Questa settimana a proposito di format esteri abbiamo deciso di addentrarci nel rutilante mondo dei game show giapponesi, qualcosa di assolutamente unico ed assurdo nello stesso tempo, peculiarità di un pubblico che ama divertirsi vedendo il prossimo impegnato nel superamento di prove ridicole e dal sottile profilo erotico. Molti di questi giochi, vengono trasmessi a tarda notte, le allusioni sessuali affatto velate, mentre lo spirito estremo di cui sono costituiti viene raggiunto senza alcuna remora da chi è intento a partecipare.
Già diverso tempo fa con il programma Mai dire Tv condotto dalla Gialappa’s Band, il pubblico italiano ha potuto rendersi conto di cosa fossero capaci questi novelli kamikaze, è indubbio che siano animati dagli stessi propositi di coloro che nel secondo conflitto mondiale si lanciavano con i propri apparecchi sulle navi nemiche, un senso d’abnegazione ma anche autodistruttivo, se volete, che non riusciamo a spiegarci soprattutto se calato nella realtà tutto sommato bizzarra di questi game show, dove di fatto l’importante e partecipare più che vincere.
In altre occasioni avevamo auspicato la messa in onda anche in Italia del programma trattato, in questo caso sebbene i giochi ricordino molto certe prove da reality stile La Talpa, ci auguriamo al contrario che non accada mai, un po’ perché il pubblico è diverso (per fortuna), in più perché significherebbe aver raggiunto per la tv nostrana una tale infimo livello del tipo: toccato il fondo si inizia a scavare, che speriamo non venga mai raggiunto.
Concorrenti allo sbaraglio per All Star Athletic Games, dove dei poveretti si cimentano in prove davvero singolari come salire su una parete che si inclina pericolosamente oppure passare da una pedana semovente all’altra senza cadere, i presentatori e il pubblico fanno un baccano d’inferno e mostrano di divertirsi mentre gli audaci partecipanti, dal sorriso tirato fanno fatica ad assumere l’atteggiamento consono al programma. Arriva la fase di gioco, in cui ci si lancia con una fune fino alla pedana in movimento, il concorrente in perenne equilibrio precario deve afferrare un cubo di plastica, su cui salire lanciarsi con un’altra fune su l’isoletta di plastica circondata d’acqua davanti a lui, mancare il bersaglio significa nuotata certa.
Quanto all’altro gioco How far do you go? (Fino a dove ti spingeresti?) la sottile linea tra game e erotic show viene superata, con concorrenti che pur di far fluttuare una graziosa signorina in bikini, su una specie di sedile semovente, con la speranza che il movimento permetta la visione delle sue grazie, sono disposti ad immergersi in una piscina d’acqua bollente, guardare per credere!