Come la maggior parte delle più illustri consorelle nate negli anni ’30, TF1, già Telèvision Francaise 1, nasce come emittente radiofonica, era il 13 febbraio 1935, si chiamava Radio PTT-Vision, poi Télévision Française, La première chaîne de la RTF, a seguire La première chaîne de l’ORTF fino al 1974. Per trovare la più familiare sigla TF1 dovremo aspettare fino al 1975, l’acronimo fu successivamente adottato per evitare che si facesse confusione con France Télévisions.
Nel 1987, l’allora primo ministro Jacques Chirac decide che una rete televisiva andava privatizzata, la scelta ricade su TF1 in quanto FR3 è regionale e Antenne 2, essendo la più seguita andava preservata da eventuali mire commerciali. Nel 1987 TF1 viene venduta. Dal 1991 è la rete tv più seguita in Francia, oltre ad essere la più grande d’Europa, con uno share medio del 27%. L’emittente transalpina è controllata dal TF1 Group la cui quota di maggioranza è del francese Bouygues proprietario di Sportitalia e Eurosport. Insieme a France Télévisions, TF1 co-gestisce il canale allnews France 24, la sede è a Boulogne-Billancourt nei pressi di Parigi.
Quale televisione commerciale, TF1 viene spesso definita dai critici eccessivamente populista, l’audience è costituito per buona parte da casalinghe con meno di 50 anni, mentre la programmazione si basa perlopiù su gameshow e programmi importati come Grey’s Anatomy, Gossip Girl e Les Experts ovvero CSI, mentre all’informazione viene dato poco spazio, solo due i notiziari trasmessi ogni giorno ma che risultano i più seguiti in Francia. L’intento commerciale del canale viene palesemente espresso dal boss Patrick Le Lay che nel 2004 affermò:”Ci sono molti modi per parlare di televisione, ma in una prospettiva di business, dobbiamo essere realisti: l’intento del nostro lavoro è aiutare la Coca Cola ad esempio, a vendere il suo prodotto. Dobbiamo sempre cercare i programmi popolari, seguire le tendenze al fine di ottenere molteplici risultati.”
Sarà per questo che lo scorso Natale, TF1 adducendo motivi d’audience decise di non trasmettere la diretta della messa da San Pietro preferendo ad essa un programma comico, causando così il malumore della Santa Sede.