editore di leggerezza e di non avergli fornito gli strumenti necessari (dal computer ai telefoni) per portare avanti una redazione. Becchetti aveva accusato a sua volta Capraricca di aver avanzato pretese assurde ribattezzandolo Capraricca. Ma il giornalista non ha tardato a controreplicare in quello che si preannuncia uno scontro senza fine.
Il signor Francesco Becchetti, ex “studente del Liceo Scientifico con alterne fortune” (autodefinizione) e attuale proprietario di Agon Channel, mi tira nuovamente in ballo per fare un po’ di pubblicità alla sua televisione. Con lo humour tipico di uno studente asino, ironizza sul mio cognome (Capraricca… wow, che risate!) per non rispondere sulle gravi contestazioni che mi hanno costretto a lasciare l’incarico di direttore delle news del canale.
Ma le accuse si fanno più serie.
Delle dichiarazioni insultanti del Becchetti, e di quanti le avallano o le propalano, si stanno già occupando i miei avvocati. Altro che “Ipad, scaldapane 2.0 e ciabattine scendiletto” che avrei chiesto per fare le news! Ho lasciato Agon Channel per le inadempienze contrattuali del proprietario, il tg registrato un’ora e mezzo prima, l’assenza di troupe, la carenza di redattori, i talent raffazzonati, la programmazione tutta repliche. E sì, non c’era nemmeno UNA stampante (conservo la mail in proposito dell’amministratore De Renzis): la “tv del futuro” è quella degli amanuensi?
Poi l’affondo di Caprarica.
Quanto seria fosse la mia denuncia si è visto due settimane dopo il mio addio: la tv di Becchetti basata a Tirana, invece di raccontare in diretta il dramma della Norman Atlantic che le bruciava praticamente sotto gli occhi, mandava in onda l’ennesima replica di giochini.
E adesso che cosa dirà Becchetti?