Dal 1996 esiste negli Stati Uniti un canale dedicato alle corse automobilistiche e motociclistiche The Speed Channel con sede a Charlotte nel North Carolina. In primo piano le gare di Formula 1 e NASCAR (National Association for Stock Car Auto Racing) fenomeno tipico del nord America (quello descritto nel film Cars) che dal 1948 anno della prima corsa, ha visto aumentare il numero degli eventi sportivi fino ad arrivare agli attuali 1500 disputati su 100 piste in 39 Stati, al momento trasmessi in 150 nazioni. Le gare coprono 17 dei primi 20 posti nella classifica degli eventi sportivi più visti negli USA.
Quando nasce alla fine degli anni ’90 lanciato da un gruppo di imprenditori Roger L.Werner Jr, E.Roger Williams, Nickolas Rodi e Robert Scanlon, il canale chiamato Speedvision , gestito dalla Cox Communications ma in particolare dal colosso della telefonia AT&T, si espande velocemente incontrando subito i favori del pubblico in particolare quello maschile.
Nel 2001 Speedvision, che assumerà l’attuale nome un anno, dopo viene acquistato dalla News Corporation di Rupert Murdoch, da allora il canale si è sempre più specializzato nella messa in onda di eventi sportivi automobilistici in particolare di genere NASCAR, fra cui The Speed World Challenge, gara creata nel 1996 dai fondatori della cable tv, all’interno della quale sono previsti dei curiosi intermezzi denominati My First Car, dove personaggi famosi dello spettacolo fra cui Ron Howard, Pierce Brosnan, e George Lucas (amante delle Fiat) parlano dei loro modelli di auto preferiti.
L’anno 2002 segna l’inizio di un collaborazione con Disney Channel nel tentativo di conquistare i favori del pubblico più giovane, iniziativa non moto apprezzata dai telespettatori più fedeli, mentre nel 2005 sparisce la denominazione “channel” rimasta comunque nel logo, per lasciare spazio al semplice marchio Speed.
L’8 febbraio 2008 nasce la rete ad alta definizione Speed HD. Al momento la cable tv (ora anche sul satellite) è disponibile anche in Canada e Brasile, sebbene le gare, come quelle di Formula 1, spesso subiscano in alcune zone di trasmissione autentici black out a causa dei diritti televisivi che non coprono tutte le aree dove il canale viene ricevuto.